“Il tumore al seno è una malattia socialmente rilevante: si stima che in Italia nel 2018 abbia colpito 52.000 donne con un tasso di crescita costante dal 2003 e che tale malattia si confermi la prima causa di decesso per patologia oncologica nella popolazione femminile con 12.000 vittime all’anno. Secondo gli ultimi rilevamenti Istat il 2019 ha registrato in Italia circa 53.500 nuovi casi, in lieve aumento rispetto all’anno precedente.
E’ accertato che grazie alla diagnosi precoce basata sulla mammografia ripetuta ogni due anni, le donne possano prevenire e quindi affrontare più efficacemente l’insorgere della malattia. La diagnosi precoce, difatti, costituisce ad oggi il miglior sistema di lotta nei confronti della malattia ed al momento lo screening è gratuito tra i 50 e i 69 anni. Alcune regioni stanno prevedendo di abbassare l’età per lo screening gratuito ed in questa direzione, nell’ottica di una armonizzazione nel diritto alla salute di tutte le donne, Italia Viva impegna il governo a rivedere l’attuale sistema di screening gratuito della mammografia per estendere l’invito a tale esame precoce ad una fascia di popolazione femminile più ampia, ovvero a partire dai 45 anni di età, ed a cadenza biennale”, è quanto si legge nel testo della mozione di Italia Viva in Senato a prima firma Faraone, Sbrollini, Ginetti sulla prevenzione del tumore al seno.