L’articolo 5 della legge provinciale n.6 del 6 agosto 2020 definisce le norme transitorie sulle Comunità di valle per le quali non sarà prevista la tornata elettorale per eleggere le nuove assemblee e la nuova giunta dopo 15 giorni dalle elezioni comunali;
la norma prevede la figura del commissario, che sarà individuata nella figura del presidente uscente e che svolgerà l’ordinaria amministrazione;
il ruolo delle Comunità di valle ha ricadute importanti sui territori nelle politiche sociali, urbanistiche e amministrative. Anche durante il difficile periodo della pandemia Covid-19, queste istituzioni hanno permesso lo svolgimento di attività e l’organizzazione di fondamentali settori che hanno aiutato i Comuni a gestire e supportare attività di aiuto alla popolazione in difficoltà, la gestione e il coordinamento di operazioni che hanno avuto un impatto positivo sulla popolazione;
in capo alla Comunità c’è anche la possibilità di offrire contributi a progetti in diversi campi tra cui il sociale, la scuola e il terzo settore, ambiti che ci si aspetta siano messi nelle condizioni migliori per poter offrire servizi di alto livello e di ampia diffusione per poter superare al meglio le difficoltà del post lockdown;
come Futura avevamo espresso la nostra contrarietà alla scelta del commissariamento: sarebbe stato invece opportuno dare alle Comunità un ruolo di maggiore responsabilità proprio per permettere a questa istituzione di dare tutto il supporto necessario per la ripartenza;
pensare che il solo commissario possa sopperire alla mancanza di una giunta e che, in un momento straordinario, possa occuparsi solo di ordinaria amministrazione, crea un grave vulnus che avrà degli effetti negativi per alcuni istituti scolastici, le associazioni culturali e sociali che garantiscono importanti azioni e manifestazioni per lo svolgimento e la ripresa delle loro attività;
per le comunità scolastiche significa non vedersi finanziati progetti essenziali per la scuola come laboratori educativi, di promozione teatrale per i giovani e soprattutto progetti di “educazione alla cittadinanza attiva” che proprio dal prossimo anno scolastico entrano di fatto nei curricula scolastici di tutti gli ordini di scuola e prevedono l’educazione ambientale, lo studio della costituzione e le pari opportunità. Progetti a cui fino ad oggi, se proposti dalle scuole, le Comunità di valle potevamo contribuire a finanziare;
a seguito di queste premesse:
SI INTERROGA IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA E L’ASSESSORE AGLI ENTI LOCALI PER SAPERE:
se non si ritenga necessario ripensare alla normativa per permettere alle Comunità di valle di continuare a lavorare a pieno regime per rispondere alle urgenti e importanti necessità dei territori;
quale istituzione sopperirà al mancato ruolo della Comunità di valle e con quale responsabilità;
chi avrà il ruolo di regia e di coordinamento tra sindaci e sindache dei Comuni per programmare le politiche sociali, educative e culturali sovracomunali;
se e come si tende ovviare ai finanziamenti di progetti in essere e in divenire di associazioni e settori che hanno sempre fatto riferimento alle Comunità di valle.
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PAOLO GHEZZI
Gruppo provinciale FUTURA