Tre suggerimenti per un sistema fiscale più prevedibile e meno. oppressivo. Flat tax, web tax e calendario fiscale per non scoraggiare idee e iniziative economiche
Il sistema tributario italiano, sotto il profilo della prevedibilità, ha un’unica certezza: non consentire al contribuente, individuo o impresa che sia, di avere la minima idea di quanto stia pagando e di quanto pagherà, e per cosa.
Nel focus “No taxation without rationalization” (Pdf) di Francesco Del Prato, fellow dell’Istituto Bruno Leoni, si suggeriscono “tre interventi, apparentemente distanti e di diverso peso reciproco, ma accomunati dalla caratteristica di rappresentare, a vario grado, un modo ambizioso di affrontare con fermezza il problema della prevedibilità della politica fiscale italiana”.
Il primo, è la “proposta di radicale modifica dell’architettura fiscale tramite l’introduzione della flat tax, per una fiscalità più trasparente, equa e comprensibile”. Il secondo, è la “creazione di un ambiente fiscale che possa attrarre e non allontanare idee e iniziative economiche in uno dei settori più dinamici, quello dell’economia digitale – rimuovendo gli ostacoli alla crescita e allo sviluppo e rimarcando una volta di più la miopia del legislatore in questo senso”.
Infine, la proposta di un “calendario fiscale che provi a dare stabilità alle scelte tributarie, aiutando da un lato individui, imprese e famiglie ad adattare i propri comportamenti alle scelte del governo, e dall’altro il governo stesso ad assumere decisioni ponderate e coerenti nel tempo”.
Il focus “No taxation without rationalization” di Francesco Del Prato è liberamente disponibile qui (Pdf).
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