Sì alla cabinovia Trento – Monte Bondone. Ma come procedere con il collegamento?
La proposta è che Comune e PAT deleghino ad una società di GM-General Management o ad un GM-General Manager la pre-organizzazione generale del progetto, ovvero il compito di predisporre la progettazione di base di alcune soluzioni, ognuna delle quali abbia preso in considerazione e approfondito tutti i diversi aspetti.
A nostro avviso occorre inquadrare l’opera in una visione di sviluppo del turismo anche in primavera-autunno attraverso il lancio del progetto Trentino Alto Adige Südtirol Bike Safari, sull’esempio austriaco, dove da anni è stato realizzato il Tirol Bike Safari, 750 km di ciclo discese in rete.
IDM Alto Adige sta per lanciare in Sudtirolo, Germania e Svizzera un’azione marketing in tal senso, e a questo punto la cabinovia Trento – Monte Bondone sarebbe la scintilla che innesca un analogo grande progetto, per cui converrebbe coinvolgere sin d’ora non solo Bolzano ma anche i comuni trentini confinanti quanto ai percorsi in discesa e risalita (innanzi tutto Rovereto, Mori, Busa del Garda e Vallelaghi).
La Provincia si aspetta una partecipazione del capitale privato. Il capitale privato (liberamente fornito da residenti e turisti) potrebbe essere attratto con l’emissione di BOC-BOP-BOR – Buoni Ordinari Comunali, Provinciali, Regionali (anche Regionali, basta cambiare una legge!) ex art. 35 L. 724 del 23.12.94 (+1% di rendimento rispetto ai Titoli di Stato), con scadenza superiore ai 5 anni, il cui ricavato è destinabile solo a specifici investimenti.
Il progetto dovrebbe essere sviluppato in parallelo alla sistemazione di collegamenti ciclabili già esistenti anche se non adeguatamente predisposti e/o segnalati. A titolo di esempio si citano le “piste”: Prato Saiano-Nago; Passo del Tonale-Fucine; Dermulo-Passo Palade.
Non ci mancano certo i mezzi per dotarci di soggetti competenti che approfondiscano per noi ogni aspetto dell’intero nuovo, grande, rivoluzionario progetto.
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Italia Viva Trentino