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ISPAT * SETTORE PUBBLICO ALLARGATO: « I VALORI MEDI DI ENTRATE E SPESE PRO-CAPITE NEL PERIODO 2008-2017 AMMONTANO IN TRENTINO A 21.351 E 20.436 EURO »

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14.52 - giovedì 19 dicembre 2019

Il progetto Conti Pubblici Territoriali (CPT) rientra tra le indagini del Sistema Statistico Nazionale(SISTAN). Si tratta di un progetto avviato circa 25 anni fa ed ora in capo all’Agenzia per la CoesioneTerritoriale. Il progetto è finalizzato alla costruzione di “Conti consolidati” attraverso l’acquisizione e l’elaborazione di flussi finanziari regionalizzati. Il perimetro di riferimento dei soggetti coinvolti comprende sia la Pubblica Amministrazione, sia i soggetti rientranti nel segmento più ampio dell’Extra PA. Il Settore Pubblico Allargato (SPA) è il risultato dell’unione dei due universi: Pubblica Amministrazione e settore Extra PA.

In questo report l’Istituto di statistica della provincia di Trento (ISPAT) presenta l’evoluzione delle entrate e delle uscite nel periodo 2008-2017 secondo il sistema di classificazione definito dal nucleo centrale dei CPT1. L’analisi viene presentata per diversi livelli di governo: Amministrazioni Centrali, Regionali, Locali, Imprese pubbliche nazionali ed Imprese pubbliche locali.

Il confronto territoriale viene proposto per macro aree geografiche e viene realizzato attraverso la costruzione di valori pro-capite che consentono di apprezzare il diverso livello di spesa per settore di intervento. Tutti i valori sono deflazionati e riportati all’anno di riferimento 2010 in modo da poterne osservare la dinamica reale.

I valori medi delle entrate e delle spese pro-capite del Settore Pubblico Allargato (SPA) nel periodo 2008-2017 ammontano in Trentino rispettivamente a 21.351 e 20.436 euro. Fatta eccezione per la Valle d’Aosta, il livello della spesa media pro-capite del Trentino risulta il più elevato tra le regioni italiane, per motivi da ricondursi alla gestione diretta di alcune competenze, quali l’istruzione, le foreste e la viabilità, e alla morfologia del territorio. Il valore del Trentino risulta leggermente superiore anche al valore dell’Alto Adige, che invece detiene il primato (Valle d’Aosta a parte) per il livello delle entrate.

L’incidenza del valore medio pro-capite della spesa rispetto al Prodotto interno lordo pro-capite si colloca in Trentino al 61,6%, al di sopra della media delle Regioni del Centro-Nord (57,8%), ma al di sotto della media nazionale (62,1%) e, soprattutto, del Mezzogiorno (76,5%). In termini di entrate, i rapporti regionali appaiono più ravvicinati: il Trentino registra un 64,4%, un valore leggermente superiore sia alla media nazionale (63,2%), che alla media del Centro-Nord (63,4%) e del Mezzogiorno (62,8%).

L’evoluzione della spesa pro-capite in rapporto al PIL pro-capite nel periodo 2008-2017 mostra una certa similitudine della dinamica dell’indicatore rilevata in Trentino rispetto alla media nazionale. Lungo la serie si osservano due momenti di discontinuità posizionati nel 2009 e nel 2015, anni in cui si registrano valori relativamente più elevati in ragione di un maggior intervento da parte dell’Ente Provincia in relazione alla manovra anticrisi nel 2009 e ad una maggiore disponibilità di cassa che ha contraddistinto il 2015; a partire da quest’ultimo anno le spese si contraggono in modo significativo, riportandosi sui livelli del 2008.

Il settore Extra-PA, rappresentato dalle imprese pubbliche locali e nazionali, costituisce rispettivamente il 26,1% delle entrate e il 23% delle spese del Settore Pubblico Allargato, quote significativamente maggiori rispetto al contesto nazionale dove l’incidenza risulta pari al 18,7%, per le entrate e al 20,9% per le spese. In termini dinamici, le entrate delle Amministrazioni Pubbliche (PA) e del settore Extra PA evidenziano in Trentino nel periodo una crescita contenuta. Il differenziale assoluto tra l’ammontare delle entrate tra il 2008 e il 2017 per le Amministrazioni Centrali è pari a 250 milioni di euro; più elevato risulta quello delle Amministrazioni Regionali e Locali, con un incremento di 350 milioni di euro; la minor crescita nel periodo si osserva per le Imprese pubbliche locali e nazionali con 243 milioni di euro.

Mediamente, oltre il 62% delle entrate risulta riscosso dall’Amministrazione Centrale ed è rappresentato da tributi erariali e contributi sociali. Significativa risulta anche la quota delle entrate derivanti da Imprese pubbliche locali (16,4%), mentre le entrate effettive delle Amministrazioni Regionali e locali si attestano rispettivamente al 6% e al 5%.

Sul fronte delle spese, le Amministrazioni Pubbliche Centrali erogano al Trentino nel 2017 4.391 milioni di euro con un incremento di 575 milioni di euro rispetto al 2008; opposto il comportamento delle Amministrazioni Pubbliche Regionali e Locali che registrano un decremento di 914 milioni di euro e si orientano su un livello di spesa 2017 pari a 3.614 milioni di euro; infinele imprese pubbliche locali e nazionali presentano un differenziale tra il 2008 e il 2017 di 444 milioni di euro ed una spesa 2017 che si posiziona a 2.412 milioni di euro. La composizione della spesa attribuita in funzione del soggetto erogatore finale, vede prevalere ancora una volta le Amministrazioni Centrali (37%) per effetto delle prestazioni sociali fornite dagliEnti di Previdenza.

Le Amministrazioni Regionali con l’Azienda provinciale per i servizi sanitari e gli Enti dipendenti incidono per un 28%; seguono le Imprese pubbliche locali (18%), le Amministrazioni locali (12%) ed infine le Imprese pubbliche nazionali (5%).

Scomponendo il valore complessivo delle entrate pro-capite per le principali voci economiche si osserva che le entrate tributarie costituiscono la componente maggioritaria e oscillano dal 45% per il Trentino, al 51% nelle altre ripartizioni territoriali e in Italia, con valori medi nel periodoanalizzato pari a 9.636 euro per il Trentino, 10.068 euro per le regioni del Centro-Nord, 5.671 euro nelle regioni del Mezzogiorno e 8.552 euro nella media nazionale. Molto distanziato anche il livello pro-capite delle entrate per contributi sociali: nel Mezzogiorno l’importo medio pro-capite ammonta a 2.365 euro contro i 4.219 euro del Trentino e i 4.215 euro delle regioni del Centro-Nord. Più significative in Trentino le riscossioni per la vendita di beni e servizi con un valore pro-capite pari a 4.991 euro, contro i 2.853 euro della media nazionale2.

Le componenti di spesa corrente più rivalenti risultano nel periodo 2008-2017 in Trentino, come nel resto d’Italia, l’acquisto di beni e servizi (30,3%) e i trasferimenti correnti (36,7%). La maggiore incidenza per le spese di personale si registra invece nelle regioni del Mezzogiorno con un 19,8% rispetto ad un 17,7% del Trentino, al 14,4% delle regioni del Centro-Nord e al 15,9 della media nazionale.

Gli investimenti costituiscono la voce più significativa delle spese in conto capitale con una quota del 49,2%, un dato decisamente superiore alle altre realtà regionali (41,8% Centro-Nord, 39,7% Mezzogiorno e 41,1% la media nazionale). Il Trentino ha un’elevata propensione alla spesa in conto capitale dimostrata da un’incidenza del 16,3% rispetto al totale complessivo della spesa, contro l’11,6% della media nazionale. Per differenza la spesa corrente si attesta all’83,7% contro l’88,4% della media nazionale3.

Dal punto di vista settoriale, gli ambiti relativi alla “Conoscenza, cultura e ricerca” e “Reti infrastrutturali” incidono rispettivamente per il 10% e 13% rispetto al totale della spesa del SettorePubblico Allargato4 ed in misura maggiore rispetto alla media nazionale; seguono i macrosettori relativi all’“Amministrazione generale” e “Sanità” con un 10%, “Attività produttive-opere pubbliche” con un 8%, “Mobilità” e “Servizi generali” con un 6%.

Esaminando congiuntamente la spesa sia da un punto di vista settoriale, che per livelli di governo, emerge come in Trentino le spese del settore “Conoscenza e Cultura” siano assorbite per il 65% dalle Amministrazioni Regionali e per il 30% dalle Amministrazioni Locali. Le spese per “Ambiente e gestione del territorio” sono sostenute in pari misura dalle Amministrazioni Regionali, da quelle locali e dalle Imprese pubbliche locali con incidenza rispettivamente del 36%, 32% e 31%. Le Imprese pubbliche locali primeggiano con il 75% delle spese nelle “Reti infrastrutturali” per quanto concerne gli interventi per energia e telecomunicazioni e con un 39% nel settore “Mobilità”.

Il settore “Ciclo integrato dell’acqua” viene attribuito per un 43% alle Amministrazioni Locali, per un 30% alle Imprese pubbliche locali e per un 27% alle Amministrazioni Regionali. Per il settore “Attività produttive ed opere pubbliche” risulta rilevante il peso delle Amministrazioni Regionali con un 37% e delle Imprese pubbliche locali con un 35%. I settori tradizionali della Pubblica Amministrazione, ossia l’“Amministrazione generale” e “Servizi generali” vedono prevalere l’Amministrazione Centrale con un 61% e un 64%.

 

 

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