Kein Deutsch? Propaganda irresponsabile su un tema sensibile. Si pronunci il Presidente Paccher.
Consideriamo un pessimo esempio di propaganda politica con scopo di ostilità etnica il poster necrofilo della Süd-Tiroler Freiheit, partito della destra sudtirolese secessionistica: “Il medico non sapeva il tedesco…” e come conseguenza, nella foto shock del manifesto, c’è un cadavere all’obitorio. Il riferimento è a un episodio in cui il medico (in questo caso, si tratterebbe di una medica a Bressanone) non avrebbe dato le corrette indicazioni terapeutiche in tedesco a un anziano paziente sudtirolese, mettendone a repentaglio la vita.
Si tratta di terrorismo propagandistico, che mette in discussione la professionalità dei medici che lavorano in Alto Adige/Südtirol, come ha messo in evidenza un esposto-denuncia della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, in solidarietà ai medici di Bolzano. Questa, peraltro, è l’ennesima riprova che il tema della lingua resta cruciale per qualsiasi approccio (culturale e politico) serio alla questione altoatesina/sudtirolese.
Il diritto dei cittadini tedescofoni di parlare la loro lingua ed essere compresi nella loro lingua nel servizio pubblico è un caposaldo della nostra autonomia, e va garantito nel miglior modo possibile: ciò è assolutamente fuori discussione.
Ma se è giusta la preoccupazione per il mancato o carente bilinguismo in sanità (per scarsità di medici e altre professioni sanitarie, c’è stata in Alto Adige/Südtirol un’attenuazione – attraverso deroghe – al bilinguismo obbligatorio), è pericolosamente irresponsabile creare nuove spaccature etnico-linguistiche.
Per questo chiediamo ai presidenti di Giunta e Consiglio regionale di pronunciarsi ufficialmente, domani, durante i lavori del Consiglio regionale, su queste modalità di comunicazione politica violenta: che la Regione almeno serva a riaffermare le ragioni di un dialogo aperto e costruttivo tra le diverse componenti etnico-linguistiche e politiche del Trentino – Alto Adige/Südtirol, imprescindibile per una civile e pacifica convivenza.
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PAOLO GHEZZI
LUCIA COPPOLA
GRUPPO REGIONALE FUTURA