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GIANFRANCO MERLIN * ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2020: « IL SUICIDIO ANNUNCIATO DEL CENTRODESTRA? »

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15.10 - sabato 8 febbraio 2020

Elezioni amministrative del 3 maggio 2020: il suicidio annunciato del centrodestra?

Analisi con dati ufficiali della miopia e della scarsa lungimiranza dei dirigenti politici di quei partiti che rinunciano ad un’autentica competizione, consegnando già alla partenza la vittoria alle sinistre

La vittoria del Dem Stefano Bonaccini alle recentissime regionali in Emilia Romagna dove il leader della Lega Matteo Salvini è uscito platealmente sconfitto non ha evidentemente insegnato nulla ai dirigenti del centro destra trentino ed in particolare alla Lega di Bisesti & Fugatti: gli elettori non cambiano i loro governatori se questi hanno lavorato bene per la comunità e chi pensa che si possa vincere professando il cambiamento, la faccia nuova, la fedina penale pulita si sbaglia di grosso.

Quella che sembra nascere in queste ore è una strategia palesemente perdente per il centrodestra trentino! Le chiavi della città non si danno ad una persona del tutto avulsa dal contesto politico come Baracetti, che non ha mai avuto esperienza politica e mai amministrato nulla se non la tesoreria dell’ordine professionale cui appartiene.

I dati elettorali comparati tra centrodestra e centrosinistra dei tre ultimi confronti elettorali relativi al solo comune di Trento (amministrative 2015: – 26%; provinciali 2018: – 12%; politiche 2019 suppletive Merlo – Loss: -10%), confermano l’esistenza gap contrario al centrodestra con una media del – 10%. La città capoluogo, con il suo bacino elettorale che è il più grande di tutta la Provincia con un quinto degli elettori totali, da sempre (compreso anche l’anno scorso) ha dimostrato che il centrosinistra, con una coalizione inclusiva del Patt, parte sulla carta con il 48% del consensi, mentre il centrodestra unito non raggiunge il 38%.

Stanti queste basi incontrovertibili, ho suggerito a tutti i dirigenti del centrodestra che, se volevano partecipare alle elezioni del 3 maggio prossimo con qualche possibilità di vittoria (per non partire già perdenti), dovevano mettere in campo un candidato alternativo a quello proposto dalle sinistre: una figura di grande esperienza politica, magari esponente di quella Lega moderata e governativa, già conosciuto e apprezzato dai cittadini, in possesso di grande autorevolezza. Caratteristiche che paiono totalmente mancati al candidato prescelto dal centrodestra per il confronto elettorale su Trento.

Lo scenario che avevo delineato per il centrodestra era di arrivare secondo al primo turno, staccato di poco (entro un 10%) dal candidato delle sinistre (che quasi sicuramente non centrerà la vittoria secca al primo turno). In questo contesto, con un differenziale contenuto, un candidato serio ed autorevole del centrodestra avrebbe potuto facilmente recuperare puntando sull’elettorato moderato alla ricerca di un amministratore serio e competente. Se il centrodestra insisterà con il proporre l’attuale candidato, Paolo Ghezzi già brinda e fatica non poco a contenere gli entusiasmi della sua parte politica.

La maggiore responsabilità di avere tirato troppo per le lunghe la “cerca” del candidato vincente del centrodestra è da ascriversi interamente al giovane leader della Lega trentina, a quel Mirco Bisesti che, uno dietro l’altro, ha bruciato ben 20 candidati differenti, oltre ad allontanare la possibilità di intercettare nell’alveo del centrodestra quel Patt che, andando a sinistra, quasi certamente sposterà i voti utili alla vittoria delle sinistre, le quali hanno anche tre settimane di vantaggio di campagna elettorale per fare conoscere il proprio candidato, che non è un illustre sconosciuto come quello del centrodestra. Di più, la prospettata lista civica a sostegno del candidato sindaco che avevo prospettato ben difficilmente si potrà fare con quei personaggi di spessore che avevo già individuato – e che mi avevano dato la loro disponibilità ad una candidatura in presenza di un candidato serio ed autorevole – che potevano costituire il valore aggiunto per un centrodestra vittorioso.

Le elezioni amministrative del 3 maggio in Trentino saranno anche un referendum su quanto ha finora fatto la maggioranza di centrodestra alla guida della Provincia. Se, ad urne chiuse, dovesse emergere un sensibile distacco tra centro destra e sinistre a favore di quest’ultime, è evidente che la popolazione sta mandando un chiaro segnale della sua insoddisfazione per come la cosa pubblica è stata gestita in questo anno e mezzo circa dalla giunta Fugatti che, alla prova dei fatti, sembra avere avuto meno capacità programmatica e risultati della giunta Rossi.

Ho provato a testare i due principali candidati finora noti per le elezioni a Trento nel “Candidometro”, il programma che ho elaborato assieme ad alcuni tecnici del settore per valutare lo spessore dei candidati e le loro possibilità di affermazione: il risultato non lascia dubbi circa l’estrema debolezza dell’attuale candidato proposto dal centrodestra rispetto a quello delle sinistre. Tra un mese ripeterò il test, anche alla luce del risultato dei sondaggi sulle intenzioni di voto per valutare lo spostamento degli elettori ad un mese dall’apertura delle urne.

Da quanto detto, rivolgo un appello ai vertici del centrodestra: siete ancora in tempo per evitare di consegnare i principali comuni del Trentino ad un altro quinquennio di potere indiscusso delle sinistre. Cambiate e puntate su cavalli che siano realmente in grado di partecipare alla gara elettorale con qualche possibilità di vittoria, non come semplici piazzati. E il fatto che all’ultimo momento sia stata rimandata a data da destinarsi la conferenza stampa indetta per oggi per presentare il candidato sindaco del centrodestra potrebbe fare presagire un tardivo, ma sempre utile ripensamento.

 

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Gianfranco Merlin
Esperto in comunicazione e strategia politica

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