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GUARDIA DI FINANZA – TRENTO * OPERAZIONE ” PERFIDO “: « NUOVO PROVVEDIMENTO DI SEQUESTRO SU TUTTI I BENI DETENUTI IN MISURA SPROPORZIONATA RISPETTO AI REDDITI DICHIARATI » (VIDEO)

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11.34 - mercoledì 11 novembre 2020

In concomitanza dei numerosi arresti e fermi effettuati il 15 ottobre scorso dal R.O.S. dei Carabinieri nei confronti degli esponenti della “Locale” di ‘ndrangheta operativa in Trentino, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Trento avevano provveduto ad eseguire un primo provvedimento di sequestro finalizzato a “congelare” i beni riconducibili agli indagati per un valore complessivo di oltre 6,1 milioni di euro.

Le indagini patrimoniali delle Fiamme Gialle, su delega della Procura Distrettuale di Trento, sono proseguite con la finalità di far emergere anche la sproporzione tra il valore dei beni direttamente o indirettamente nella disponibilità degli indagati rispetto ai redditi dagli stessi dichiarati o all’attività economica esercitata.

La complessa ricostruzione delle reali consistenze patrimoniali riconducibili ai membri del sodalizio di tipo mafioso, ai loro familiari e ai vari prestanome, per un totale di 148 tra persone fisiche e giuridiche oggetto di screening investigativo, sono state condotte dai finanzieri trentini incrociando i dati:
¬ emergenti dalle indagini di polizia giudiziaria eseguite dai carabinieri della locale Sezione Anticrimine;
¬ raccolti, per il periodo dal 2010 all’anno corrente, dalle performanti banche dati specialistiche in uso al Corpo, quali Serpico (informazioni reddituali), Argo (informazioni societarie), Siva2 (informazioni sulle operazioni finanziarie sospette), CeTe (informazioni sulla disponibilità di beni di lusso), SDI (informazioni di polizia) e Siro3 (informazioni sulla c.o.),
attraverso l’applicativo MOLECOLA, data base investigativo sviluppato dalla Guardia di Finanza su input della D.N.A.A. (Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo), che consente di processare tutte le informazioni raccolte al fine di far emergere le incoerenze patrimoniali riferibili agli indagati.
All’esito delle indagini specialistiche condotte dalle Fiamme Gialle, accogliendo la richiesta avanzata dalla locale Procura Distrettuale, il Tribunale di Trento ha quindi disposto l’esecuzione di uno specifico sequestro preventivo di tutti i beni nella disponibilità degli indagati, detenuti direttamente o indirettamente in valore sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati o alle attività economiche svolte.

In data 09.11.2020, i militari del G.I.C.O. del Nucleo P.E.F. di Trento, con la collaborazione di militari in forza allo S.C.I.C.O. di Roma, hanno operato il sequestro preventivo finalizzato alla confisca “per sproporzione” ex art. 240-bis c.p. dei beni nella effettiva disponibilità degli indagati, per un controvalore complessivo di quasi 6 milioni di euro. In particolare, il nuovo provvedimento di sequestro ha consentito di:
¬ risequestrare per “sproporzione” alcuni dei beni già “congelati” dal precedente provvedimento, per un valore stimato pari a 3.814.667,62 di euro;
¬ sottoporre a sequestro “per sproporzione” ulteriori beni, per un valore stimato pari a 1.929.420,00 euro.

In dettaglio, si tratta dei seguenti “nuovi” beni:

¬ n. 01 ditta individuale con sede in provincia di Trento, dedita all’attività di lavori specializzati di costruzione del valore complessivo di 389.743,00 euro;
¬ n. 02 società con sedi a Roma, dedite ad attività facchinaggio e movimentazione merci del valore complessivo di 894.177,00 euro;
¬ n. 5 immobili ed n. 1 terreno in provincia di Trento del valore complessivo di 625.000,00 euro;
¬ n. 1 autovettura del valore di 10.500,00 euro;
¬ n. 4 conti correnti dei quali non si conosce la consistenza;
nonché dei seguenti beni già “congelati” dal precedente provvedimento di sequestro:

¬ 11 società del valore complessivo di 2.711.432,00 euro delle quali;
• 4 con sede in provincia di Trento, dedite alla lavorazione del porfido, al noleggio di macchine e attrezzature edili, nonché al trasporto di merci;
• 3 con sede in provincia di Verona, dedite alla lavorazione del porfido, al deposito merci e all’allevamento;
• 1 con sede a Padova, operante nel settore del trasporto merci;
• 1 con sede a Roma, dedite ad attività nel settore del trasporto merci;
• 2 (solo quote) con sede a Roma dedite ad attività nel settore immobiliare ed al trasporto merci;
¬ 7 immobili in provincia di Roma per un valore complessivo di 520.000,00 euro
¬ 10 autovetture e 6 autocarri per un valore complessivo di 304.300,00 euro
¬ 10 conti correnti per un saldo complessivo di 278.935,93 euro.

Ad oggi, grazie al combinato effetto dei due provvedimenti di sequestro eseguiti tra ottobre e novembre dai finanzieri trentini, complessivamente sono stati sottratti alla disponibilità degli indagati beni per un valore di circa 8 milioni di euro.

Le indagini patrimoniali delle Fiamme Gialle confermano, ancora una volta, l’importanza dell’aggressione sistematica dei patrimoni illeciti della criminalità organizzata, fondamentale strumento di contrasto alle consorterie di tipo mafioso e riconosciuto baluardo della strategia diretta ad arginare le diverse forme della c.d. “criminalità da profitto”, che costituisce, oggi più che mai, un prioritario obiettivo dell’Autorità Giudiziaria e, in particolare, della Guardia di Finanza quale Corpo specializzato di polizia economico-finanziaria.

 

 

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