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INTERVISTA (NON INTEGRALE) “QUOTIDIANO NAZIONALE” A SILVIO BERLUSCONI * ELEZIONI: « MELONI E SALVINI HANNO L’AUTOREVOLEZZA PER GUIDARE UN GOVERNO »

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08.35 - giovedì 28 luglio 2022

Presidente Berlusconi, partiamo da quello che era lo scoglio principale: la leadership. Per lei sarebbe un problema Giorgia Meloni premier?

«Assolutamente no. Giorgia Meloni, come Matteo Salvini, come tanti esponenti di Forza Italia e degli altri partiti della coalizione ha tutte le carte in regola e l’autorevolezza per guidare un governo di alto profilo, credibile nel mondo, saldamente legato all’Europa e all’Occidente. Di tutto questo è garanzia la nostra stessa presenza».

 

Perché ha insistito tanto sui collegi, e non accetta la regola dei sondaggi per dividerli?

«I sondaggi per definizione cambiano nel corso della campagna elettorale. In molte occasioni soprattutto negli ultimi anni si sono dimostrati poco attendibili.
Lo ripeto: le tre grandi forze politiche del centro-destra sono tutte necessarie numericamente per vincere e politicamente per governare. Quindi non ha senso valutarle sulla base di sondaggi.
Esiste la parte proporzionale perché siano gli elettori a misurare il peso dei singoli partiti. Mi consenta un’osservazione: io non posso accettare questa descrizione del centro-destra tutta concentrata sui problemi interni, sugli assetti di potere, sui seggi. Non è questo il centro-destra che io conosco e vedo ogni giorno. Io vedo una coalizione compatta, che sta mettendo a punto un grande programma con il quale chiedere agli italiani il consenso per una svolta profonda e al tempo stesso per non disperdere i buoni frutti del Governo Draghi. Questo è quello che conta: come diceva De Gaulle, “l’intendance suivra”, l’intendenza – cioè i particolari tecnici – seguiranno».

 

Quindi? Soddisfatto del vertice?

«Sono soddisfatto, prima di tutto perché dalla riunione di oggi esce un centrodestra unito, non sui posti ma sulle idee, sul programma, sui progetti per l’Italia e anche – ma questo è secondario – sui criteri per indicare il candidato premier. Abbiamo ancora molto lavoro da fare ma i presupposti sono ottimi, si lavora con lealtà e cordialità reciproca, ma soprattutto con la consapevolezza della grande responsabilità che abbiamo verso gli italiani e delle grandi attese che la maggioranza degli elettori ripongono in noi».

 

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