In Consiglio provinciale è stata bocciata la risoluzione presentata da FUTURA che chiedeva di considerare la “fragilità sociale” tra i criteri di priorità vaccinali e di conseguenza, visto che si sta ormai concludendo la messa in sicurezza delle categorie a maggior rischio per età e fragilità.
Si chiedeva di avviare la somministrazione del vaccino Janssen monodose (Johnson & Johnson) alle persone senza fissa dimora, a quelle immigrate temporaneamente senza permesso di soggiorno, ai/alle richiedenti asilo che ancora non hanno potuto accedere al servizio pubblico, agli/alle apolidi, nonché ai richiedenti asilo attualmente in comunità.
Le associazioni e gli enti che si occupano di bassa soglia, accoglienza e salute degli stranieri aiuterebbero a garantire un’ampia copertura vaccinale di chi altrimenti sarebbe difficile da intercettare, contribuendo alla salute di tutti i trentini.
Questo piano è stato adottato dalla Regione Lombardia e non solo per una questione di solidarietà nei confronti delle persone in difficoltà, ma anche per una questione di salute pubblica per chi vive sul nostro territorio.
Si ritiene inspiegabile e ideologico da parte della Giunta decidere di non voler attuare una procedura che consenta la vaccinazione a chi si trova sul territorio provinciale pur non avendo documenti quale tessera sanitaria, documento di identità o codice fiscale utilizzando soluzioni amministrative, ed eventualmente informatiche, flessibili che tengano conto dell’indicazione della stessa AIFA per le persone italiane e straniere in condizioni di “fragilità sociale”.