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LIBRO “SOLO” DI NENCINI E CONZATTI * DIALOGO SU GIACOMO MATTEOTTI: « UN MODELLO DI COERENZA E DI CORAGGIO »

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19.44 - giovedì 16 febbraio 2023

“Quando accade che anche in una terra autonoma, che ha ritrovato vita grazie alla propria speciale unicità, sfondano modelli omologanti o centralisti. Quando chi amministra confonde il ruolo delle istituzioni con quello dei partiti. Quando alle parole che tracciano una rotta di futuro si sostituiscono silenzi, polemiche, tattica. Ecco, quello è il momento giusto per suonare un campanello d’allarme”.

Cosi Donatella Conzatti, coordinatrice regionale Italia Viva, già senatrice della Repubblica, ha aperto l’incontro a cui è intervenuta a Trento, a Palazzo Geremia, per la presentazione del libro “Solo”, dedicato alla figura di Giacomo Matteotti, di e con Riccardo Nencini, scrittore, già parlamentare italiano ed europeo.

“Assuefazione è il titolo dato a una riflessione storica e di prospettiva – ha detto Conzatti – Assuefazione è il punto di non ritorno. E per questo abbiamo voluto tradurre il pericolo in pensieri e progetti che rigenerano. Giacomo Matteotti ha combattuto l’assuefazione”.

Conzatti ha poi ricordato che il 2024 sarà l’anno delle celebrazioni del centesimo anniversario della morte di Giacomo Matteotti (1924-2024). Nato nel rodigino da nonni trentini, originari di Comasine in Val di Peio, fu deputato socialista rapito e poi barbaramente assassinato il 10 giugno del 1924 dai fascisti.

“La senatrice a vita Liliana Segre ha appena ripresentato il disegno di legge per le celebrazioni del centesimo anniversario della morte di Giacomo Matteotti – ha proseguito Conzatti – Tale ddl era stato presentato dal senatore Riccardo Nencini, e approvato all’unanimità al Senato, ma è rimasto pendente alla Camera dei Deputati per la conclusione anticipata della scorsa legislatura”.

Riccardo Nencini ha quindi confermato come sia doveroso ricordare un uomo e un politico del calibro di Matteotti e spiegato come in Solo, abbia voluto ricostruire in forma romanzesca, ma con la precisione dello studioso, la passione dell’uomo politico e la creatività dell’intellettuale e narratore, la vita di questo grande eroe italiano: l’infanzia, le prime esperienze politiche, gli amori, le amicizie, la militanza comune con Mussolini nel partito socialista, e i giorni drammatici della durissima opposizione al fascismo nascente, opposizione che gli costò la vita.

“Giacomo Matteotti è stato il primo vero antagonista di Mussolini, ed è stato il fantasma che ha aleggiato sul fascismo per tutta la durata della dittatura – ha detto Nencini –. Più che un eroe credo sia stato un uomo che ha fatto una scelta di vita, un modello di coerenza e di coraggio. Anche oggi ci troviamo ad affrontare dinamiche simili nella nostra contemporaneità. Le democrazie vacillano e nelle leadership politiche solitarie prende corpo l’esagerazione. Dobbiamo fare attenzione al linguaggio che torna a raccontare quella storia lì. La storia che Matteotti ha vissuto, allora era figlia della guerra e del futurismo, oggi è figlia dei social che, nel portare maggiore libertà e amplificando il mondo della conoscenza, hanno fatto cadere barriere etiche importanti”.

All’incontro, moderato dal direttore de il T, Simone Casalini, hanno portato i saluti istituzionali: Franco Ianeselli, sindaco di Trento; Salvatore Panetta, assessore del Comune di Trento; Alessandro Pietracci, segretario provinciale del Partito Socialista Italiano.

“La storia di Matteotti parla anche all’Italia di oggi – ha osservato il sindaco Franco Ianeselli – ci mette in guardia dal tollerare anche la minima erosione dei diritti, dal giustificare qualsiasi violenza, dall’affidarci a un capo presunto carismatico per accelerare la risoluzione dei problemi risparmiando sui costi della democrazia. Matteotti è stato davvero l’anti Mussolini, un gigante coraggioso che ha provato a inceppare gli ingranaggi della dittatura. Il centenario della sua morte nel 2024 sarà l’occasione per rendergli omaggio e per far conoscere la sua straordinaria figura alle nuove generazioni”.

A soffermarsi sul titolo del libro di Nencini, Solo, è stato l’assessore Salvatore Panetta nel corso della presentazione: “E’ quanto di più azzeccato si potesse trovare. Perché il problema degli eroi è che spesso non vengono capiti nel loro proprio tempo. Solo a posteriori si capisce quanto avevano ragione. E i tempi a dir poco preoccupanti che viviamo, con la guerra alle porte dell’Europa e con l’ignobile repressione del regime teocratico dell’Iran che uccide i propri figli, ci ricordano, come ce lo ricordò Giacomo Matteotti con il suo sacrificio, che non bisogna mai abbassare la guardia”.

E ancora le radici trentine di Matteotti con l’appello di Alessandro Pietracci: “Lucido esempio di fede democratica; leader morale e politico di cui la sinistra, direi tutta l’area democratica e progressista, ha ancora più bisogno che nel passato. Il 10 giugno, nella ricorrenza del suo martirio, i socialisti lo hanno sempre ricordato, davanti alla casa dei suoi avi, nel paesino di Comasine in Val dì Peio, l’invito è che da quest’anno a salire in Val di Sole siano tutti coloro che hanno a cuore le sorti democratiche del Trentino e dell’Italia”.

All’incontro si è parlato di difesa della libertà collettiva e individuale, “la libertà è una palestra in cui devi andare ogni giorno”. E si è riflettuto sulla destra di oggi che per Nencini “è in cammino e duplice come ai tempi di Matteotti. La destra della Meloni è simile alla destra conservatrice europea, quella della Lega gioca con il linguaggio. Cosa direbbe di questa destra Matteotti? Anche allora c’era una destra liberale e democratica e una destra fascista e autoritaria. Oggi non è più quel tempo. Oggi Matteotti non avrebbe trovato la morte, però vedo un pericolo che si lega alla superficialità nella risoluzione dei problemi, al linguaggio truce”.

E ancora: “Serve conoscenza, serve dedicare tempo alla conoscenza – ha continuato Nencini – si legga anche Topolino o Zero Calcare, studiare avvicina la soluzione di qualche problema. Ci sono delle possibilità di lavoro per rendere più adeguata la democrazia alla realtà contemporanea. Dobbiamo tornare ad amare e fare amare la politica anche attraverso l’educazione civica nelle scuole. La politica non è più un bene collettivo, ma è intesa come male assoluto”.

Solo è un romanzo di ampio respiro, epico e struggente, e ci restituisce il ritratto emozionante e commosso di una stagione cruciale della nostra storia, di un uomo coraggioso e solo, e si mescola all’oggi complesso. “All’assuefazione pericolosa contro la quale – ha concluso Conzatti – coloro che non vogliono cedere alle mode, alla convenienza, alla maggioranza fluttuante del qui ed ora, suonano un doveroso e fragoroso campanello d’allarme”.

 

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