(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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ARIANNA MELONI A “LA VOCE DEL PATRIOTA”: A GIORGIA A NATALE REGALERO’ QUALCOSA CHE LE RICORDI CHE NON E’ SOLA IN QUESTA BATTAGLIA.
In occasione di “Atreju 2024 – La via italiana”, che prenderà il via al Circo Massimo di Roma da domani fino al 15 dicembre, La Voce del Patriota, in versione cartacea, ha intervistato il capo della segreteria politica di Fratelli d’Italia, Arianna Meloni. Di seguito il testo dell’intervista.
L’INTERVISTA AD ARIANNA MELONI: LA SAMVISE GAMGEE DEL VIAGGIO POLITICO DI GIORGIA E DI UNA INTERA COMUNITÀ.
Il capo della segreteria politica di FDI: a Giorgia a Natale regalerò qualcosa che le ricordi che non è sola in questa battaglia.
“Ti accompagnerò sul monte Fato a gettare quell’anello nel fuoco, come Sam con Frodo.” Con queste parole tratte dal mondo epico di Tolkien, Arianna Meloni aveva descritto il suo legame con la sorella Giorgia in uno dei momenti più intensi della loro parabola politica. Eravamo nei giorni della vittoria elettorale di Giorgia Meloni nel settembre 2022, la leader di FdI era la favorita per la formazione di un nuovo Governo, la prima donna Presidente del Consiglio italiano, ma soprattutto il capo di una comunità militante che aveva attraversato, proprio come nella saga tolkieniana, mille peripezie, passando da percentuali a una cifra al divenire primo partito d’Italia.
Non a caso Arianna aveva pubblicato un post sui social media in cui paragonava il percorso della sorella a quello di Frodo Baggins, protagonista dell’opera cara a intere generazioni di militanti della destra italiana. Figura discreta ma influente, “Ari” è molto più di un supporto personale per il Presidente Meloni: è una custode dei valori e delle radici della destra italiana, perché la sua vita è una storia di militanza, di chi ci è sempre stato, rimboccandosi le maniche e facendo tutto il necessario. La sua è un’attitudine operativa e lontana dai riflettori, ha intrecciato il suo percorso politico con la capacità di costruire consenso e di consolidare la comunità politica attorno a Fratelli d’Italia e questo suo ruolo naturale si è concretizzato nel 2023, con l’ufficializzazione dell’incarico quale capo della segreteria politica e del settore adesioni di Fratelli d’Italia, come ci racconterà lei nel corso di questa intervista.
Arianna, è passato poco più di un anno dall’ufficializzazione del tuo ruolo come Responsabile della segreteria politica e del settore adesioni di FdI. Purtroppo, anche su questo, non sono mancate le polemiche aizzate dai soliti maligni sui media.
“Certo, ma non lascio liquidare i miei trent’anni di militanza da qualche male informato che per attaccare il Presidente del Consiglio dice cose inesatte. Qualcuno, forse, ha finto di non sapere che non esiste un segretario politico nello statuto di Fratelli d’Italia e che tale documento prevede solo il ruolo di Presidente Nazionale (Giorgia Meloni n.d.r.), quindi si è voluto montare la storiella del familismo per insinuare che Giorgia mi avrebbe ceduto le redini del partito, ma si tratta di una fake news.
FdI è un movimento strutturato sul territorio e a livello nazionale, pertanto si articola in dipartimenti che con la crescita del partito si stanno anche riorganizzando, soprattutto perché ora che siamo al governo, molte figure di responsabilità siedono in ruoli chiave per la Nazione e si è dunque reso necessario un assetto che ci consentisse di continuare a dialogare e collaborare con tutti i nostri livelli, fino all’ultimo iscritto e simpatizzante. Fratelli d’Italia, nonostante i numerosi e gravosi impegni istituzionali di molti, non si arrocca nei palazzi, dimenticando il vasto popolo che ci ha sostenuti e continua a farlo.
È da qui che nasce l’esigenza di formalizzare un ruolo che svolgo da sempre, come tutti sanno, di punto di riferimento e figura operativa nell’ambito della segreteria politica e delle adesioni, dipartimento di cui sono la responsabile. Al momento contiamo circa una cinquantina di dipartimenti, come quello dell’organizzazione guidato da Giovanni Donzelli o quello del programma di cui è responsabile Francesco Filini, molti guidati da bravissimi dirigenti politici, ma anche da tecnici di assoluta professionalità che producono contenuti sui temi di maggiore interesse per la Nazione”.
Visto che si avvicina anche la fine del 2024 che ne pensi di fare un bilancio con noi?
“Sono molto soddisfatta. In questi mesi ho potuto incontrare tantissimi cittadini, non solo attivisti di partito, cosa che amo fare più di tutto perché la mia attitudine militante fa si che preferisca sempre il contatto umano alle prime file e ai palchi. Così, stando tra la gente, da questa condizione che considero privilegiata perché è un punto di osservazione genuino, ho constatato che tantissimi Italiani tifano per noi, ci chiedono di non mollare e di andare avanti nel lavoro che stiamo facendo al governo. Le persone sanno che con noi l’Italia è ripartita, nonostante l’incessante martellamento della propaganda di sinistra e, diciamolo, anche anti-italiana molto spesso.
Alla vigilia dell’insediamento di questo esecutivo, si sono sollevate numerose voci catastrofiste che prevedevano chissà quali disastri dall’economia alla tenuta democratica del paese. Oggi invece possiamo certificare, dati alla mano, un biennio di Governo Meloni caratterizzato dai maggiori indici positivi. Penso innanzitutto alla stella polare di questo esecutivo che è stata l’assoluto rispetto per il programma votato dagli italiani, raggiungendo il massimo storico di occupati e il tasso di disoccupazione giovanile più basso di sempre, senza contare i livelli di spread nella norma e il PIL più alto della media UE. Il Sud è diventato la locomotiva d’Italia e gli accordi per lo sviluppo e la coesione con regioni e province autonome hanno contribuito alla coesione e al rafforzamento dell’unità nazionale.
Questo senza dimenticare la ritrovata centralità dell’Italia nel mondo grazie alla politica estera di questo Governo, le misure sulla sicurezza e il calo degli sbarchi di immigrati irregolari raggiunta anche attraverso la capacità diplomatica dell’esecutivo Meloni. Potrei parlarne per ore, ma il senso di tutto questo lavoro svolto lo si coglie solo quando incontrando le persone nel girare l’Italia per il partito, senti di poter essere orgogliosa di quanto si stia realizzando. La gente sa distinguere tra propaganda e realtà e te lo dimostra con l’affetto quotidiano e le manifestazioni di sostegno che ci giungono”.
Parliamo di Atreju, una grande kermesse nazionale, ma anche un po uno scrigno dei ricordi per una militante come te che ne avrà organizzati tanti, se non tutti. Hai qualcosa da raccontarci che conservi tra i mille aneddoti legati alla festa?
“Sicuramente ricordi molto divertenti, legati alla goliardia e ai famosi scherzi che si facevano ai danni di politici di ogni schieramento, perché, fin dall’inizio, Atreju è stata una festa di parte, ma non esclusivamente di partito. Ci siamo sempre aperti al confronto.
Tuttavia, non citerò le goliardate famose di cui si è già parlato tanto, ma un flash che mi vede giovanissima, nel 1998, alla guida di un furgone carico di materiali per l’allestimento della prima edizione. Immaginate: io così piccola alla guida di un furgone tanto grande mi chiedevo se ce l’avrei fatta ad arrivare incolume e portare a termine il mio compito! Oggi la leggo come una metafora di quello che sarebbe accaduto a tutti noi, che con le nostre “piccole mani” siamo stati chiamati a muovere le ruote della nostra grande Nazione!”.
Come è andata, sana e salva?
“Fortunatamente sì!”.
Ci piacerebbe chiudere questa intervista con una domanda molto personale. Possiamo chiederti, senza spoilerare la sorpresa, cosa regalerai a Giorgia per Natale? Almeno qualche indizio…
“Le regalerò qualcosa che le ricordi che non sarà mai sola, nonostante l’impegno al servizio della Nazione e gli enormi sacrifici che sta compiendo, spesso in giro per il mondo, senza fermarsi mai. Qualcosa che le faccia sentire l’affetto e la vicinanza di chi le vuole bene, anche nella più dura delle battaglie”.