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ISTITUTO DEMOPOLIS * MOVIMENTI TURISTICI: « IL 65% DEGLI INTERVISTATI RITIENE CHE ANDREBBERO MANTENUTI ALCUNI LIMITI AGLI SPOSTAMENTI DALLE REGIONI PIÙ A RISCHIO »

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16.41 - giovedì 28 maggio 2020

Se le misure di contenimento del Coronavirus, decise dall’Esecutivo nelle settimane scorse, sono risultate apprezzate da una larghissima maggioranza dell’opinione pubblica, più complesse si stanno rivelando le scelte del Governo Conte per la ripartenza del Paese.

Come emerge dal sondaggio condotto dall’Istituto Demopolis, una buona parte degli italiani immagina di riprendere alcune delle abitudini tradizionali: chiamati ad indicare i luoghi che pensano di frequentare nelle prossime settimane, il 65% indica parrucchieri e barbieri, il 54% i bar. La maggioranza assoluta pensa di recarsi al mare. Maggiore prudenza viene espressa sui centri commerciali, indicati dal 45%, e su ristoranti e pizzerie, citati da 4 cittadini su 10.

“Alla vigilia della decisione del Governo – afferma il direttore di Demopolis Pietro Vento – resta alta l’attenzione dell’opinione pubblica rispetto alla ripresa, fissata per il 3 giugno, della mobilità turistica inter-regionale: pesa il timore che la situazione ancora difficile di alcune regioni si estenda anche ad aree con bassi contagi”.

Il 65% ritiene che andrebbero mantenuti alcuni limiti agli spostamenti turistici dalle regioni più a rischio, come la Lombardia, fino ad una ulteriore riduzione dei contagi. La pensa diversamente poco più di 1 italiano su 3, convinto che dalla prossima settimana si debba poter viaggiare da tutte le regioni, prescindendo dal Coronavirus.

Secondo l’indagine dell’Istituto Demopolis per il programma Otto e Mezzo, la maggioranza assoluta degli italiani immagina di trascorrere le prossime vacanze estive nel nostro Paese: il 40% restando nella propria regione o in una regione confinante; il 19% in una diversa regione del nostro Paese. Appena il 3% ritiene di recarsi all’estero. Quasi 4 intervistati su 10 ritengono invece di non andare in vacanza la prossima estate. “La situazione economica e, soprattutto, la preoccupazione per il Covid-19 – aggiunge il direttore Pietro Vento – incidono in modo significativo sulle scelte degli italiani”.

 

 

 

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