Appello al sindaco Andreatta in merito al decreto sicurezza e migranti. Certi della vostra attenzione, ringraziamo e porgiamo cordiali saluti.
Ci sono momenti storici in cui la critica non basta, in cui è necessaria la disobbedienza civile a leggi che negano le basi della democrazia, quella che la nostra Costituzione disegna così chiaramente.
L’articolo 13 della legge sicurezza e immigrazione contrasta con gli articoli 2, 14, 16 e 32 della Costituzione e cancella giuridicamente migliaia di persone presenti legalmente nel nostro paese.
Si tratta di richiedenti asilo che, pur in possesso del permesso di soggiorno, non potranno iscriversi all’anagrafe e godere quindi della residenza e di servizi basilari come l’assistenza sanitaria.
Ci saremmo aspettati che il sindaco di Trento si unisse ai tanti amministratori di piccole e grandi città, che stanno iniziando a mettere in discussione il decreto sicurezza nelle parti che riguardano l’attività dei Comuni, ma così non è stato.
Gli chiediamo quindi di ripensarci, di non limitarsi alla critica appellandosi al rispetto della legge. Di fronte a leggi disumane, disobbedire è un atto di umanità e civiltà. Si pratica con coraggio un fatto etico, per far sorgere un problema politico.
Il problema politico è, ancora una volta, la difesa della Costituzione Italiana, una carta che molti ci invidiano e che traccia strade ben diverse da quelle disegnate dal decreto Salvini sulla sicurezza.
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Liberi e Uguali del Trentino