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GRUPPO “NO-DISCARICA” * CONSULENZA AMBIENTALE SARDAGNA: « IL PARERE PRO VERITATE DELLA DOTT.SSA BRANCIA INOLTRATO AL SINDACO DI TRENTO, AL PRESIDENTE PAT ED ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA »

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12.43 - sabato 6 febbraio 2021

Consulenza ambientale per l’ex discarica di Sardagna. Il gruppo “Fermiamo la riapertura della discarica nell’ex cava Italcementi”, vista la risoluzione della Provincia Autonoma di Trento – dopo lo stralcio della discarica – con delibera n. 2295 del 30 dicembre 2020, ha ritenuto opportuno incaricare un consulente ambientale della stesura di una relazione tecnico-scientifica che possa far luce sulla lunga storia della discarica di Sardagna ed essere utile per una sua conclusione più giusta.

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Infatti, pur prendendo atto con vera soddisfazione della decisione storica della Giunta Provinciale, il gruppo teme per la paventata ripresa dei conferimenti prevista per la chiusura della discarica e auspica una soluzione alternativa che tenga conto della tutela del territorio e del paese di Sardagna così duramente penalizzato.

Il Parere pro Veritate della dott.ssa Aurora Brancia, la professionista incaricata, è stato ieri inoltrato al Sindaco di Trento, al Presidente della Provincia Autonoma di Trento, al Vice Presidente e Assessore all’Ambiente, agli Assessorati all’Ambiente del Comune e della Provincia, nonché alla Procura della Repubblica.

Le risposte ai quesiti proposti in esso contenute si possono sintetizzare nel modo seguente.

I previsti conferimenti di rifiuti inerti non sono considerati idonei alla chiusura post-esercizio di una discarica e, in particolare, alla chiusura della ormai ex-discarica di Sardagna per la mancanza di quelle caratteristiche tecniche necessarie per il drenaggio delle acque, sia piovane che delle sorgenti presenti nel sito. Da sottolineare che tale funzione potrebbe invece essere ben assolta da materiali geocompositi, di natura sintetica, ambientalmente da preferirsi anche rispetto alle sabbie e ghiaie naturali.

Inoltre la bonifica o anche solo l’attenuazione del rischio di frana mediante nuovi conferimenti, sia pure inerti, non è del tutto prevista dalle norme nazionali, né da quelle comunitarie, e ciò perché è interdetta la coltivazione di discariche in aree soggette a movimenti franosi. Pertanto una simile eventualità resterebbe non a norma e addirittura idrogeologicamente assai pericolosa, tanto per l’ambiente quanto per le persone.

Per tali previsticonferimenti di rifiuti inerti sembra che si possano comunque escludere, in linea di massima, rischi per la salute delle persone e dell’ambiente, qualora vengano rispettate le disposizioni normative comunitarie per l’assegnazione dei codici CER e, laddove necessaria, la caratterizzazione analitica sia condotta in modalità conformi alle regole di buona tecnica.

Queste sono state le determinazioni della consulenza ambientale in relazione alla risoluzione per la chiusura della discarica.

Il gruppo “Fermiamo la riapertura della discarica” auspica che questo lavoro, serio e puntuale, possa dare un contributo per una soluzione alternativa alla ripresa dei conferimenti, affinché la nuova sensibilità ambientale che si sta facendo strada nella politica possa consentire una scelta lungimirante e coraggiosa.

 

 

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