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GDF – MONZA * CONTROLLI LAVORO SOMMERSO: « INDIVIDUATI 42 LAVORATORI IN NERO, SANZIONI DA 45 MILA A 270 MILA EURO E 19 RICHIESTE SOSPENSIONE ATTIVITÀ IMPRENDITORIALE »

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08.12 - lunedì 8 agosto 2022

Esteso piano di controlli dei militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Monza che, a seguito dell’intensificazione delle attività di polizia economico-finanziaria da tempo avviata ai fini del contrasto del sommerso da lavoro, hanno individuato, anche nell’ambito del dispositivo straordinario di controlli a contrasto della malamovida varato dalla Prefettura di Monza e della Brianza in vista della stagione estiva, 42 lavoratori impiegati “in nero”.

Il rafforzamento della presenza ispettiva – originata sia dalla valorizzazione trasversale dell’attività di intelligence in materia di controllo economico del territorio sia di segnalazioni al servizio di pubblica utilità 117 – si è concentrato sulla posizione di alcuni datori di lavoro preliminarmente individuati per alti profili di rischio, sulla base di specifici alert sintomatici di possibili illiceità nell’impiego con ricadute sulla salvaguardia dell’occupazione e la sicurezza dei lavoratori, privilegiando altresì, per fini di prevenzione dalla deriva della movida, attività serali e notturne svolte nei weekend che tradizionalmente, dopo la chiusura delle scuole, fanno registrare numeri più alti in termini di avventori dei centri cittadini.

Variano da 45.000 a 270.000 euro le sanzioni comminate in esito agli interventi ed accesi ispettivi svolti, su tutto il territorio provinciale, dai Finanzieri del Gruppo di Monza e delle Compagnie di Seregno e Seveso che hanno sorpreso 42 lavoratori (di cui 28 di nazionalità italiana, quattro egiziani, sette asiatici, un senegalese, un albanese ed un cittadino dominicano) intenti a prestare la propria opera presso esercizi commerciali brianzoli (un lavaggio auto, due fruttivendoli ambulanti, due distributori stradali di carburante, un’azienda di allevamento, una cooperativa sociale, un negozio di abbigliamento, un’impresa di trasporti, un minimarket, un fruttivendolo evasore totale, tre pizzerie d’asporto, una gelateria, un emporio, una pasticceria, una pizzeria, un fabbricante di poltrone e divani, due ristoranti) in assenza di una regolare assunzione ovvero, in due casi, con contratti di collaborazione occasionali risultati una dissimulazione del rapporto di lavoro subordinato.

Tra i lavoratori in nero scoperti, le Fiamme Gialle hanno individuato 2 ultrasettantenni pensionati, un possessore di auto di grossa cilindrata e un percettore, senza averne diritto per mancata comunicazione della propria condizione occupazionale, di reddito di cittadinanza, conseguentemente deferito alla Procura della Repubblica di Monza oltreché segnalato all’I.N.P.S. per l’attivazione dei provvedimenti di decadenza, revoca, sospensione o riduzione dei benefici illecitamente erogati e l’avvio delle necessarie azioni di recupero dell’indebito percepito per complessivi 6.280 euro.

A seguito dei successivi e più approfonditi accertamenti, esperiti trasversalmente anche al fine di riscontrare la correttezza degli adempimenti civilistici, previdenziali e assistenziali incombenti in capo al “datore di lavoro”, sono 19 gli esercizi commerciali per i quali è stata richiesta al competente Ispettorato Territoriale del Lavoro il provvedimento di sospensione dell’attività – in quanto, nel giorno degli interventi, i lavoratori in nero accertati superavano la soglia del 10% della totalità dei lavoratori impiegati – e 21 i datori di lavoro verbalizzati per mancata comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro, di cui quattro altresì sanzionati per aver provveduto al pagamento delle retribuzioni con strumenti finanziari non tracciabili, due per mancata memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi di vendita ed uno per evasione del canone speciale RAI.

L’azione di servizio delle Fiamme Gialle rientra in un più ampio piano di contrasto al sommerso da lavoro programmato dal Comando Provinciale di Monza, ad ulteriore testimonianza del costante presidio economico- finanziario assicurato dal Corpo, volto ad individuare le più gravi manifestazioni di illegalità collegate allo sfruttamento di manodopera che, oltre ad alterare le regole del mercato con forme di concorrenza sleale nei confronti degli operatori economici onesti, rappresenta, principalmente, una grave forma di prevaricazione dei diritti dei lavoratori stessi ai quali non vengono riconosciute sia le tutele previdenziali e contributive previste per legge sia le garanzie in tema di infortuni sul lavoro.

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