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LANCIO D'AGENZIA

GUGLIELMI (FASSA) – INTERROGAZIONE * COVID: « VIDEO PROGRAMMA LADINO “PEDIES”, GRAVE LESIONE DEL PLURALISMO DI IDEE E CENSURA DELLA STAMPA (VIETATA DALL’ART. 21 DELLA COSTITUZIONE) »

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16.53 - giovedì 11 novembre 2021

Interrogazione a risposta scritta N. – Premesso che lo scrivente consigliere provinciale ha convintamente aderito alla campagna vaccinale contro il COVID 19, sottolineato che quanto segue non vuole avere una posizione ideologica di parte sul tema vaccini e green pass, ma evidenziare una questione di metodo e non di merito.

Preso atto che è stato realizzato un video all’interno del programma in lingua ladina “Pedies” pubblicato anche sui canali web (quali Facebook, Youtube, etc..) della Tv Ladina in data 01/11/2021.

Considerato che il programma video in questione risulta essere inserito nel Piano di Politica Linguistica del Comun general de Fascia e risulta essere, perciò, finanziato anche con contributi pubblici provenienti dalla Provincia Autonoma di Trento e dalla Regione Trentino Alto-Adige / Südtirol.

Valutato che il video al quale si fa riferimento è il n. 322 e che il video in questione risulta discorrere la tematica del green pass con un’intervista all’avvocato Manuela de Pellegrini.

Tenuto conto che in precedenza erano stati realizzati ben 7 video riportanti l’ideologia opposta a quella trattata nel video in questione (si vedano episodi #297, #299, #305, #309, #312, #317, #321) a testimonianza dell’assoluta neutralità e pluralità di voci garantita dall’editore.

Avendo avuto notizia e constatato che il video ad oggi non risulta più essere visibile online e che da verifiche ed accertamenti risulta che il video sia stato oscurato su richiesta del Comun General de Fascia stesso.

Venuti a conoscenza da più fonti che esisterebbe una corrispondenza a riguardo della tematica fra il Comun General de Fascia e la ditta Filmart srl (per la quale corrispondenza in Comun generale un Consigliere ha fatto richiesta di accesso agli atti in data 10/11/21) nella quale il legale rappresentante pro tempore del Comun general de Fascia, sembra, affermerebbe che:
a) il servizio in questione risulta essere unilaterale;
b) l’informazione di “Pedies” sarebbe non corretta e fuorviante;
c) l’editore dovrebbe tenere conto del peso numerico di chi aderisce alle singole posizioni ed il prestigio scientifico di chi le sostiene;
d) i mass media dovrebbero astenersi dal patrocinare una delle posizioni in campo a maggior ragione se in contrasto con lo sforzo del Comun general de Fascia;
e) sia in corso di valutazione una richiesta di parere all’Avvocatura di Stato per tutelare i diritti, i prestigi e gli interessi dell’Ente.

Ritenuto che, qualora confermato quanto detto in premessa (e in attesa del reperimento degli atti di cui si è fatta formale richiesta):

• 1) il comportamento del Procurador porterebbe ad una violazione dei diritti costituzionalmente tutelati, come quelli di cronaca o critica garantiti dall’art. 21 della Costituzione, (Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione).e che tale comportamento si tradurrebbe in un “atteggiamento dispotico”;
• 2) sarebbe lesivo degli interessi di chi finanzia un servizio di cronaca, fare leva sul ruolo di legale rappresentate dell’ente al fine di veder rimosso un video dai contenuti asseritamene contrari alla linea politica del Procurador;
• 3) ci si troverebbe dinnanzi ad un inaccettabile squilibrio istituzionale in quanto il Procurador avendo il ruolo di governo territoriale, al fine di ottenere un incanalamento verso la propria visione politica, andrebbe a comprimere i diritti di cronaca di un determinato gruppo di cittadini;
• 4) il video in questione non violerebbe nessuna norma in materia di cronaca: veridicità della notizia, interesse pubblico, limite della continenza;
• 5) anche se ci fossero state delle lesioni al punto 4), il Procurador avrebbe dovuto, come dettato dalla legge, adire le competenti autorità e non sostituirsi ad esse attivandosi in prima persona utilizzando il proprio ruolo per farlo rimuovere;
• 6) tale comportamento porterebbe, qualora provato, ad una grave lesione del pluralismo di idee ed a una censura della stampa, vietata dall’art. 21 della Costituzione.

Tutto ciò premesso, qualora confermato quanto detto in premessa (e in attesa del reperimento degli atti di cui è stata fatta formale richiesta), a norma di Regolamento, si interroga il Presidente della PAT per sapere:

• se ritenga rispondente al dettato Costituzionale circa la libertà di stampa e il divieto di censura e rispondente al principio di pluralità di idee dettato da leggi nazionali questo tipo di comportamento;
• se ritenga rispondente alla legge che il Comun general de Fascia abbia richiesto personalmente la rimozione del filmato senza adire le prescritte vie legali per il sequestro del filmato stesso;
• se, dati i finanziamenti pubblici derivanti da trasferimenti dalla PAT e dalla Regione Trentino Alto-Adige / Südtirlo, si ritenga opportuno e legittimo intervenire politicamente per oscurare parte di un servizio pubblico ritenendolo non in linea con l’operato del Comun General;
• Se non ritenga che la pluralità di idee sia stata rispettata dalla stessa testata giornalistica che ha pubblicato, non ha eliminato e sono tuttora visibili online diversi servizi a favore della campagna vaccinale.
• se non ritenga che, la decisione dell’Ente Comun general de Fascia, possa versare in una ipotesi di possibile responsabilità erariale posti i finanziamenti pubblici erogati dalla Pat e dalla Regione T.A.A..

A termini di regolamento si richiede risposta scritta.

Consigliere
Luca Guglielmi

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