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LORENZO RIZZOLI * COMUNALI TRENTO 2020: « L’AVVOCATO ANDREA GIRARDI È L’ULTIMO NOME “BRUCIATO” DALLA COALIZIONE DI CENTRODESTRA »

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16.15 - mercoledì 5 febbraio 2020

L’avvocato Andrea Girardi è l’ultimo nome “bruciato” dalla coalizione di centrodestra, coalizione guidata, in primis dalla LEGA. L’ultimo nome di una serie molto ampia di candidati sindaco proposti dalle diverse forze politiche appartenenti alla coalizione. Dai candidati proposti dalla Lega (si parlava di Aronne Armanini, ma anche del segretario Mirko Bisesti), a quelli proposti da Agire (Marco Luscia e Paola Strada), a quelli proposti dagli Autonomisti Popolari (Lorenzo Eccher), ai nomi usciti sulla stampa (Claudia Eccher), a quelli letti negli ultimi giorni (Marcello Carli e avv. Andrea Girardi).

Tanti nomi, forse troppi. Ed il troppo, ahimè, storpia. Strano che Fassa e Progetto Trentino non abbiamo espresso nominativi; dicono che Fassa abbia condiviso i ragionamenti con il gruppo Autonomisti Popolari. E Progetto Trentino? Non è che stia pensando alla candidatura del suo Presidente?

Il centrosinistra, invece, si è espresso quasi un mese fa indicando in Franco Ianeselli il candidato Sindaco della coalizione. La coalizione ha espresso non molti nomi (circa 4 o 5) ed è stato scelto uno di questi.

La coalizione di centrodestra sembra, da un certo punto di vista, voler cercare un profilo che spicchi di professionalità o spicchi per qualche caratteristica particolare. In realtà, l’unica azione vincente che la coalizione potrebbe mettere in campo sarebbe quella di scegliere un candidato sindaco dalle caratteristiche più semplici, ma fondamentali: umiltà, gioventù, coerenza, voglia di fare. Non serve qualche “guru” della politica o qualche esperto della cosiddetta “società civile”. Meglio una faccia giovane e nuova capace di costruire una squadra che rispecchi il giusto mix di novità ed esperienza, che una faccia espressione della “vecchia politica”. Qualche nome sulla piazza c’è.

Nella scelta del candidato sindaco va tenuta in considerazione anche l’età anagrafica. Franco Ianeselli è un “classe ‘78”, ha 42 anni ed è stato, negli ultimi anni, espressione del sindacato CGIL (tutti sappiamo l’espressione politica del sindacato). Ha iniziato una campagna elettorale sobria, umile, tra la gente. Se a questa figura si cerca di competere con qualcuno espressione della “vecchia politica”, allora sappiamo tutti che chi vincerà (centrosinistra) lo farà già il 03 maggio! Ripeto, qualche nome con queste caratteristiche c’è sulla piazza.

Un’altra considerazione va poi su questo “bipolarismo” che nessuno più vuole. La cittadinanza è stufa e, se vota, sceglie il “meno peggio” Chi vuole il bipolarismo sono le forze politiche, altrimenti si sarebbero già mosse. Una TERZA VIA è l’unica strada sensata per avere la possibilità di andare al ballottaggio.

I cosiddetti “cespugli del centrodestra” (Progetto Trentino, Civica Trentina, Agire per il Trentino, Autonomisti Popolari, Fassa, UDC-DC) se presenti in coalizione con LEGA-FRATELLI D’ITALIA-FORZA ITALIA perdono ogni singolo riferimento territoriale, in quanto la parte del territorio (Progetto Trentino, Civica Trentina, Agire per il Trentino, Autonomisti Popolari, Fassa) è schiacciata dalla parte nazionale e più estrema.

Una TERZA VIA sarebbe costituita da soli partiti territoriali, con l’aggiunta di UDC-DC. Proprio per l’essere espressione del territorio (non parlo di partito territoriale, bensì di polo territoriale) avrebbe appeal sull’elettorato, a differenza della “classica” coalizione di destra e permetterebbe di raggiungere un risultato “storico” per la città di Trento: il ballottaggio per la nomina del sindaco di Trento.

Logico è che al ballottaggio la TERZA VIA dovrebbe appoggiare il candidato del centrodestra e se al ballottaggio fosse presente una figura moderata, in contrapposizione al candidato del centrosinistra, vi sono chances di vittoria, altrimenti la vittoria è del centrosinistra.

Oggi, quindi, la coalizione di centrodestra, per avere qualche spiraglio di vittoria a maggio 2020 sul Comune di Trento, deve stare attenta a chi sceglie come candidato Sindaco. Se sceglie il candidato giusto (giovane almeno quanto Ianeselli, deciso, umile, conosciuto ed espressione di “nuova politica”) allora esiste qualche chance di vittoria, oltre che di buon risultato. In questo caso il candidato Sindaco, in caso di sconfitta, non chiederebbe qualche incarico di ripiego, ma rispetterebbe il “gioco” e farebbe la sua esperienza in consiglio comunale come “capo” delle minoranze. Non è espressione di “buona politica” cercare candidati TOP (vedi dichiarazioni di Girardi sulla stampa) che, in caso di sconfitta, cercano incarichi di ripiego, evidenziando la loro NON presenza sui banchi del consiglio comunale. Della serie “se vinco bene, altrimenti figuriamoci se perde tempo”; queste non sono le persone che vanno contattate.

Se, invece, continua a perseguire la strada di scegliere un TOP della cosiddetta “società civile”, o personaggi da sempre vicini a chi oggi è in coalizione di centrosinistra, o persone di chiara espressione di partiti agli estremi, l’unica via per non “straperdere” rimane quella del POLO TERRITORIALE. Solo così si può andare al ballottaggio e giocarsi la partita “ai supplementari”.

 

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Lorenzo Rizzoli

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