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GHEZZI (FUTURA) – INTERROGAZIONE * TURISMO: « UNA ROMANTICA FAKE FOTO PER LA RIPRESA DEL TURISMO POST-COVID 19, UNA PICCOLA GRANDE VERGOGNA TRENTINA »

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10.20 - sabato 18 luglio 2020

RIGUARDO ALLA RISPOSTA DI FAILONI (17 luglio 2020) – DI PAOLO GHEZZI.

1. piuttosto inquietante che Trentino Marketing non abbia verificato che quelle “figure umane” non fossero già state utilizzate per “svariate campagne”: se quel papà e bambino già circolavano nel mondo per banche automobili e quant’altro, come potevano essere il tratto distintivo della campagna sul Trentino che respira?; 2. la scusa del lockdown è abbastanza fragile: mai come durante il lockdown si potevano trovare papà costretto a casa in smartworking e bambino costretto in casa in smartschooling, trentini da cinque o da zero generazioni, su un praticello di casa, per essere fotografati da un fotografo negativo al Covid-19, per poi essere inseriti dentro l’immagine del lago… 3. che lo “scrivente assessorato” sia “ben connesso” ci rassicura, anche se qualche dubbio di temporanea sconnessione di Failoni ci era venuto, tra riforma apt e blitz sulle domeniche turistiche….

 

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UNA ROMANTICA FAKE FOTO PER LA RIPRESA DEL TURISMO POST-COVID 19: UNA PICCOLA GRANDE VERGOGNA TRENTINA

Premesso che:
il settore turistico trentino è stato letteralmente sconvolto dalla pandemia da Covid-19, con forti perdite di clientela interna ed estera e cali verticali di fatturato che mettono a rischio la stessa sopravvivenza di non poche aziende;
la giunta provinciale è giustamente concentrata sulle azioni promozionali per la ripartenza del settore;
il 29 maggio l’assessore provinciale al turismo e Trentino Marketing ha presentato alla stampa e alle Apt la nuova campagna promozionale per ridare “respiro” al turismo trentino;
immagine chiave di questa campagna è una bella foto di giovane papà con zainetto e figlio su un molo di lago, acqua e cielo e monti vaghi all’orizzonte, e lo slogan “RESPIRA – La gioia ha un profumo”;
la foto è stata così presentata dal suddetto assessore ai direttori delle Apt Trentine e poi ai giornalisti: «Ora presentiamo un’importante campagna che è scaturita da una forte sinergia con tutti i territori»;
la stampa trentina ha ben presto scoperto che i presunti “laghi di Levico e Caldonazzo” presentati nella foto erano in realtà un lago, indubbiamente bello anch’esso, della Serbia, Oblacinsko jezero;
sul Trentino di oggi, domenica 7 giugno 2020, Andrea Selva – dopo avere osservato che la Provincia autonoma di Trento ricorre alla “promozione di un Trentino copia e incolla, che si dimentica di avere 300 laghi e deve chiederne in prestito uno all’estero” – spiega come la stessa fotografia (l’autore è il serbo Aleksandar Nakic) sia stata utilizzata nei mesi scorsi da parecchie altre società: Toyota Cile per raccontare la sicurezza delle sue auto, il gruppo bancario Ing Direct, Nexi per le carte di credito, Iveco per i camper, l’Automobile club tedesco, eccetera;
sarebbe stata sufficiente la normale diligenza dell’assessore, dei suoi collaboratori, di Trentino Marketing per verificare che la bella fotografia è un “deja vu” seriale, anche perché si può legalmente scaricare e utilizzare per la modica spesa di poche decine o centinaia di euro (a seconda della risoluzione della foto), tanto che una catena di negozi in California (Chico Mall) l’ha usata per la festa del papà;
la spiegazione di Trentino Marketing – «Era solo una bozza» – è goffa e insostenibile, perché alla stampa non si presentano bozze, quando si tratta di campagne ufficiali e costose, in cui si investono i soldi della Provincia autonoma di Trento; e peraltro nello stesso pacchetto c’era anche un’altra fake foto, sempre scattata in Serbia, spacciata per la val Brenta, Dolomiti di Brenta, Trentino occidentale;

SI INTERROGANO IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA E L’ASSESSORE AL TURISMO PER SAPERE:

1) se erano al corrente che Trentino Marketing avrebbe usato immagini provenienti dalla Serbia per rilanciare il turismo trentino post pandemia da Covid-19;
2) se non lo erano, qual è stata la loro reazione quando l’hanno scoperto;
3) a quale agenzia si è rivolta Trentino marketing per la campagna di rilancio;
4) con quali costi;
5) se la scelta delle fotografie è stata dell’agenzia esterna o di Trentino marketing;
6) se prima di scegliere una foto da cataloghi stock internazionali sia stata valutata la disponibilità dei fotografi trentini a partecipare a questa campagna, che avrebbe dato un tocco di maggiore autenticità e di coinvolgimento in una fase storica di rilancio del territorio trentino nel suo insieme;
7) se sia stata valutata la possibilità di affidare la realizzazione delle immagini a un fotografo o a un’agenzia fotografa di prestigio internazionale, come già è avvenuto in passato, visti gli ingenti investimenti che giustamente la Provincia di Trento ha deciso di dedicare al rilancio del turismo;
8) da chi è stato deciso il fotoritocco delle fotografie di origine serba;
9) se Trentino Marketing era a conoscenza che la fotografia del lago era già stata utilizzata in svariate campagne pubblicitarie, di ogni genere;
10) se sia stata valutata la possibilità di predisporre la campagna di rilancio con le risorse umane (una ventina di persone) presenti nell’organico di Trentino Marketing nelle area comunicazione, digital e image;
11) in che modo il presidente e l’assessore hanno intenzione di gestire questo clamoroso infortunio di comunicazione, proprio nel momento di massimo sforzo per riconquistare i mercati turistici del Trentino;
12) se l’assessore Failoni – il cui profilo biografico (dal sito del Consiglio provinciale) è il seguente: “Residente a Pinzolo. Sono un imprenditore turistico e albergatore, impegnato inoltre da più di vent’anni come amministratore pubblico nella mia comunità. Vivo ed opero a Pinzolo in Val Rendena, terra delle Giudicarie dove sono nato il 16 giugno 1968 a Tione di Trento, da una famiglia storica di albergatori” – conosce e frequenta – quando i suoi impegni istituzionali glielo permettono – la Val Brenta;
13) che cosa abbiano detto all’assessore rendenero al turismo i suoi convalligiani dopo aver scoperto che, per Trentino Marketing, non c’erano foto della bella valle trentina che potessero reggere il confronto con il paesaggio montano serbo, una sorta di “resa” delle Dolomiti di Brenta ai Balcani.

 

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Paolo Ghezzi – FUTURA

 

 

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