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MADONNA DI CAMPIGLIO (TN) * IL RITORNO DI ALBERTO TOMBA A TRENT’ANNI DALLA SUA PRIMA VITTORIA ALLA 3TRE

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13.00 - domenica 24 dicembre 2017

Tomba-delirio: il mondo dello sci nella macchina del tempo. Il ritorno del campione bolognese a Campiglio, a trent’anni dalla sua prima vittoria alla 3Tre, sta generando un entusiasmo incredibile. “Mi commuovo nel rivedere le mie gare, ma i campioni di oggi non sono da meno”.

Quando il grido dei fedelissimi di Alberto si è sollevato nell’austero Salone Hofer pieno all’inverosimile, invocando il nome del campione come usava sui campi di gara negli anni d’oro, è stato come se il tempo si fosse fermato.

Il ritorno di Alberto Tomba a Campiglio, a trent’anni dal suo primo trionfo nella 3Tre, sta riportando per qualche ora il mondo dello sci a quei momenti fantastici anche se è proprio Tomba a consigliare di guardare avanti. “Lo sci ha grandissimi campioni da ammirare anche oggi, il mio amico Marcellino Hirscher batterà ogni record e farà la storia”.

Eppure lui, Alberto, la nostalgia la avverte, e lo ammette senza pudori. “Mi commuovo spesso, mi emoziono nel rivedere i filmati delle mie gare più belle, sensazioni irripetibili, e poi la gente, che mi adorava allora e mi vuole bene ancora oggi. Persino i bambini fanno festa per me, evidentemente i loro genitori gli hanno raccontato per bene quel che ho fatto…”

Al public draw in piazza, come pure nella serata a lui dedicata, è stato un lungo abbraccio al quale Tomba non si è sottratto nemmeno un secondo, circondato dalle persone più importanti della sua vita agonistica, quelli che hanno accompagnato le sue imprese e i suoi capricci da superstar.

Compreso Gustavo Thoeni, per sei anni il suo allenatore: “Gustavo aveva una gran pazienza, perché io ero davvero un po’ imprevedibile. Poi l’età ti cambia e diventi più saggio. Io che lo avevo ammirato quand’ero ragazzino, l’ho poi voluto al mio fianco anche se è vero, eravamo diversissimi. O forse, proprio per quello”.

Insieme a Lorenzo Conci, il presidente del Comitato 3Tre, una sfilza di ex campioni, dirigenti, giornalisti hanno regalato le loro testimonianze. “Tutti noi abbiamo imparato qualcosa da Alberto”, così Flavio Roda, Presidente della Federazione Italiana Sport Invernali ed all’epoca tecnico dello staff azzurro, ha ben sintetizzato il pensiero del popolo sugli sci.

In questo clima di festa Alberto appare perfettamente a suo agio perché sente montare intorno a sé l’euforia di quei giorni, provando vibrazioni mai dimenticate.

Quanti saranno stanotte sul Canalone Miramonti insieme a lui? Verranno in migliaia per ammirare lo spettacolo e per abbracciare l’idolo di sempre, con la speranza inconfessata che Alberto stupisca tutti una volta ancora, metta gli sci e venga giù alla sua maniera. Non accadrà, ma immaginarlo non costa nulla.

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