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GHEZZI (FUTURA 2018) * ALTO ADIGE: « L’ACCORDO SVP-LEGA A BOLZANO SCONFESSA FUGATTI »

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13.39 - martedì 8 gennaio 2019

L’accordo tra la Svp e la Lega Salvini Alto Adige-Südtirol, approvato ieri sera dalla Volkspartei col 97% dei consensi, sconfessa indirettamente il presidente leghista del Trentino, che il 27 novembre 2018, nelle sue dichiarazioni programmatiche, aveva detto: “Guardiamo ad una Regione dotata di competenze concrete, soprattutto per affrontare assieme i grandi temi territoriali”.

Ebbene: nelle 58 pagine dell’accordo programmatico per la giunta provinciale di Bolzano, non c’è neppure un accenno alla Regione Trentino – Alto Adige/Südtirol. Zero righe. Nessuna apertura al Trentino.

Il Sudtirolo si definisce Regione d’Europa, ma la Regione con il Trentino non esiste più, per la legislatura 2018-2023.

Nel terzo capitolo si parla solo dell’Europaregion Tirol‐Südtirol‐Trentino come “strada per rafforzare i rapporti oltreconfine sul territorio del Tirolo storico”. Nessun gioco di squadra con il Trentino, insomma: nessuna “sponda” a Fugatti su quello che in effetti era sembrato un bluff politico del leader leghista trentino, il rilancio della Regione con “competenze concrete, per affrontare i grandi temi territoriali”.

Nessuna sponda neppure sull’Autobrennero (di cui l’accordo Svp-Lega Salvini Alto Adige rivendica anzi la conduzione a Bolzano) e tanto meno su nuove autostrade tipo Valdastico: l’accordo riafferma la scelta preferenziale per la ferrovia e l’intenzione di penalizzare il trasporto su gomma secondo il principio “chi inquina, paga di più”.

Anche se non siamo certo felici che pure nel vicino Alto Adige/Südtirol vadano al governo i leghisti, prefigurando un deciso spostamento a destra dell’asse politico regionale, registriamo infine che nell’accordo bolzanino ci sono due ulteriori sconfessioni della linea Fugatti: nel preambolo la sottolineatura dei problemi causati dal cambiamento climatico e dalla perdita della biodiversità (temi ambientali assenti nella visione del presidente trentino) e anche il forte richiamo di principio all’inizio del secondo capitolo: “I valori cristiano-umanistici ci obbligano ad aiutare quelle persone che fuggono dalla guerra, dalla violenza e dalla persecuzione”.

Richiamo corretto subito dal no all’immigrazione incontrollata (che nessuno peraltro propone) ma come affermazione di principio “di tradizione cristiana”, insieme al rilancio dell’integrazione, è esattamente quella che Fugatti non ha mai pronunciato, per dedicarsi invece al taglio della solidarietà con gli stranieri.

 

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Paolo Ghezzi
Capogruppo regionale di Futura 2018

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