È stato il Presidente del Consiglio provinciale di Trento, Walter Kaswalder, a dare poco fa il la ai fitti lavori dell’ultima proposta convegnistica organizzata dal Comitato per il 50° del II Statuto di Autonomia. In sala Depero Kaswalder ha convenuto sull’utilità del convegno, che indagherà in 4 giornate (oggi, domani e poi il 12 e 13 aprile) “la questione trentina”, quindi il tema della storia e delle rappresentazioni del nostro territorio in rapporto alla sua peculiarità istituzionale.
Il Presidente ha invitato “apertis verbis” a fare luce anche su limiti, errori e disfunzioni dell’autonomia speciale, perché è da una disanima franca e realistica che il Trentino può partire oggi anche verso una prospettiva di terzo Statuto e di consolidamento ulteriore delle proprie prerogative.
A proposito di riforma statutaria, Kaswalder ha nuovamente auspicato un organismo congiunto con Bolzano, quello mancato a valle degli importanti lavori della Consulta trentina e della Commissione altoatesina, pervenuti a idee e proposte interessanti ma senza raccordo le une con le altre. Il presidente sogna un primo Statuto euroregionale, che racconti un Trentino connesso a nord attraverso il Gect e il Dreier Landtag, una carta che abbia un riconoscimento dallo Stato italiano, dall’Austria e dall’Europa.
“Con il presidente del Consiglio regionale Noggler – ha aggiunto Kaswalder – c’è già stato un primo confronto, poi è deflagrata la crisi della Svp, che ora anche noi trentini dobbiamo seguire con attenzione e non senza preoccupazione, perché il partito di raccolta sudtirolese è da sempre per noi un interlocutore solido e un punto di riferimento”.
Il convegno in sala Depero è in corso, dopo gli interventi del vicepresidente Pat Mario Tonina e del presidente del Museo storico del Trentino, Giorgio Postal. Alle 16.40 la struttura del Consiglio provinciale, con il giornalista Bruno Zorzi, interverrà al tavolo per raccontare sala Depero, come essa rappresenta il Trentino attraverso l’opera dell’artista roveretano e come fu accolta dall’aula consiliare (con molte critiche) nel 1956.