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GRUPOPO SEAC – TRENTO * TAVOLA ROTONDA: « “PROFETI, OLIGARCHI E SPIE”, OGGI LA PRESENTAZIONE DEL NUOVO VOLUME DI FRANCO BERNABÈ E MASSIMO GAGGI »

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18.46 - giovedì 2 marzo 2023

Siamo stati sedotti da servizi attraenti e apparentemente gratuiti, forniti dai produttori di tecnologia. E, irretiti, siamo stati trascinati dentro un mondo, tutto di proprietà delle big tech, pieno di opportunità ma anche carico di distorsioni potenzialmente fatali per la democrazia: questa è la tesi alla base del nuovo volume “Profeti, oligarchi e spie”, edito da Feltrinelli e presentato oggi da Franco Bernabè e Massimo Gaggi a Trento presso Seac. Un libro nato per mettere guardia contro tutti i pericoli che si stanno profilando in conseguenza di un potenziale tecnologico straordinario, ma che, senza regole, può mettere a rischio la democrazia.

Un’occasione speciale per Seac, la società di Trento specializzata in produzione di software gestionali, editoria professionale e formazione, che ha dunque ospitato la presentazione di questa nuova opera a una selezionata platea di rappresentanti delle istituzioni locali.

Alberto Faustini ha condotto l’incontro con gli autori, evidenziando il felice connubio tra l’esperienza di Franco Bernabè, presidente di Acciaierie d’Italia e già amministratore delegato di Eni e di Telecom Italia, e quella di Massimo Gaggi, autorevole analista economico e corrispondente per il Corriere della Sera dagli Stati uniti.

L’analisi ha evidenziato l’enorme concentrazione di potere economico che si è creata, e che ci pone di fronte a tre montagne da scalare: capire dove va la tecnologia, concordare regole minime per una sorveglianza democratica, e ripristinare i meccanismi antitrust per smontare i nuovi monopoli.

Secondo la lettura di Bernabè e Gaggi, nel mondo occidentale i due grandi soggetti politici sono immobili: l’Europa esprime la volontà di andare avanti ma non ha la forza, mentre gli Stati Uniti hanno la forza ma non la volontà politica. Intanto, la Cina di Xi Jinping non sta a guardare: mette la museruola ai grandi capitalisti dell’economia digitale, non per liberalizzare ma per rendere il suo potere autoritario ancor più assoluto e, nei suoi auspici, irreversibile.

Come possiamo affrontare queste nuove sfide se il mantenimento dell’ordine e la sorveglianza sociale verranno affidati alle macchine? L’opportunità che abbiamo davanti è di non respingere la tecnologia ma imparare a governarla.

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