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MANUELA BOTTAMEDI * TRENTINO – ELEZIONI: « DOPO AVERE LETTO LE DICHIARAZIONI DI CONZATTI E BIANCOFIORE NON POSSO TACERE, PER AMORE DI VERITÀ »

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16.43 - giovedì 1 settembre 2022

Non volevo intervenire in questa campagna elettorale. Oramai il chiassoso e litigioso mondo politico (a cui alcuni anni fa ho tentato di portare un contributo, con tanti errori e qualche successo), lo sento troppo lontano. Ma dopo averE letto le dichiarazioni di Donatella Conzatti e Michaela Biancofiore non posso tacere, per amore di Verità.

Le cose stanno esattamente così (è cronaca): quando a fine gennaio 2018 Michaela Biancofiore mi chiese di candidarmi nel collegio senatoriale di Rovereto, io declinai la proposta. Non me la sentii, e le ragioni furono tante (anche di natura psicologica, lo ammetto: la paura di perdere l’elezione, le tante critiche per il cambio di partito, il disagio di essere in Forza Italia senza entusiasmo e convinzione ma solo per portare avanti un progetto territoriale con Manuali, la vergogna di andare in Parlamento praticamente gratis solo per essere passata in Forza Italia da due mesi, eccetera). Insomma un mix di blocchi emotivi e di ragioni politiche che mi impedirono di accettare la candidatura, con grande sorpresa e sconcerto della Biancofiore.

A Michaela promisi che avrei trovato un’altra donna in grado di sfidare l’ex senatore Fravezzi nel collegio di Rovereto.

Proprio quel giorno era in corso una seduta del Consiglio provinciale e, dal divanetto della bouvette, scorsi Donatella Conzatti, di cui avevo appena letto un’infuocata lettera all’Adige in cui se la prendeva con i “suoi” uomini dell’UPT e del centrosinistra, rei di non volerla candidare in alcun collegio. Mi dissi “perché no?”

Fu un flash. La chiamai lì con me, sul divanetto, e le proposi “se vuoi ti organizzo un pranzo con Micaela Biancofiore e con Giorgio Manuali, se entri in Forza Italia puoi candidare a Rovereto e andare a Roma. Ci parlo io con loro.”

Detto fatto. Dopo un giorno (e una notte) di riflessione e di confronto con il suo staff e la sua famiglia, Conzatti decise di entrare nel centrodestra, pranzò con Biancofiore e Manuali, e venne candidata nel collegio senatoriale di Rovereto. Vinse con i voti dei tanti leghisti che pochi mesi dopo portarono anche Fugatti alla presidenza della Provincia.

Donatella Conzatti non si iscrisse mai al partito e non pagò mai la quota di 20.000 euro che ogni candidato doveva versare alle casse del partito per finanziare la campagna elettorale. Purtuttavia trascorse qualche mese in Forza Italia tentando subito di imporre il suo comando nel partito a livello provinciale e regionale, innescando immediatamente uno scontro di leadership con Biancofiore e con la dirigenza nazionale del partito. Isolata e priva di prospettive di potere, nel 2019 decise di passare con Renzi nel neonato partito di Italia Viva.

In questi 5 anni non ho mai voluto giudicare le scelte e l’operato di Conzatti. Ognuno risponde al suo elettorato e alla sua coscienza, così come ho fatto io, nel bene e nel male, nei successi e negli errori. Ma non posso tacere di fronte ad una Conzatti che accusa Biancofiore di essere stata eletta grazie ad una candidatura-paracadute a Reggio Emilia. Anche Conzatti è stata eletta in un collegio blindatissimo, grazie ad un salto dal centrosinistra al centrodestra compiuto in una notte. E grazie a Biancofiore, allora coordinatrice di Forza Italia del Trentino Alto-Adige, che letteralmente glielò regalò.

Niente moralismi, per carità. Sappiamo tutti che la politica è fatta prevalentemente di fango e di lotte greco-romane, combattute in quel fango. Ma nella vita ogni tanto bisogna rendere conto delle proprie scelte, non si può vivere in eterno in una bolla.

 

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Manuela Bottamedi

già Consigliera Provincia autonoma Trento

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