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JOBPRICING.IT * “SALARY RANKING” – 107 PROVINCE: «RETRIBUZIONI ANNUE MEDIE, IN TRENTINO 31.596 EURO (-7) / ALTO ADIGE A QUOTA 34.804 (+1)»

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22.22 - martedì 24 settembre 2024

La domanda e l’offerta sono i fattori determinanti nel fissare il “prezzo” del lavoro, cioè la retribuzione. E poiché esse variano in funzione del tessuto economico-produttivo, dei livelli occupazionali e del costo della vita, gli stipendi sono giocoforza destinati a differenziarsi su base territoriale: fra Milano e Reggio Calabria possono così generarsi differenze significative non solo in termini di salario medio di tutti i lavoratori del territorio, ma anche in termini di stipendio a parità di ruolo e di esperienza profes- sionale. In questo senso le regioni e le province italiane rappresentano altrettanti “mercati retributivi”.

Il JP Geography Index è il report annuale dell’Osservatorio JobPricing che analizza e valorizza le differenze retributive tra le varie regioni e province italiane e restituisce una classifica puntuale delle stesse sulla base dei livelli retributivi medi.

Il Report contiene la graduatoria retributiva delle 20 regioni italiane e la graduatoria delle 107 province, con RGA media e indice rispetto alla media nazionale. Le province sono suddivise in tre “fasce” (i verdi dal primo al 36mo posto, gli arancioni dal 37mo al 72mo posto, i rossi dal 73mo al 107mo posto). Viene dedicata una scheda ad ogni regione, contenente le RGA medie complessive per ogni provincia, l’indice rispetto alla media regionale e la posizione nella graduatoria totale. Per ogni provincia viene inoltre indicata la posizione nella classifica del JP Geography Index che prende in considerazione la RGA media rilevata nel 2023, e il numero di posizioni guadagnate o perse in graduatoria (indicato come “Delta”).

 

 

IL DATABASE

Il Geography Index 2024 si basa sulle rilevazioni effettuate dal sito stipendiogiusto.it tra il 2014 e il 2023. JobPricing è stato utilizzato da oltre 1.000.000 utenti, e il Database di profili retributivi è costi- tuito da oltre 600.000 osservazioni. Le classifiche sono state elaborate tenendo esclusivamente come riferimento la Retribuzione Globale Annua Lorda (RGA), ottenuta dalla somma tra la RAL (retribuzione fissa annua lorda) e la Retribuzione Variabile effettivamente percepita dai lavoratori. Per ottenere la retribuzione media di ogni provincia si è considerata la composizione di Dirigenti, Quadri, Impiegati e Operai all’interno della provincia stessa, ottenuta tramite l’elaborazione dei Dati Trimestrali sulle Forze di Lavoro.

 

DIFFERENZE TERRITORIALI E SALARIALILa retribuzione, in quanto prezzo del lavoro, soggiace alla legge della domanda e dell’offerta: tanto più una determinata professionalità è richiesta sul mercato e tanto più è scarsa, tanto più il suo prezzo (il salario) tende a crescere. Da questo punto di vista il territorio rappresenta una variabile fondamentale nella determinazione di quello che possiamo definire come “valore del lavoro”, ossia il valore di mercato di una determinata professione.

Di conseguenza, in termini aggregati, è evidente che la dinamicità del mercato del lavoro, ossia la competizione tra le aziende e la disponibilità dei profili ricercati, determini differenziali anche molto elevati, in particolare tra il Nord e il Sud del nostro paese, dove in media supera il 14%. In aggiunta, gap molto significativi si registrano anche tra province spesso limitrofe di una singola regione: mercati del lavoro territoriali molto vicini geograficamente possono infatti essere molto differenti, in ragione della presenza di distretti o di poli industriali ad alta specializzazione o di un tessuto imprenditoriale ricco e variegato, che rappresenta una calamita per professionalità di alto livello e, conseguentemente, con livelli retributivi più elevati (basti pensare a Milano in confronto con altre province lombarde, o Roma in confronto con le altre province laziali). Allo stesso modo, altri mercati possono essere schiac- ciati verso il basso dalla presenza di filiere produttive a basso valore aggiunto, che non affrontano particolari problematiche né sul lato dell’offerta né sul lato della domanda di lavoro.

Il mercato retributivo del 2023, a partire dal secondo semestre, ha confermato il trend di crescita già rilevato nel 2022, e che segue un precedente periodo caratterizzato da una diffusa stagnazione degli stipendi: nel solo 2023 le retribuzioni complessive (fisse e variabili) sono cresciute in media del 2,0%. Questa dinamica ha inciso anche nella dinamica retributiva dei differenti territori del nostro paese, con un leggero avvicinamento dei livelli salariali del Sud a quelli del Nord. Un ultimo aspetto importante da considerare è quello dimensionale: in determinati territori le aziende non hanno dimensioni o capacità economiche tali da consentire loro investimenti di un certo tipo a livello salariale, e ciò inevitabilmente si riflette sulle dinamiche retributive del mercato locale. In altri territori il tessuto imprenditoriale è invece caratterizzato da grandi aziende, in alcuni casi con logiche multinazionali, le cui prassi retributive risultano ben più generose e che fungono da catalizzatore per il mercato locale, costringendo spesso le aziende del territorio a adeguarsi per non trovarsi in grande difficoltà nell’acquisizione e fidelizzazione del personale qualificato.

In conclusione, la lettura del mercato retributivo italiano sarebbe del tutto parziale ed incompleta se ci si limitasse a una vista nazionale e non si entrasse nel dettaglio dei mercati locali. Il ranking delle 107 province italiane, con relativa retribuzione media rilevata nel 2023, ci permetterà di apprezzare le differenze retributive all’interno del nostro paese.

 

 

 

 

 

 

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