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MAGNIFICA COMUNITÀ DI FIEMME (TN) * “CARBON NEUTRALITY“ – POST VAIA: « METALSISTEM SPA FINANZIA CON 100 MILA EURO IL RIMBOSCHIMENTO DI 200 MILA MQ, A DIMORA 40 MILA PIANTE »

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09.28 - giovedì 16 dicembre 2021

C’è almeno un elemento che accomuna Metalsistem e Magnifica Comunità di Fiemme: la sensibilità ambientale. Ed è su questa comune attenzione che si basa l’accordo firmato questa mattina nella azienda multinazionale roveretana con l’ente millenario che cura la gestione dei boschi della Val di Fiemme. A tre anni di distanza dalla devastazione della tempesta Vaia la Metalsistem di Rovereto finanzia il rimboschimento di oltre 200.000 metri quadrati della Magnifica Comunità di Fiemme mettendo a dimora 40.000 piante con una spesa di 100.000 euro. I dettagli dell’intesa sono stati illustrati dal presidente di Metalsistem Spa Mirco Briosi (presenti anche il fondatore dell’azienda Antonello Briosi e l’amministratore delegato Fabio Roncati), dallo Scario Renzo Daprà e da Andrea Bertagnolli laureato in scienze forestali dell’ufficio tecnico della Magnifica.

“Questo è un ulteriore tassello verso la carbon neutrality – ha esordito Mirco Briosi – È la dimostrazione dell’ulteriore sensibilità della nostra azienda nei cosiddetti valori Esg, ovvero nella sostenibilità aziendale dal punto di vista ambientale, sociale e della governance. Un impegno che si è concretizzato in molte iniziative sia a favore dei propri dipendenti (specialmente negli ultimi tempi a causa della pandemia), sia in ambito sociale (molti i progetti sostenuti dalla Fondazione Metalsistem non ultimo quello della rivista “Oltre gli ostacoli” che si occupa del mondo della disabilità che in quello ambientale. Su quest’ultimo aspetto Metalsistem dal 2011 si è dotata di un grande impianto fotovoltaico con la produzione del 75% di energia da fonti rinnovabili per alimentare il processo produttivo.

“L’accordo di oggi – ha proseguito Briosi – che prevede appunto la messa a dimora fino a 2000 piantine per ettaro, assume una duplice valenza: ambientale e sociale. Perché con la tutela del bosco si sostengono la fauna e la flora, e quindi l’ambiente, ma nello stesso tempo si favorisce il senso di comunità rappresentato da quel bene prezioso che sono le nostre foreste. Un bene prezioso non solo per noi ma anche e soprattutto per le generazioni future. Se l’obiettivo a medio termine è quello di arrivare all’ impatto zero delle nostre attività, a lungo termine puntiamo ad un processo produttivo in grado di rimuovere CO2. E le attività di rimboschimento sono propedeutiche al raggiungimento di questo importante traguardo”.

Di un “bellissimo accordo di collaborazione” ha parlato lo Scario Daprà evidenziando l’impegno secolare della Magnifica Comunità di Fiemme nella tutela dei boschi quali risorse per il legno e la sostenibilità ambientale. “Questi valori – ha ribadito – fanno parte del nostro Dna. Si va verso la transizione ecologica ma molti passi rimangono da fare. È un processo culturale e reale per pianificare interventi sempre più importanti e reali. L’intesa con Metalsistem è davvero molto importante: abbiamo affinità e obiettivi comuni che si concretizzano in un’operazione che guarda negli anni. Il rimboschimento non solo favorisce la crescita delle foreste contribuendo così alla riduzione di emissioni nell’atmosfera, ma ha anche un alto valore per la tutela idrogeologica del territorio messo a dura prova dopo il passaggio della devastante tempesta”.

I particolari dell’operazione, dopo aver ricordato il disastro ambientale compiuto da Vaia, sono stati illustrati da Bertagnolli: “L’area di oltre 20 ettari del Monte Corno al confine con la provincia di Bolzano sulla quale andremo a intervenire è un’area strategica ricca di aspetti ambientali, sociali ed economici. Un’area, nella quale tra l’altro troviamo il gallo cedrone, che è stata completamente devastata da Vaia e che richiede particolare attenzione. La ricostruzione del bosco verrà eseguita con piantine autoctone di 4-5 anni provenienti dai nostri vivai utilizzando specie adatte alla zona: dall’abete rosso al larice alle latifoglie messe a dimora a gruppi anche per creare delle radure.

Ma l’intervento non finisce qui: ci prenderemo cura delle piante per qualche anno e nell’arco di 10-20 anni si vedranno i risultati”. Infine un’annotazione per sottolineare il valore e l’importanza del contributo delle aziende private che investono nella ricostruzione e nella salvaguardia del bosco: “Interventi finanziari fondamentali – è stato detto – che sopperiscono almeno in parte ai contributi pubblici insufficienti per dare una risposta

 

Da sinistra: Fabio Roncati, Antonello Briosi, lo Scario Renzo Daprà, Mirco Briosi e Andrea Bertagnolli.

 

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