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LANCIO D'AGENZIA

ISTAT * CONSUMI: « NEL 2018 IL PIL IN VOLUME È AUMENTATO DELL’1,4% NEL NORD-EST, DELLO 0,7% NEL NORD-OVEST E CENTRO E DELLO 0,3% NEL MEZZOGIORNO »

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10.39 - martedì 28 gennaio 2020

Nel 2018 il Pil in volume è aumentato dell’1,4% nel Nord-est, dello 0,7% nel Nord-ovest e nel Centro e dello 0,3% nel Mezzogiorno.

Il Pil procapite vede in cima alla graduatoria l’area del Nord-ovest con un valore in termini nominali di oltre 36mila euro, quasi il doppio di quello del Mezzogiorno, pari a circa 19mila euro annui.

Le famiglie residenti nel Nord-ovest dispongono del livello di reddito per abitante più elevato (oltre 22mila euro), quasi il 60% in più di quelle del Mezzogiorno (14mila euro).

 

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Nella provincia autonoma di Bolzano-Bozen il Pil per abitante più elevato

Con 36,2mila euro nel 2018 (35,7mila nel 2017) il Nord-ovest resta l’area geografica con il Pil per abitante più elevato (misurato in termini nominali). Seguono il Nord-est, con 35,1mila euro (34,3mila euro nel 2017) e il Centro, con 31,6mila euro (31,1mila euro nel 2017). Il Mezzogiorno, con 19mila euro (poco più della metà di quello del Nord-ovest), supera lievemente il livello del 2017 (18,7mila euro).

La graduatoria regionale vede in testa la Provincia Autonoma di Bolzano-Bozen, con un Pil per abitante di 47mila euro, seguita da Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste (38,9mila euro) e Lombardia (38,8mila euro).

Con 33,6mila euro, Il Lazio risulta la prima regione del Centro in termini di Pil per abitante. Nel Mezzogiorno la prima regione è l’Abruzzo con 25,6mila euro, mentre l’ultimo posto della graduatoria è occupato dalla Calabria, con 17mila euro, lievemente sopra i 16,9mila euro del 2017.

Nel 2018 in Italia la spesa per consumi finali delle famiglie per abitante, valutata a prezzi correnti, è stata di 17,8mila euro. I valori più elevati di spesa pro capite si registrano nel

Nord-ovest (20,6mila euro) e nel Nord-est (20,4mila euro); il Mezzogiorno si conferma, invece, l’area in cui il livello di spesa è più basso (13,7mila euro).

A un maggior dettaglio territoriale il più alto livello di consumi finali pro capite si registra In Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste e nella Provincia Autonoma di Bolzano-Bozen (rispettivamente 25,5mila e 24,3mila euro).

 

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Milano, Bolzano e Bologna le province con valore aggiunto pro capite più alto
I dati provinciali qui pubblicati si riferiscono all’assetto territoriale come definito a seguito della legge regionale del 4/2/2016 n. 2, che ha imposto un riordino delle province della regione Sardegna (per i dettagli si rimanda alla Nota metodologica).

Nel 2017 Milano è la provincia con il più elevato valore aggiunto per abitante, pari a 48,7mila euro, quasi il doppio della media nazionale (25,7mila euro). Seguono la Provincia Autonoma di Bolzano-Bozen con 41mila euro e Bologna con 36,3mila.

Con 12,9mila euro Sud Sardegna ha il valore aggiunto per abitante più basso; in posizione solo leggermente migliore si trovano Agrigento e Caltanissetta, con circa 13,5mila euro.
Dal punto di vista dell’importanza dei segmenti produttivi, il contributo maggiore in termini assoluti è fornito quasi ovunque dai Servizi alle imprese, finanziari e immobiliari (che a livello nazionale pesano per il 28,3%), con circa 18mila euro per abitante a Milano e circa 11mila a Roma; il valore aggiunto per abitante del settore è invece il più basso a Vibo Valentia e nel Sud Sardegna (3,2mila euro).

Anche l’apporto dei Servizi del commercio, di ristorazione e dei trasporti e telecomunicazioni è il più elevato nella provincia di Milano (15,6mila euro per abitante); seguono Bolzano con 11,6mila euro e Roma e Genova con circa 10mila euro. Il valore più basso si registra a Enna con 2,7mila euro.
I Servizi pubblici e gli altri Servizi privati alle famiglie forniscono il maggiore contributo nelle province di Aosta (9,7mila euro), Bolzano (9mila), Roma (8,6mila), e Cagliari (8,3mila). Di nuovo nel Sud Sardegna si riscontra il valore più basso (3,4mila euro).

Il peso dell’Industria è particolarmente rilevante in molte province del Nord-est, in particolare in quelle di Modena (12,9mila), Vicenza (11,9mila euro) e Reggio nell’Emilia (11,2mila). Il valore aggiunto pro capite dell’Industria è, invece, pari a poco più di 700 euro a Caltanissetta e Reggio Calabria.
Il valore aggiunto pro capite del settore delle Costruzioni supera i 2mila euro solo a Bolzano.

Infine, l’Agricoltura fornisce il contributo più significativo nelle province di Bolzano e Pistoia (con circa 2mila euro di valore aggiunto per abitante) e, nel Mezzogiorno, in quelle di Crotone e Oristano (circa 1,6mila euro).

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A Bolzano-Bozen il reddito pro-capite più alto, in Calabria il più basso

Nel 2018 le famiglie residenti nel Nord-ovest dispongono del livello di reddito per abitante più elevato (22,3mila euro), seguite da quelle residenti nel Nord-est (21,9mila euro) iii). Nel Centro il livello è pari a 19,9mila euro, nel Mezzogiorno a 14mila euro, con un differenziale negativo del 26% rispetto alla media nazionale.
In testa alla graduatoria del reddito disponibile per abitante si conferma la Provincia Autonoma di Bolzano-Bozen, con 26mila euro correnti (25,3mila euro nel 2017), seguita da Emilia-Romagna e Lombardia (22,9mila euro). La Calabria chiude la graduatoria con 12,7mila euro, preceduta da Campania e Sicilia (rispettivamente 13,5mila euro e 13,6mila euro).

Nel 2018, il reddito disponibile a prezzi correnti ha segnato per il complesso dell’economia nazionale un incremento dell’1,9% rispetto al 2017. Più intensa della media nazionale è risultata la crescita nel Nord-est (+2,1%), dove la Provincia Autonoma di Bolzano-Bozen registra la variazione più elevata di tutto il territorio nazionale (+3,7%), seguita a stretto giro dalla Provincia Autonoma di Trento (+3,2%).

Nel Nord-ovest l’incremento è stato del 2%, con il risultato più favorevole nella Valle d’Aosta (+2,9%), seguita dalla Liguria (+2,7%); solo in Piemonte il reddito disponibile ha segnato una crescita inferiore alla media nazionale (+1,4%). Nel Centro le famiglie residenti hanno sperimentato un aumento del loro reddito disponibile pari all’1,8%; la crescita più marcata si registra in Toscana (+2,3%) e nelle Marche (+2,2%) mentre è sensibilmente più bassa nel Lazio (+1,4%) e, soprattutto, in Umbria (+1%) che, tra tutte le regioni italiane, è risultata quella con il più basso tasso di crescita.

Anche nel Mezzogiorno il reddito disponibile delle famiglie è aumentato dell’1,8%, con un massimo del +2,9% in Molise e del +2,4% in Abruzzo e un minimo del +1,3% in Calabria e del +1,1% in Campania.

Nel 2017, la regione che aveva registrato la crescita annua più sostenuta era la Provincia Autonoma di Bolzano-Bozen (+3,2%), seguita dall’Emilia Romagna (+3%). L’incremento più contenuto era stato registrato in Basilicata (+0,4%), preceduto da quello osservato in Calabria (+0,7%).

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