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LAV TRENTINO * ORSA KJ2: « ROSSI E ZANIN A PROCESSO, C’ERANO ALTERNATIVE A QUELLA TREMENDA ESECUZIONE – SIA DA MONITO PER IL FUTURO ANCHE PENSANDO A M49-PAPILLON »

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10.54 - sabato 30 novembre 2019

A due anni e tre mesi da quella barbara uccisione, disposta nei giorni di ferragosto dall’allora Presidente della Provincia di Trento Ugo Rossi, coordinata dall’allora Dirigente del Servizio Foreste e Fauna Maurizio Zanin ed eseguita sulle pendici del monte Bondone dal personale del Corpo Forestale, è arrivata la decisione del Gip Marco La Ganga di procedere con il processo.

“Esprimiamo molta soddisfazione per questa decisione del Giudice”, dichiara Simone Stefani, responsabile della sede di Trento della LAV “essa conferma la bontà delle nostre ragioni a difesa dell’orsa che abbiamo sempre sostenuto non solo nella diffida inviata a Ugo Rossi per tentare di bloccare l’uccisione di KJ2, ma anche nelle due volte in cui ci siamo opposti con i nostri legali alle richieste di archiviazione mosse dalla Procura. Ragioni che ora diventano elementi concreti a sostegno dell’impianto accusatorio.”

Fu un’esecuzione decisa in fretta e furia nei giorni di ferragosto, quasi a voler approfittare di una Trento “svuotata” dalle ferie estive mentre non c’era alcun tipo di problema per l’incolumità pubblica, tant’è che KJ2 aveva condotto i suoi cuccioli a rifugiarsi sulle pendici del Monte Bondone, ben lontano dai centri abitati. Il PACOBACE, strumento di gestione degli orsi, prevede nel dettaglio diverse modalità di intervento, da eseguire in modo graduale a seconda del contesto e nel caso di KJ2 la LAV nella sua memoria di opposizione ha sempre sostenuto che l’uccisione non poteva essere giustificata con le azioni previste dallo stesso Pacobace. Forse proprio per questo motivo, Rossi, decise di procedere con un’ordinanza contingibile e urgente contro la povera orsa, dopo che nei pressi di Cadine ebbe un incontro-scontro con un uomo, la cui dinamica è ancor oggi assai confusa, le cui certezze sono le ferite riportate dall’uomo, la presenza del suo cane libero e non al guinzaglio (potrebbe aver attaccato i cuccioli) e l’utilizzo di un bastone brandito contro la stessa orsa.

“Purtroppo non possiamo ridare la vita a mamme orse come Daniza e KJ2, ma speriamo che la giustizia faccia positivamente il suo corso. Il nostro pensiero non può che andare a M49, oggi in letargo dopo la sua rocambolesca fuga dal Casteller. Considerando che peraltro l’orso Papillon non ha mai avuto uno scontro con un uomo, le tesi in cui creerebbe problemi di sicurezza pubblica è solo una scusa per cogliere consensi politici tra gli allevatori. Va lasciato in pace”

 

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