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GDF TRENTO * SEQUESTRATA A PERGINE VALSUGANA AUTODEMOLIZIONE ABUSIVA, L’ATTIVITÀ ERA CONDOTTA DA UN EX APPARTENENTE ALLA ” BANDA DEI MOCHENI ” (FOTO)

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17.07 - venerdì 16 marzo 2018

I Finanzieri del Gruppo di Trento hanno sequestrato a Pergine (Tn) un’area di 1.500 metri quadri, ufficialmente adibita a uso agricolo per la coltivazione di piante e foraggio, sulla quale invece operava un’attività di autodemolizione abusiva, condotta da R.E., 62 anni, a suo tempo affiliato alla “Banda dei Mocheni”, associazione per delinquere nota alle cronache locali negli anni passati per aver commesso gravi reati contro la persona e il patrimonio.

L’operazione di servizio è scaturita dall’attività di controllo del territorio quotidianamente svolta dai Finanzieri del Comando Provinciale di Trento. Nel caso specifico, durante un giro di perlustrazione in una zona periferica di Pergine, vicina all’importante arteria stradale della Valsugana, è stata individuata un’area recintata, priva di autorizzazioni/licenze per condurre un’attività di autodemolizione, con all’interno quantità ingenti di rottami, carcasse di automobili, alcune ancora provviste di targa, pile di pneumatici, batterie esauste, elettrodomestici, materie plastiche, colle e vernici. Sul cancello d’ingresso, chiuso col lucchetto, campeggiava un cartello in legno con l’indicazione di un numero di cellulare e una scritta che vietava genericamente l’ingresso ai non autorizzati.

I successivi approfondimenti, hanno consentito di appurare che l’area era registrata come terreno ad uso agricolo per la coltivazione di piante e foraggio e che il numero di cellulare indicato sul cartello all’ingresso apparteneva a R.E., 62 anni, residente a Frassilongo (TN), già affiliato alla “Banda dei Mocheni”, con una lunga lista di precedenti di polizia per furto, droga e armi, mentre l’area era intestata alla moglie, E.D., 56 anni di Trento.

Previa autorizzazione della Procura della Repubblica di Trento, informata delle circostanze, sono state svolte perquisizioni dell’area e della residenza dei coniugi, anche per acquisire ogni tipo di documentazione utile per ricostruire le attività economiche illecite condotte.

Al termine delle operazioni, nell’area sequestrata sono state inventariate oltre venti tonnellate di materiale illecitamente stoccato, tra cui rifiuti pericolosi, il tutto sparso e accatastato in modo disordinato e esposto alle intemperie, fatto questo che ha contribuito ad accelerare il deperimento dei materiali presenti e a favorirne il percolamento nel terreno sottostante.

In quanto effettivo utilizzatore del terreno adibito ad autodemolizione abusiva, R.E. è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria quale responsabile di gravi reati ambientali previsti e puniti dal Decreto Legislativo n. 152/2006 e l’intera area è stata sottoposta a sequestro.

Gli organi competenti ad effettuare le analisi chimiche dei terreni sequestrati valuteranno il livello di inquinamento e di tossicità raggiunto nonché l’eventuale avvelenamento di falde acquifere sottostanti.

È in corso la ricostruzione da parte dei Finanzieri del Gruppo di Trento, sulla base dei documenti sequestrati, del volume d’affari dell’attività completamente in nero svolta sul terreno attualmente sotto vincolo giudiziario.

Sono inoltre in corso gli accertamenti per il recupero delle tasse sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani dovuta in base alle leggi nazionali e provinciali anche da chi eserciti, come in questo caso, l’attività di deposito non autorizzato di rifiuti.

L’operazione di servizio delle Fiamme Gialle trentine, conferma l’importanza del capillare controllo economico-finanziario del territorio, che in questo caso – oltre alle violazioni tributarie conseguenti all’esercizio di un’attività abusiva – ha anche condotto alla scoperta di una potenziale bomba ecologica.

 

 

 

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