“Molti definiscono il provvedimento del governo ‘decreto ristoro’ invece di ‘decreto Rilancio’, ma secondo me non è nemmeno un decreto ristoro. Andava fatto un mese fa e comunque non va bene: bisognava intervenire massicciamente sulle imprese che hanno perso ricavi a causa del lockdown, per permettere loro di continuare a pagare costi come stipendi, bollette, affitto.
Avremmo impedito così un fiume di burocrazia, perché in questo modo si è intervenuti in tanti singoli aspetti e non si è sfruttata la capacità organizzativa delle imprese perlomeno per pagare i dipendenti”, così l’ex ministro Giovanni Tria durante il webinar organizzato dal progetto ‘Ricostruire’ di Stefano Parisi, per commentare il decreto del governo.
“Nel marzo del 2019 – aggiunge – avevamo preparato e proposto al governo Conte I una norma per sospendere il codice degli Appalti: stop per almeno tre anni e adottare la direttiva europea al suo posto, e nel frattempo congegnare con un disegno di legge una riflessione complessiva. Il governo ha respinto la proposta e ne ha preso solo alcuni pezzi”, conclude.