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GHEZZI (FUTURA) – INTERROGAZIONE * QUESTIONE LUPO: « FUGATTI E ZANOTELLI, PERCHÉ NON FATE COMUNICAZIONE RESPONSABILE? »

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15.44 - lunedì 15 aprile 2019

Fugatti e Zanotelli, perché non fate comunicazione responsabile? Interrogazione a risposta scritta. La disinformazione “Istituzionale” sulla questione del lupo. Premesso che:
la disinformazione, in epoca di fake news, dovrebbe essere evitata da chi ha responsabilità politico- amministrative, sia per perseguire correttamente gli obiettivi di governo sia per non dare il cattivo esempio alle cittadine e ai cittadini;

il lupo, emblema di antiche paure, è – insieme all’uomo nero, dunque allo straniero – un antico strumento di propaganda, di diffusione delle ossessioni, di aumento e manipolazione del consenso;

è difficile pensare di evitare, per decreto o per un soprassalto di coscienza politica, l’uso sistematico delle notizie distorte o delle mezze verità per alimentare le paure collettive;
quello che invece si può e si deve esigere da chi amministra la Provincia di Trento è la correttezza nella diffusione di presunte “notizie” (news = fatti autentici e nuovi) che spesso si rivelano infondate, parziali o inesatte;

la circolare diramata in data 3 aprile 2019 dal capo di gabinetto del Ministero dell’Interno Piantedosi invita, seppur con qualche inesattezza tecnica (la suggestiva immagine dei lupi che si avvicinano “in branco agli abitati” non ha avuto, finora, riscontro nella realtà: se fosse accaduto, i giornali locali così attenti alla questione, ne avrebbero sicuramente dato notizia) ad “adottare interventi di carattere preventivo” a tutela della pubblica incolumità e delle attività agricole e zootecniche di montagna, in conformità della legislazione nazionale, europea ed internazionale;

sottolinea in particolare la “particolare importanza” degli “interventi di conservazione della specie” affinché la sua presenza sia compatibile con la presenza dell’uomo e delle attività antropiche. “privilegiando in ogni caso il profilo delle prevenzione, attraverso, ad esempio, attività di monitoraggio”;

invita, qualora le misure citate si rivelino inadeguate, gli enti competenti a richiedere una deroga ai vigenti divieti così come previsto dall’art. 11 del DPR 8 settembre 1997 n. 357, che traspone la Direttiva Habitat nella legislazione italiana;

il sopracitato articolo prevede che il Ministero dell’Ambiente, sentiti per quanto di competenza il Ministero delle Politiche Agricole e l’ex Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (ora Ispra), possa autorizzare le deroghe alle disposizioni previste agli articoli 8, 9 e 10, comma 3, lettere a) e b), a condizione che non esista un’altra soluzione valida e che tale deroga non pregiudichi il mantenimento, in uno stato di conservazione soddisfacente, delle popolazioni della specie interessata nella sua area di distribuzione naturale;

come ricordato dal Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia, la direttiva Habitat obbliga gli Stati membri ad attivarsi affinché le specie di interesse comunitario, come il lupo, siano in uno “Stato di Conservazione Soddisfacente, il quale non può ancora dirsi raggiunto per l’area alpina”;

la circolare, diffusa dalla stampa locale (“Lupi in Trentino: Salvini autorizza l’abbattimento, firmata la circolare che permette di sparare”, l’Adige, 12 aprile 2019, successivamente “Lupi, Salvini ci ripensa”, l’Adige, 14 aprile 2019 e “La rabbia degli animalisti: «I lupi non vanno mai uccisi», 13 aprile 2019, “Abbattimento lupo, ecco la circolare ministeriale”, Corriere del Trentino, 13 aprile 2019) ha sottolineato la possibilità della deroga prevista dall’art. 11 del DPR 8 settembre 1997 n. 357: niente di nuovo quindi, e non potrebbe essere altrimenti. Infatti, la competenza ad autorizzare le deroghe spetta al Ministero dell’Ambiente: qualsiasi provvedimento del Ministro dell’Interno sarebbe quindi viziato da incompetenza. Una circolare del Ministero dell’Interno può quindi solo ricordare quanto già previsto dalle norme di legge vigenti, precisamente l’art. 11 del DPR 8 settembre 1997 n. 357;

inoltre, pur non essendo possibile escludere l’eventualità di attacchi, non esistono negli ultimi 150 anni casi documentati in Italia di aggressioni all’uomo, è pertanto difficile ravvisare concrete preoccupazioni riguardo all’incolumità delle persone e alla loro sicurezza fisica; la presenza del lupo non è quindi un “problema di ordine pubblico e di sicurezza”, bensì gestionale, ambientale e sociale;

non si comprende quindi in base a quale fondamento il presidente Fugatti scriva sulla sua pagina Facebook “I LUPI sono una questione di ordine e sicurezza di cui dovrà occuparsi il prefetto Lombardi”, non essendo tale affermazione avallata da alcuna norma in materia, né dal testo della circolare;

analogamente, quando l’assessora Zanotelli scrive, sempre su Facebook, che “I LUPI che si renderanno protagonisti di episodi di aggressività o che dovessero rivelarsi una minaccia per l’incolumità delle popolazioni potranno essere abbattuti. Non si potrà sparare comunque e sempre; chiaramente. La circolare del ministro Matteo Salvini dice chiaramente che questo tipo di soluzione può essere applicata in casi eccezionali, a condizione che sia stata verificata l’assenza di altre soluzioni”, risulta difficile capire perché si voglia diffondere i contenuti della circolare come una novità e suggerendo un’interpretazione di parte, sia perché si dà l’impressione che una circolare (atto amministrativo di natura interna, che non rientra nella gerarchia delle fonti del nostro ordinamento) possa derogare ad una legge che traspone una direttiva UE nella legislazione italiana, sia perché suggerisce alla pubblica opinione che la deroga, ricordata dalla circolare, di cui all’art. 11 del DPR 8 settembre 1997 n. 357, costituisca un fatto inedito, sia perché pare attribuire al Ministero dell’Interno una competenza che spetta per legge al Ministero dell’Ambiente;

SI INTERROGA IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA E L’ASSESSORA COMPETENTE PER SAPERE:
1) se il presidente della Provincia autonoma di Trento e l’assessora competente – viste le loro responsabilità istituzionali e il seguito di cui godono sui social network – non ritengano più adeguato limitarsi a diffondere informazioni precise e corrette, nonché supportate a livello tecnico (giuridico e scientifico), invece che veicolare interpretazioni dubbie e suggestive, che hanno lo scopo evidente di rinsaldare il consenso della propria base elettorale ma che in realtà generano opinioni distorte e polarizzanti su fenomeni controversi come la presenza dei grandi carnivori in provincia di Trento, su cui invece andrebbe mantenuto un atteggiamento razionale e attento alle argomentazioni degli specialisti della materia, promuovendo – come la stessa circolare del 3 aprile consiglia – l’informazione “in particolare della popolazione da un lato per scongiurare eccessivi allarmismi, dall’altro per favorire una consapevole adesione alle scelte operate a livello istituzionale”.

 

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PAOLO GHEZZI consigliere provinciale FUTURA 2018

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