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LANCIO D'AGENZIA

LE IENE * MORTE DAVID ROSSI: INTERVISTA A UN EX ESCORT, “ HO PARTECIPATO A FESTE PRIVATE NEI DINTORNI DI SIENA; HO RICONOSCIUTO UN EX MINISTRO UN EX DIRIGENTE DELLA BANCA, DUE MAGISTRATI, UN SACERDOTE “

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17.51 - domenica 25 marzo 2018

Nella puntata de “Le Iene Show” in onda oggi, domenica 25 marzo, in prima serata su Italia 1, Antonino Monteleone torna ad occuparsi della vicenda della morte di David Rossi.

L’inviato intervista, in esclusiva, un uomo che afferma di aver partecipato come escort ad alcune feste o cene private che si sarebbero svolte nelle campagne toscane, nei dintorni di Siena e in altre città d’Italia.

David Rossi, capo della Comunicazione di Monte dei Paschi di Siena, la sera del 6 marzo 2013, è precipitato da una finestra della sede della banca a Rocca Salimbeni, nel capoluogo toscano. In quelle stesse settimane, MPS era al centro di una grande inchiesta basata sull’acquisizione di Antonveneta.

Nel luglio 2017, il gip ha disposto l’archiviazione del fascicolo d’indagine aperto con l’ipotesi di reato d’istigazione al suicidio, accogliendo la richiesta avanzata dalla procura senese e respingendo così l’opposizione avanzata – nel novembre 2015 – dai legali della famiglia Rossi, da sempre convinti che si sia trattato di omicidio.

È la seconda archiviazione in questa vicenda: una prima indagine si era chiusa nel marzo 2014.
La moglie di David Rossi Antonella Tognazzi e la figlia della donna Carolina Orlandi, che non credono all’ipotesi del suicidio, sono da anni impegnate per far sì che si continui a indagare sulla morte dell’uomo.

Dopo la messa in onda dei precedenti servizi de “Le Iene” sul caso, sono state aperte quattro nuove indagini: due presso la Procura di Genova (competente a indagare per fatti che riguardano i magistrati senesi) e due presso la Procura di Siena.

Nella puntata de “Le Iene” dell’8 ottobre 2017, in particolare, Antonino Monteleone aveva intervistato Pierluigi Piccini, ex sindaco di Siena ed ex dirigente MPS, il quale – tra le altre cose – aveva affermato: «Non credo che David Rossi si sia suicidato […] C’è un’altra storia parallela… un avvocato romano mi ha detto […] “devi indagare su alcune ville fra l’aretino e il mare… e i festini che facevano lì. Perché la magistratura potrebbe anche avere abbuiato tutto perché scoppia una bomba morale”. Non so se mi sono spiegato? […] Questo avvocato romano mi ha detto: “C’è una villa fra Siena e Arezzo e c’è una villa al mare, dove facevano i festini”. Chi andava in queste feste? Chi ci andava? Ci andavano anche i magistrati senesi ad esempio? Mah. Ci andava qualche personaggio nazionale? Mah. […] La cocaina gira a fiumi in questa città».

Di seguito, alcuni stralci dell’intervista, realizzata da Antonino Monteleone e in onda stasera, in cui un uomo racconta proprio di alcuni festini nelle campagne toscane.

 

*

Domanda: Perché non puoi usare il tuo nome?
Risposta: Perché ho partecipato come escort ad alcune feste private o cene private che si sono svolte nelle campagne toscane nei dintorni di Siena, Monteriggioni e, a volte, anche nel milanese o comunque anche in altre città d’Italia.

Domanda: Quando hai partecipato a queste feste quanti anni avevi?
Risposta: La prima volta 18 anni.

Domanda: A me fa un po’ effetto associare la parola “escort” a un ragazzo…
Risposta: C’è un grande mondo di escort, gigolò, chiamali come vuoi, che in realtà sono veramente tanti, sono uomini, ragazzi giovani soprattutto.

Domanda: Queste feste che scopo avevano?
Risposta: Di intrattenere degli ospiti di alto profilo che avevano una certa importanza per le persone che organizzavano queste feste.
Io ho deciso di raccontarti questa storia quando è uscito il primo servizio su David Rossi. Quando ho visto la figlia di David fare un appello in televisione dove appunto diceva che tutte le mattine controllava i social, o comunque Facebook o quant’altro, con la speranza di trovare qualcuno che le dicesse “ci dobbiamo vedere, ti devo parlare”. Da lì ho deciso che fosse giusto raccontare questa cosa.

Domanda: Tu come ci sei finito a fare l’”escort”, il “gigolò”, l’”accompagnatore”?
Risposta: Io ci sono finito in un periodo di forte difficoltà economica. Ero abituato ad avere un tenore di vita abbastanza alto e tutto ad un tratto mi sono trovato a non poter più frequentare determinati locali, determinati bar, ristoranti, non poter più andare in vacanza. A un ragazzo che conosco, che so che faceva queste cose, chiesi una mano per poter guadagnare qualcosa e poi lui mi spiegò che in realtà per la maggior parte gli incontri si svolgevano con uomini.

Domanda: Tu sei omosessuale?
Risposta: No. Quando entri nel circolo è difficile smettere, soprattutto per il ricavo che torna indietro.

Domanda: In termini economici?
Risposta: Sì.

Domanda: A proposito di soldi, di che cifre parliamo?
Risposta: È capitato anche 10.000 euro una settimana…

Domanda: 10.000 euro una settimana.
Risposta: Sì, in due o tre giorni di incontri. Beh, diciamo che comunque il fatto di frequentare determinate persone più o meno conosciute, ma comunque con dei ruoli importanti all’interno di società, di banche, del mondo della televisione, del giornalismo, del cinema o anche dell’imprenditoria, dopo costituisci una sorta di – chiamiamola così – minaccia velata. C’era sempre il timore di… le cose che ho visto… le persone con cui sono stato magari possono farmi qualcosa, possono farmi del male, possono trovarmi.

Domanda: Ogni volta era lo stesso giro o erano giri sempre diversi?
Risposta: Allora, principalmente, nella parte della Toscana, di Roma, del litorale romano, era più o meno lo stesso giro: fondamentalmente erano tutte persone di un certo spessore e livello.

Domanda: Hai mai avuto tra i tuoi clienti dei dirigenti o dei dipendenti della Banca Monte dei Paschi?
Risposta: Sì… dirigenti… direttori…

Domanda: Questa cosa tu come la sai?
Risposta: Perché comunque loro questa cosa del potere la ostentavano spesso.

Domanda: Che cosa succede in questi incontri?
Risposta: La maggior parte delle volte c’erano delle cene, poi quando finiva la cena diciamo che avveniva una sorta di selezione. Dopo noi sapevamo che dovevamo andare con una determinata persona.

Domanda: Nel senso che venivi approcciato?
Risposta: Sì, sì.

Domanda: E al momento dell’approccio si concordava il prezzo, la prestazione?
Risposta: No, io sapevo che andavo a Siena per tot euro.

Domanda: Che tu ricordi, nel festino più affollato, di quante persone parliamo?
Risposta: Intorno alle 20 persone circa. Non tutte però si fermavano per lo step successivo. C’erano alcune che andavano via, che tornavano a casa e poi c’era la parte delle camere e quant’altro.

Domanda: Chi ti chiamava per partecipare?
Risposta: Questa persona che mi aveva permesso di poter entrare nel giro.

Domanda: Il tuo reclutatore, chiamiamolo così.
Risposta: Chiamiamolo così.

Domanda: Un uomo?
Risposta: Sì, che anche lui faceva quello che facevo io.

Domanda: E lui aveva qualcuno sopra o era un autonomo?
Risposta: Non so se dietro ci fosse un’agenzia di escort o qualcosa del genere.

Domanda: Parliamo di droga.
Risposta: Sì, ne ho vista. La più consumata erano le canne, poi so comunque del consumo di cocaina.

Domanda: Non si vedeva diciamo…
Risposta: No, non c’erano le strisciate sul tavolo alla “The Wolf of Wall Street”.

Domanda: I rapporti sessuali che si consumavano a queste feste, si consumavano in privato o anche davanti agli altri?
Risposta: La maggior parte delle volte in privato. Parecchie volte è capitato che succedessero come… chiamiamole orge… Però, più o meno, erano chi sul divano, chi magari sul tavolo, chi… cose del genere.

Domanda: A te è mai capitato di fare qualcosa davanti agli altri?
Risposta: Sì.

Domanda: Perché ti è stato chiesto di farlo?
Risposta: Sì.

Domanda: Ma quindi si stava in deshabillé, cioè eravate vestiti o stavate…
Risposta: No, in realtà all’inizio durante la cena vestiti. Una cena normale.

Domanda: Quindi una cena? Si beveva…
Risposta: Sì, si beveva e quello che succedeva, succedeva. […] Poi magari il livello alcolico raggiungeva un certo limite, chi andava in bagno, chi nascosto in qualche angolo a tirar di cocaina. Chi comunque non voleva partecipare a queste cose, sapeva che a un determinato momento doveva prendere e andarsene. Finita la cena, quattro convenevoli e andava via. Non è che erano tantissimi quelli che prendevano e se ne andavano. Se prendevano e se ne andavano la maggior parte delle volte è perché avevano un impegno o perché dovevano tornare a casa dalla famiglia.

Domanda: A casa dalla famiglia?
Risposta: Eh sì. Beh, non erano gay dichiarati o comunque omosessuali, le persone con cui stavamo.

Domanda: C’è gente che aveva la famiglia e figli?
Risposta: La maggior parte sì, avevano famiglia e figli.

Domanda: I tuoi clienti avevano famiglia e figli?
Risposta: Sì.

Domanda: Ma tu vedevi la fede?
Risposta: Sì, sì, la tenevano su.

Domanda: Chi partecipava a questi festini?
Risposta: Io credo di ricordarmi il 99.9% dei clienti con cui sono stato. Poi magari se qualcuno partecipava solo alla cena, magari lo vedo e dico “sì, l’ho già visto”, però non ne ho la certezza al 100%. Però quelli e quelle con cui ho avuto dei rapporti sessuali, me li ricordo perfettamente.

Domanda: Tu ricordi nomi e cognomi dei clienti che te l’hanno detto?
Risposta: I cognomi, mah, forse me l’avrà detto una persona.

Domanda: Qualche nome te lo ricordi? Ce lo dici?
Risposta: Allora, un ***, *** e poi ***, ***. Sì, poi te ne potrei dire altri 10-20. ***, ***, *** (fa un elenco di nomi propri, ndr).

Domanda: Dei soprannomi che ti sono rimasti impressi?
Risposta: “Il carabiniere”.

Domanda: Con “il carabiniere” ci sei stato?
Risposta: Col “carabiniere” sì, una volta.
Domanda: Mi hai detto che le facce te le ricordi.
Risposta: Sì, quelle sfiderei chiunque a dimenticarle. Anche di quelle che magari usavano soprannomi strani, comunque le facce sì.
Domanda: Io ho portato delle foto che adesso vorrei farti vedere. Non ci sono scritti i nomi, te le mostrerò e tu mi dirai se li hai mai visti, se erano tuoi clienti oppure no.

 

*

La Iena gli mostra l’immagine di un noto imprenditore di Siena.
Risposta: No, non mi sembra così…

Domanda: Lui è *****.
Risposta: Il nome me lo ricordo.

Domanda: Il nome te lo ricordi. La faccia no.
Risposta: Possiamo fermarci un secondo?

Domanda: Sì. Tutto bene?
Risposta: Ho paura.

Domanda: Ti posso chiedere qual è la tua paura?
Risposta: Innanzitutto che qualcuno mi riconosca, però ho paura di qualcuno di loro. Alla fine sono persone con le quali bisogna stare attenti.

Domanda: Ci sono persone pericolose secondo te?
Risposta: Sì. Hanno il modo per poterlo essere. E secondo me anche qualcuno direttamente. Io ho visto, mi ricordo benissimo, una volta una discussione a Monteriggioni con due persone che litigavano furiosamente e mi ricordo, uno dei due che litigava, che aveva proprio negli occhi uno sguardo che… non da assassino, ma insomma.

Domanda: Tu lo dici anche alla luce di quello che è successo a David?
Risposta: Sì, lui lo avevo sentito nominare. Non lo avevo mai visto ad una festa. Non ho mai avuto un incontro con lui, però, pensando alle persone che c’erano lì e comunque ai legami che avevano… perché c’erano persone appunto legate chi alle forze dell’ordine… addirittura si è parlato che ci fosse qualcuno legato anche a qualche agente dei servizi segreti, robe del genere… Un’ipotesi poteva essere anche quella, che qualcuno lo avesse scaraventato giù dalla finestra.

 

*

A questo punto, l’inviato gli mostra nuovamente la foto dell’imprenditore.
Domanda: L’hai visto? È stato un tuo cliente?
Risposta: Una volta sola, sì.

Domanda: Questo dove è successo?
Risposta: Una tenuta fuori Monteriggioni. Ci arrivi tramite una strada sterrata.

Domanda: Era una festa?
Risposta: Una cena, una festa, chiamala come vuoi.

Domanda: Altre volte l’hai visto?
Risposta: No, l’ho visto solo un’altra volta o due al massimo. Non di più.

*

Monteleone gli mostra una foto di un importante ex dirigente della Banca Monte dei Paschi, ritratto insieme a un’altra persona.
Domanda: Queste due persone? Riconosci qualcuno di loro due?
Risposta: Questo può essere che l’abbia visto sempre in giacca e cravatta. Sì, comunque lui sì, era alle cene.

Domanda: Era alle cene?
Risposta: Sì.

Domanda: Non è stato un tuo cliente?
Risposta: No.

Domanda: Però non lo hai mai visto consumare rapporti sessuali? (La Iena gli mostra un’altra foto dell’ex dirigente MPS, ndr)
Risposta: Questo era quello di prima, sì. Ti confermo quanto ti ho detto prima.

Domanda: E l’hai visto più volte?
Risposta: Sì.

Domanda: In location diverse anche?
Risposta: Sì. L’80% delle volte in Toscana, poi è capitato il litorale romano e una volta a Bologna, sì.

 

*

Successivamente, l’inviato gli porge l’immagine di un sacerdote con un incarico di rilievo nella Diocesi di Siena.
Domanda: L’hai visto?
Risposta: Ma non vestito da prete, sì.

Domanda: È stato un tuo cliente?
Risposta: No.

Domanda: Partecipava solo alle cene o si tratteneva anche dopo?
Risposta: Io credo che più di una volta si sia trattenuto ai piani superiori con un altro ragazzo. Però mai visto vestito da prete.

 

*

Antonino Monteleone gli fa vedere la foto di un magistrato.
Domanda: Questo con la cravatta chiara?
Risposta: Con la cravatta, sì. Con la giacca perla.

Domanda: L’hai visto alle feste?
Risposta: Sì, visto. È stato una volta un cliente.

Domanda: Tuo cliente?
Risposta: Sì.

Domanda: Tu sei sicuro di questa cosa?
Risposta: Sì.

Domanda: Hai consumato un rapporto sessuale con questa persona?
Risposta: Sì e l’ho visto consumare anche.

 

*

La Iena sottopone alla sua attenzione l’immagine di un altro magistrato in compagnia di una persona che non conosciamo.
Domanda: Sono clienti? Li hai visti?
Risposta: Visti più volte.

Domanda: Cene, festa?
Risposta: Visti più volte. Lui mio cliente no.

Domanda: Nessuno dei due?
Risposta: Lui però al 100% ha consumato rapporti omosessuali.

Domanda: Mi confermi lui? (gli mostra un’altra foto dello stesso magistrato, ndr)
Risposta: Sì. Non so chi sia ma è lui.

Domanda: Non hai idea di chi siano queste persone?
Risposta: So che lavorava all’interno di un Ministero, o comunque aveva a che fare con la giustizia ma non so di preciso chi sia. Non l’ho capito.

Domanda: Te l’ha detto lui?
Risposta: L’ho sentito dagli argomenti che trattavano.

 

 

*

Antonino Monteleone esibisce la foto di una persona che ha avuto un importante ruolo politico a Siena.
Risposta: Sì.
Domanda: A una cena o a una festa?
Risposta: Cena, festa, chiamala come vuoi. Erano la stessa cosa.

Domanda: È stato tuo cliente?
Risposta: Ha consumato un rapporto sessuale ma non è mai stato mio cliente.

Domanda: Sei sicuro?
Risposta: Sì, non so chi sia però.

Domanda: Ok, perché è molto importante che tu sia convinto di questa cosa.
Risposta: Sì, era presente a delle cene/feste.

 

 

*

È ora la volta dell’immagine di un giornalista di Siena.
Domanda: L’hai visto?
Risposta: Sì.

Domanda: Perché ci hai pensato?
Risposta: Perché è una delle due persone che… quando ti ho detto della discussione di prima, una delle due era lui.

Domanda: Cioè, quando tu mi hai detto che c’erano due che hanno parlato violentemente…
Risposta: Sì, sì, e uno dei due era lui, sì. Era quello più violento, era quello proprio con la rabbia negli occhi.

 

 

*

L’inviato gli mostra la foto di un ex Ministro della Repubblica.
Risposta: Sì, lo conosco e l’ho visto.

Domanda: L’hai visto a Siena?
Risposta: Sì.

Domanda: È stato un tuo cliente?
Risposta: No.

Domanda: Quando c’era lui, c’era qualcun’altra delle persone che abbiamo visto fino a questo momento?
Risposta: Sì, il giro era sempre più o meno quello.

Domanda: Se uno arrivasse a questo punto e avesse dei dubbi su quello che ci stai dicendo, tu come argomenteresti?
Risposta: Argomenterei che io posso farvi vedere delle mail dove ci stava l’appuntamento per l’incontro, fatta da degli indirizzi di posta elettronica che venivano cambiati frequentemente. Era sempre la stessa persona che mi scriveva.

Domanda: Quando ci siamo sentiti la prima volta, mi hai detto che a un certo punto hai avuto la ragionevole certezza che alcuni di questi incontri…
Risposta: Fossero registrati. Videoregistrati, sì.

Domanda: Me la racconti questa storia?
Risposta: Io più di una volta ho avuto la sensazione che qualcuno registrasse. Qualche giorno dopo uno dei miei ragazzi ha confermato che delle persone stavano discutendo perché erano state fatte delle registrazioni degli incontri. Poi, quando io sono rientrato, qualche cliente sapeva delle cose che erano state fatte all’interno di questi incontri ma non aveva partecipato, e io dubito fortemente che qualcuno di loro vada in giro a raccontare quello che fa o non fa in questi festini.

Domanda: Cioè, tu ti sei convinto che qualcuno registrasse l’incontro?
Risposta: Sì, sì. Non so chi, ma secondo me sì.

Domanda: Come ti senti ora, dopo aver parlato con noi?
Risposta: Ora sono da una parte sollevato per averne parlato, per averlo tirato fuori, e da un’altra parte ho sempre quel sentimento di paura che mi accompagna ormai dai 18 anni e penso che mi accompagnerà per molto tempo.

Domanda: Tu non mi stai dicendo cavolate?
Risposta: Se ti sto dicendo cavolate sono un c******e, sennò non so cosa dirti. Ti sto raccontando quello che so.

Domanda: Però mettiti nei miei panni.
Risposta: Sì, sì, e cosa ti devo dire? Io te lo sto raccontando. Più di questo non so cosa fare.

Domanda: No, te lo chiedo perché è talmente devastante la portata delle cose che dici di sapere che viene giù tutto qua.
Risposta: I castelli se non sono forti prima o poi cadono…

 

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