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MARINI (MISTO) – INTERROGAZIONE * RISORSE PNRR: « LA PAT RITIENE DI DEFINIRE LINEE GUIDA VINCOLANTI PER I CONSIGLIERI PROVINCIALI CIRCA IL DIRITTO DI ACCESSO AGLI ATTI? »

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10.08 - mercoledì 3 novembre 2021

Interrogazione a risposta scritta n. 3167 –  Gruppo consiliare Misto

in data 12 novembre 2020, l’interrogante inoltrava una formale istanza di accesso agli atti (protocollata il 13 novembre) per avere copia dell’elenco delle proposte progettuali provinciali potenzialmente finanziabili con le risorse del PNRR, la relativa illustrazione tecnica e il corrispondente valore economico-finanziario attribuito dalla Provincia per la realizzazione delle stesse;

in data 16 novembre 2020, il quotidiano L’Adige pubblicava un servizio giornalistico comprensivo dell’elenco delle 32 proposte progettuali che la Provincia autonoma di Trento aveva presentato al Governo nazionale per identificare le possibili modalità di impiego a livello locale dei fondi messi a disposizione con il Recovery Fund. Nel testo si specificava come, invece di puntare su pochi significativi interventi, il Trentino avesse inviato al Governo richieste di finanziamento per quasi tutti i grandi investimenti già in programma e che fossero stati definiti solo i criteri per l’elaborazione del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza per l’utilizzo dei 209 miliardi di fondi europei (“Recovery fund, i 32 progetti trentini” – L’Adige, 16 novembre 2020);

in data 30 novembre 2020, il Presidente della Provincia rispondeva alla succitata istanza riconoscendo la legittimità della richiesta di accesso, ma evidenziando come si trattasse di proposte formulate al Governo che in quel periodo non avevano avuto alcun riscontro, nemmeno informale, e che gli uffici ministeriali avevano appena comunicato l’avvio delle istruttorie sui progetti regionale. Nella risposta il Presidente specificava di ritenere opportuno non diffondere la conoscenza pubblica delle proposte in forma analitica, sottolineando che un analogo approccio era stato adottato nei confronti di altri interlocutori che al tempo avevano formulato la stessa richiesta, per i medesimi motivi sopra indicati (CAL, associazioni imprenditoriali, sindacati). Non veniva altresì comunicato alcun obbligo di non pubblicazione e nemmeno fornita alcuna motivazione con riguardo ad un possibile impedimento alla pubblicazione;

in data 9 aprile 2021, ai sensi dell’art. 140 del Regolamento interno del Consiglio provinciale, veniva presentata alla Giunta la richiesta di comunicazione 36/XVI “Aggiornamenti sul piano nazionale di ripresa e resilienza” al fine di avere dal Presidente della Provincia un aggiornamento rispetto alla redazione delle proposte della Provincia rispetto al Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza (PNRR). In particolare i consiglieri firmatari della richiesta chiedevano aggiornamenti rispetto alle interlocuzioni avute dalla Giunta provinciale con il Governo e gli esiti dei progetti per il territorio trentino;

in data 25 maggio 2021, si svolgeva la sessione straordinaria del Consiglio provinciale per consentire (1) al Presidente della Provincia di illustrare le strategie dell’amministrazione rispetto al PNRR e (2) ai consiglieri di dibattere sul tema specifico. Il Presidente nel suo intervento non forniva l’elenco analitico delle opere né si premurava di farlo avere ai consiglieri. Nel corso del dibattito vari consiglieri richiamavano a più riprese l’elenco delle proposte progettuali che già era nella disponibilità delle associazioni di categoria e che era stato pubblicato sul giornale L’Adige nel novembre del 2020. L’elenco delle opere era dunque di dominio pubblico ma non veniva formalmente pubblicato sui siti istituzionali e nemmeno veniva messo a isposizione dei consiglieri provinciali, con l’eccezione di quelli che ne avevano fatto esplicita richiesta;

in data 27 ottobre 2021, l’interrogante presentava l’interrogazione 3151/XVI “Trasparenza e accessibilità alle proposte di progetto da finanziare con fondi del PNRR e alle relative modalità di realizzazione” allegando l’elenco analitico delle proposte progettuali ottenuto dal Presidente della Provincia 11 mesi prima (30 novembre 2020), il quale coincideva per la quasi totalità delle voci con l’elenco pubblicato su L’Adige il giorno 16 dello stesso mese;

l’interrogazione 3151/XVI veniva inizialmente pubblicata sul sito del Consiglio provinciale, senza tuttavia includere l’allegato con l’elenco delle proposte progettuali, il quale rappresenta a tutti gli effetti parte integrante dell’atto di sindacato ispettivo stesso. Ciò, a quanto riferito all’interrogante stesso, in ragione di una serie di considerazioni relative a una presunta esigenza di riservatezza. Solo dopo una serie di interlocuzioni fra l’interrogante e gli uffici consiliari, questi ultimi optavano per la pubblicazione dell’allegato contenente l’elenco delle proposte progettuali ottenuto dall’interrogante 11 mesi prima. Importante specificare come rispetto a tale documento non vi fosse alcun obbligo di riservatezza né alcuna motivazione per giustificare la non pubblicazione dello stesso visto che il contenuto era già stato reso pubblico dagli organi di stampa. L’allegato veniva pertanto caricato nel database accessibile dal sito istituzionale del Consiglio nel pomeriggio del 29 ottobre 2021;
a giudizio dell’interrogante, la vicenda illustrata nei paragrafi precedenti dimostra una grave carenza in termini di trasparenza riguardo alle proposte progettuali in ordine al PNRR (tema tra l’altro affrontato nell’interrogazione 3151/XVI) ma più in generale all’operato della pubblica amministrazione provinciale nell’ambito dei processi decisionali sulla spesa pubblica.

Benché la consapevolezza generale sul tema della trasparenza sia con ogni evidenza ai minimi termini e non rappresenti un tema di rilievo nell’agenda politica e mediatica provinciale, l’istituzione consiliare non può evitare di affrontare un problema che incide direttamente sull’attuazione di uno dei principi costitutivi dell’ordinamento democratico ovvero lo stato di diritto. Non dovrebbe essere nemmeno ipotizzabile un dibattito consiliare, e in maniera più estesa un dibattito pubblico, senza la condivisione delle informazioni che stanno alla base delle strategie e delle scelte adottate dal potere esecutivo. Eppure questa situazione si verifica in via ordinaria. Per assurdo alcune informazioni sono messe a disposizione delle associazioni di categoria e dunque di soggetti che perseguono interessi privati e/o di settore, ma non sono agevolmente accessibili ai consiglieri nè tantomeno ai cittadini affinché possano concorrere congiuntamente e in condizione di parità al perseguimento dell’interesse pubblico;

la situazione descritta nel paragrafo precedente genera indubbiamente una grave distorsione nel dibattito pubblico, poiché gli attori che operano nel mondo dell’informazione vengono necessariamenti portati ad agire tramite il lancio di notizie sensazionalistiche su dati e informazioni che in un Paese democraticamente e civilmente sviluppato dovrebbero essere automaticamente messe a disposizione dei rappresentanti eletti e pubblicate sui siti istituzionali ma che in Provincia di Trento vengono trattati con riservatezza anche rispetto all’istituzione consiliare. Da ciò consegue che la stampa sia portata a non focalizzare la propria attività sul confronto pluralistico ed equilibrato delle opinioni espresse sulla base di un equo accesso alle informazioni da parte dei componenti degli organi esecutivi e legislativi ma tenda, giocoforza, a privilegiare temi attinenti alle iniziative politiche i cui contenuti sono accessibili solo in forma limitata ed esclusiva e tramite i soggetti che garantiscono tale esclusività;

si rileva infine che, in data 29 luglio 2021, il Consiglio provinciale di Trento ha adottato l’ordine del giorno 410/XVI “Predisposizione di una piattaforma online per l’accesso documentale, civico e civico generalizzato nei confronti della Provincia, delle agenzie, degli enti funzionali e delle società” con cui si impegna la Giunta provinciale a “valutare la predisposizione di una piattaforma online per l’accesso ai dati, alle informazioni ed ai documenti amministrativi in grado di assicurare una procedura univoca, digitalizzata e automatizzata per la presentazione di domande di accesso agli atti, di accesso civico e di accesso civico generalizzato al fine di agevolare l’esercizio del diritto di accesso nei confronti della Provincia, delle agenzie, degli enti funzionali e delle società di cui agli articoli 32 e 33 della legge provinciale 16 giugno 2006, n. 3 (Norme in materia di governo dell’autonomia del Trentino), utilizzando a tal fine le somme stanziate in bilancio e garantendo all’interno della stessa un canale di accesso volto a soddisfare le esigenze connesse alle prerogative dei consiglieri provinciali”;
tutto ciò premesso si interroga il Presidente del Consiglio provinciale per sapere:

1. se ritenga di definire delle linee guida vincolanti in merito al diritto di accesso e al diritto di essere informati nei riguardi dei consiglieri provinciali, nonché la predisposizione di istruttorie e dossier informativi collegati ai disegni di legge, alle comunicazioni della Giunta e alle proposte di delibera su cui le commissioni consiliari devono esprimere pareri, contemperando le esigenze di rispetto della privacy e di riservatezza di talune informazioni con le altrettanto importanti esigenze di trasparenza e di pubblicità sui lavori consiliari;

2. se nella definizione delle linee guida di cui al punto 1 intenda procedere comparando le prassi parlamentari e le migliori pratiche degli altri consigli regionali e coinvolgendo la conferenza dei presidenti di gruppo;

3. quali siano le iniziative adottate dall’amministrazione del Consiglio provinciale per coordinare le misure previste dall’ordine del giorno 410/XVI al fine di soddisfare le esigenze di accesso a documenti, dati e informazioni dei consiglieri provinciali;

A norma di regolamento, si chiede risposta scritta.

 

*
Cons. prov. Alex Marini

 

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