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MALTEMPO: COLDIRETTI, I FUNGHI PORCINI COSTANO FINO A 35 EURO AL CHILO

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16.37 - lunedì 11 settembre 2017

(Fonte: Ufficio stampa Coldiretti) – Porcini schizzano a 35 euro al chilo, contro inganni è d’obbligo l’indicazione origine.

L’arrivo del maltempo è l’ultima chance per far sperare gli appassionati di funghi che attendono la pioggia come manna dal cielo dopo una stagione iniziata male con le raccolte ai minimi storici a causa della siccita’ record che ha caratterizzato l’estate 2017.

E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare gli effetti nei boschi dell’andamento climatico dell’estate che si classifica come la quarta piu siccitosa di sempre con la caduta del 41% in meno di precipitazioni ma che conquista il posto d’onore per il caldo con una temperatura media superiore di 2,48 gradi alla media, inferiore solo a quella registrata nel 2003.

Lungo tutta la Penisola i cercatori di funghi guardano al cielo e per terra sperando in una svolta dopo una estate di frustrazioni e cesti vuoti che ha colpito in realtà anche tanti buongustai con i prezzi saliti alle stelle che superano anche i 35 euro al chilo per i piu’ pregiati porcini.

Con l’annata nera -denuncia la Coldiretti – c’è il rischio che vengano spacciati come nazionali i funghi importati dall’estero. Per questo la Coldiretti invita a verificare l’indicazione il luogo di raccolta o coltivazione, dell’origine in etichetta o su appositi cartellini che deve essere riportato obbligatoriamente da quest’anno dopo i chiarimenti forniti al quesito della Coldiretti nella risposta ufficiale della Commissione Europea che – sottolinea la Coldiretti – ha chiarito che le indicazioni obbligatorie devono essere presenti sui documenti che accompagnano il prodotto in tutte le fasi della commercializzazione e che l’indicazione del Paese di origine è sempre obbligatoria per tutti i prodotti ortofrutticoli freschi, anche se esentati dal rispetto della norma di commercializzazione generale, come tartufi e funghi spontanei.

Una garanzia per sapere se i pregiati frutti del bosco sono stati raccolti nella Penisola o se sono arrivati in Italia da Paesi lontani con minore freschezza e garanzie di qualità e sicurezza alimentare.

Si spera nell’arrivo di porcini, finferli, trombette, chiodini e le altre numerose specialità note ma è’ necessario evitare le improvvisazioni e seguire alcune importanti regole che – sottolinea la Coldiretti – vanno dal rispetto di norme e vincoli specifici presenti nei diversi territori, alla raccolta solo di funghi di cui si sia sicuri e non fidarsi assolutamente dei detti e dei luoghi comuni, ma anche rivolgersi sempre, in caso di incertezza, per controlli ai Comuni o alle Unioni micologiche e utilizzare cestini di vimini ed evitare le buste di plastica.

Le poche precipitazioni che si sono verificate sono state rapide e violente mentre – sottolinea la Coldiretti – la nascita dei funghi per essere rigogliosa richiede come condizioni ottimali terreni umidi senza piogge torrenziali e una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all’interno del bosco.

L’attività di ricerca – conclude la Coldiretti – negli gli oltre 10 milioni di ettari di bosco che coprono quasi 1/3 della superficie italiana, non ha solo una natura hobbistica che coinvolge in autunno moltissimi vacanzieri e svolge anche una funzione economica a sostegno delle aree interne boschive dove rappresenta un’importante integrazione di reddito per migliaia di “professionisti” impegnati a rifornire negozi e ristoranti di prodotti tipici locali, con effetti positivi sugli afflussi turistici.

A rischiare di rimanere a secco sono anche le numerose feste e sagre locali che tradizionalmente si moltiplicano nel mese di settembre lungo tutta la Penisola.

 

 

 

 

Foto: archivio Coldiretti

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