Lav commenta le anticipazioni circolate ieri sulle ipotesi di modifica del “Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia” secondo le quali dopo la bocciatura da parte delle Regioni, nel febbraio scorso, della possibilità di uccidere i lupi, questa eventualità sarebbe rivalutata dalla fine del 2019.
“Continuiamo a chiedere alle Regioni di bocciare questa ennesima ipotesi, perché comunque accrediterebbe la possibilità di uccidere legalmente i lupi, seppure edulcorandola con un posticipo di due anni – dichiara Massimo Vitturi, responsabile lav Area Animali selvatici – Non vorremmo che la prossima scadenza elettorale portasse a un compromesso tra Istituzioni nazionali e locali giocato sulla pelle degli animali!”.
Prendendo atto che sono solo quattro le Regioni e Province autonome favorevoli a tale ipotesi, la Lav rinnova l’appello alle altre 17 Regioni affinché mantengano fermamente l’etica e scientifica posizione del no.
Solamente la provincia di Trento e la Valle d’Aosta, infatti, si sono unite a Toscana e Bolzano nel fronte favorevole alle uccisioni dei lupi: una risicata minoranza all’interno della Conferenza Stato Regioni che, stando alle notizie, nelle prossime settimane discuterà del piano di gestione del lupo.
“Ribadiamo ancora una volta che il resto dei provvedimenti previsti dal nuovo Piano lupi devono essere approvati subito – conclude Vitturi – la scienza e la ricerca finanziata dai progetti europei ha ampiamente dimostrato la piena efficacia delle misure di prevenzione, che rappresentano l’unica possibilità concreta di evitare le predazioni”.