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MASÈ (LA CIVICA) – PROPOSTA DI RISOLUZIONE * COVID19: « SI ELABORINO PROTOCOLLI PER LA RIPRESA DEI SERVIZI EROGATI NEI CENTRI DIURNI PER ANZIANI, CON ADEGUATE MISURE SANITARIE ANTI CONTAGIO »

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12.42 - giovedì 21 maggio 2020

Egregio Signor Walter Kaswalder – Presidente del Consiglio Provinciale SEDE.

Oggetto: per la riattivazione quanto prima dei centri diurni per anziani.

Tra i molti devastanti effetti determinati dalla pandemia, vi è stato quello, terribile, di aver ingigantito ulteriormente le fragilità di determinate fasce di popolazione. Tra queste, naturalmente, gli anziani. E non solo perché molti di loro, purtroppo, non hanno resistito all’attacco del virus, che se non ha tolto loro la vita magari li ha ospedalizzati per lungo tempo, ma anche quelle persone che, dovendo essere messi il più possibile al riparo dal contagio, sono ormai al terzo mese di confinamento fisico e sociale.

Durante le lunghe settimane del lockdown famiglie e caregivers sono state gravate non solo del faticoso lavoro di cura, ma anche dello sforzo difficile di contenere paure, privazioni di routines e momenti di socialità che sappiamo essere tanto più salvifiche quanto maggiore è l’avanzare dell’età. Per non parlare poi dei molti anziani che già vivevano una condizione di solitudine precedente, che sicuramente il confinamento non ha fatto altro che aumentare ancora.

I servizi approntati dalla Provincia autonoma di Trento durante l’emergenza, quali “#restaacasapassoio”, piuttosto che la messa a disposizione di un importante servizio di ascolto, si sono indubbiamente rivelati molto efficaci e di grande aiuto, ma ora che tutta la comunità è proiettata – o sta già vivendo – la fase 2, è necessario che una prospettiva vi sia anche per gli anziani e le loro famiglie, nonché per gli operatori del settore, desiderosi di riprendere la loro missione di cura. In particolare, si ritiene fondamentale pianificare – con grande prudenza, scrupolo e attenzione, considerato che si tratta della categoria più a rischio – la rimodulazione dei servizi a disposizione delle persone con bisogni sanitari e socioassistenziali, per poter approntare soluzioni da dare alle persone anziane non autosufficienti, che erano già in carico ai servizi, e alle loro famiglie.

Da un lato, infatti, si registrano regressioni anche pesanti delle capacità cognitive, psicologiche e relazionali di coloro che già presentavano fragilità, dall’altra le famiglie e i caregivers necessitano di un sostegno e di un sollievo o il rischio di burn-out, generalmente già alto, aumenta in maniera pericolosissima. Insomma, se è importante preservare gli anziani dal Covid19, dobbiamo anche percorrere strade che permettano loro di non rimanere schiacciate dalle altrettanto gravi conseguenze dell’isolamento fisico e mentale.

In quest’ottica, un ruolo molto importante possono averlo i centri diurni per gli anziani, per cui vige ancora, sostanzialmente, la “fase 1”. Molte sono le realtà operanti nel settore che hanno elaborato proposte per una riapertura seppur parziale dei servizi semiresidenziali a favore di persone parzialmente non autosufficienti, con la finalità che nessuna persona anziana, soprattutto se non autosufficiente, venga lasciata priva di supporto e nessuna famiglia venga lasciata sola ulteriormente. Le proposte elaborate vedono due diverse modalità di erogazione dei servizi: una con attività presso i centri per persone parzialmente autosufficienti, limitando ovviamente il numero dei presenti e con attività ripensate tenendo conto della necessità di distanziamento e tutela della salute, l’altra con forme alternative di trattamento per quanti non possono o non se la sentono di accedere al centro diurno, come il servizio di continuità assistenziale domiciliare. In questo caso si vuole offrire alle persone anziane bisognose e alle loro famiglie un riferimento certo e conosciuto e prestazioni in continuità con quelle erogate nel servizio residenziale di riferimento.

L’Assessorato alla Salute ha già emanato una circolare che offre indicazioni per una graduale ripresa dei servizi socio-assistenziali e socio-sanitari, affrontando il nodo degli anziani, ma anche di minori e disabili in generale; in tale documento però misure specifiche per gli anziani vengono proposte in maniera molto ridotta, mentre sarebbe auspicabile , per quanto precedentemente riportato sulla situazione degli anziani e delle loro famiglie, l’apertura di uno spiraglio maggiore per i servizi rivolti a questa fascia della popolazione, al momento sospesi.

Identificare, con l’adozione di specifici protocolli, azioni attuabili per fornire supporti sia riabilitativi che di socialità in modo tale da permettere agli anziani di non cadere nella solitudine e nell’abbandono ,e alle loro famiglie di poter avere un supporto oltre che un sollievo, è pertanto di primaria importanza e urgenza.

Tutto ciò premesso Il Consiglio Provinciale impegna la Giunta Provinciale a

• Elaborare dei protocolli specifici per la ripresa dei servizi erogati nei centri diurni, seppur parzialmente e con le adeguate misure sanitarie anti COVID

• Ripristinare l’assistenza domiciliare, anche potenziandola, per tutti quegli utenti che per ragioni di fragilità non possono accedere ai servizi diurni

• Ad attivare una rete di sostegno per le famiglie a cui possano rivolgersi, anche se il loro congiunto non rientra nella lista di quanti già usufruivano dei centri diurni o dell’assistenza domiciliare

 

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Cons. Vanessa Masè

Cons. Luca Guglielmi

Cons Ivano Job

Cons. Mara Dalzocchio

Cons. Claudio Cia

Cons. Giorgio Leonardi

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