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MADONNA DI CAMPIGLIO-PINZOLO VERTICAL UP * VINCE PATRICK FACCHINI, AL SECONDO POSTO L’AUSTRIACO HANS PETER MEYER (VIDEO)

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11.41 - domenica 21 gennaio 2018

Patrick Facchini, re della Pinzolo Vertical Up. Grande tifo e grande festa per il “Team 3 gambe” e l’atleta azzurro paralimpico Andrea Lanfri.

 

 

La terza edizione del “Madonna di Campiglio-Pinzolo Vertical Up”, seconda prova del tour internazionale iniziato a Hinterstoder e con prossima tappa in Val Gardena, ha incoronato il suo re: Patrick Facchini (La Sportiva Team), forte runner trentino di Roncone che già lo scorso anno aveva dimostrato il suo valore con un brillante secondo posto a Pinzolo e una splendida vittoria nella prova del tour a Kitzbühel. Facchini ha percorso la Tulot Audi quattro (2.600 metri di lunghezza, oltre 900 metri di dislivello, pendenze che raggiungono il 69%) e i suoi muri da brivido in 31’.49’’.6.

L’atleta, che ha scelto come mezzo di gara le scarpe da corsa con l’aggiunta di chiodi per aggredire in sicurezza i tratti ghiacciati ed essere il più leggero e veloce possibile, si è lasciato alle spalle l’austriaco Hans Peter Meyer (Teamkitz), vincitore della prova di Hinterstoder, distanziandolo di 45’’ negli ultimi trecento metri di gara. Terzo, con il tempo di 32’.56’’.4, l’altoatesino Martin Schneider, quindi l’austriaco Christian Kreidl (Racing Team Mountainshop Höhager), giunto quarto.

Daniele Cappelletti (Adamello Ski Team) ha conquistato il quinto piazzamento e il tedesco Bastian Reichart il sesto. Gara molto buona anche per l’atleta di casa Alex Salvadori (Alpin Go Val Rendena) che ha tagliato il traguardo di malga Cioca in settima posizione di classifica generale dopo aver sfidato la Tulot con gli d’alpinismo ai piedi. Il suo tempo è stato di 36’.18’’.4.

Vittoria austriaca nella categoria femminile con Marlies Penker (Rc Mtb Möllbrücke) che ha tagliato il traguardo con il tempo di 38’.14’’.19 seguita da Susanne Mair (Crazy Idea), già vincitrice nel 2016 e seconda nel 2017. La Mair, molto attesa al via della gara, ha pagato una condizione di salute non ottimale. Tricolore sul terzo gradino del podio con Annelise Felderer (Asc Lf Sarntal).

Questi i risultati della classe “Speed” con gli skyrunner e sci alpinisti più forti. Nella classe “Rucksack”, che raduna invece coloro che gareggiano principalmente per divertirsi, ha brillato l’inglese Matthew Tomlinson con un tempo di gara che oscillava di pochi secondi dal tempo intermedio di tutti i partecipanti a questa categoria.

Il Vertical up di Pinzlo ha avuto, quest’anno, sulla pista preparata con estrema cura dalle Funivie di Pinzolo e dall’Associazione organizzatrice Alpin Go Val Rendena, quattro incredibili interpreti: il “Team 3 gambe” con Moreno Pesce, Heros Marai e Giuliano Mancini insieme all’atleta paralimpico della Nazionale azzurra di atletica Andrea Lanfri vincitore, nell’estate 2017 ai Mondiali di Londra, della medaglia d’argento nella staffetta 4 X 100.

I muri di ghiaccio della Tulot Audi quattro sono stati affrontati con tenacia e determinazione dal gruppo che ha tagliato il traguardo con tanti tifosi rimasti fino all’ultimo ad attendere il team trascinato dall’entusiasmo di Pesce. “Mai mollare. Arrivare in cima è sempre una vittoria”, ha commentato Pesce che partecipa alle vertical estive e invernali più estreme. “È stata un’esperienza molto particolare, un ottimo allenamento”, ha aggiunto Andrea Lanfri che ha nell’agenda 2018 l’appuntamento con gli Europei di atletica leggera.

L’organizzazione della gara, da parte di Alpin Go Val Rendena con il suo instancabile presidente Matteo Campigotto in collaborazione con le Funivie di Pinzolo e l’Azienda per il Turismo, è stata giudicata ottima da tutti i partecipanti. Gli iscritti al Vertical up sono stati oltre 300 ai quali si sono aggiunti i 1.000, tra sci alpinisti e “ciaspolatori”, che hanno partecipato al concomitante raduno “Toni Masè”.

Archiviate le prime due tappe, il Vertical Up tour continua il suo viaggio al di qua e al di là delle Alpi. Sabato prossimo 27 gennaio si gareggerà in Val Gardena, sulla Saslong; il 17 febbraio a Hochschwarzwald, in Germania, sulla Hochschwarzwald World Cup Course; il 24 febbraio trasferta a Kitzbühel (Austria) sulla Streif e, infine, il 24 marzo, ultima tappa a Wengen (Svizzera) sulla Lauberhorn World Cup Course. La sfida al contrario per skyrunner e sci alpiniste sulle piste più famose della Fis World Cup di sci alpino è aperta!

 

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Le interviste.

Patrick Facchini (La Sportiva Team): “Sentivo che poteva essere l’anno buono, dopo il secondo posto del 2017. È vero che il livello era un po’ inferiore rispetto all’edizione passata, ma le gare sono sempre difficili da interpretare. Ho cercato di dare il meglio fin dall’inizio, ma ho visto che non riuscivo a fare la differenza e allora ho adottato un’altra tattica aspettando il momento giusto, gli ultimi 300 metri quando ho forzato guadagnando 1 minuto e mezzo ed è andato bene così. È stata una bella gara, una bella serata”.

Hans Peter Meyer (Teamkitz): “Mi sentivo in grande forma e con con Patrick Facchini siamo rimasti insieme per gran parte della gara, ma lui era in condizioni migliori e nel finale ha attaccato distaccandomi. Dopo la vittoria a Hinterstoder sono arrivato qui molto motivato, sapendo di incontrare atleti italiani molto forti e consapevole che sarebbe stato già un grande risultato entrare nei primi dieci. Il tracciato l’ho trovato molto bello, incredibilmente ripido. Nella parte iniziale, più in basso, la neve era morbida e il mio piano era stare dietro, seguire le tracce degli altri e attaccare al momento opportuno”.

Martin Schneider (Team Sunny Sport): “È stata una grande gara, con un tracciato preparato molto bene. Questa è la mia prima volta sulla Tulot Audi quattro e sono molto felice di essere salito sul terzo gradino del podio”. Marlies Penker (Rc Mtb Möllbrücke): “Sono molto felice. Questa mattina mi sono alzata e ho capito che sarebbe stata una grande giornata. Ho avuto subito ottime sensazioni ed è incredibile, il risultato di oggi, per una ragazza di 44 anni come me. Oggi è uno dei giorni più felice della mia vita ed è stato un onore vincere su un’atleta come Susanne Mair”. Susanne Mair (Crazy Idea): “Questa settima non ero nelle condizioni migliori, sentivo di non stare bene e sono molto contenta del secondo posto. Le condizioni della pista erano molto difficili con neve morbida nella prima parte e più ghiacciata nella seconda”.

Annelise Felderer (Asc Lf Sarntal): “È andata molto meglio del previsto e sono veramente soddisfatta. Il tracciato era molto bello e tutto il contesto creato attorno alla gara meraviglioso”.

 

 

 

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