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FUGATTI * STRATEGIA EUREGIO CORRIDOIO BRENNERO: “ISTITUZIONI SORDE ALLE ENNESIME RICHIESTE DEL SETTORE DELL’AUTOTRASPORTO”

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15.00 - mercoledì 17 gennaio 2018

Da tempo la Lega Nord, all’interno della sua attività politica, si occupa del settore dell’autotrasporto raccogliendo criticità già portate in più occasioni all’attenzione della Giunta provinciale e del Consiglio regionale.

Aumento dei pedaggi autostradali, costo del gasolio e del lavoro esorbitanti, la burocrazia stritolante, la negazione di aiuti da parte degli Istituti di credito (quanto meno nel prevedere tassi d’interesse inferiori), i pochi incentivi (pressoché nulli per il Nord Italia) che arrivano dallo Stato e la concorrenza sleale rappresentano una concomitanza di fattori dannosi per l’autotrasporto, che lo stanno conducendo ormai alla deriva.

Il tutto nella sordità più totale delle Istituzioni, più impegnate a sostenere le grandi imprese e industrie piuttosto dei piccoli e medi soggetti cardine del sistema.

E per non far mancare nulla ad un settore in crisi, l’Euregio negli scorsi giorni ha deciso di mettere in atto alcune politiche “strategiche”, che per altro avevano già trovato parere contrario dell’autotrasporto negli scorsi mesi.

Con comunicato stampa n.62 dd 15.01.2018, dal titolo “Traffico: strategia comune dell’Euregio per il corridoio del Brennero”, si dava infatti notizia delle decisioni assunte dalla Giunta del Gect riunitasi in quella data.

Come si evince dall’allegato, considerato l’aumento del traffico lungo l’asse del Brennero e la volontà di puntare al trasporto merci su rotaia piuttosto che su gomma, si sono individuati alcuni obiettivi politici:

  • gestione del traffico: interventi volti a limitare la circolazione per contrastare situazioni di pericolo a causa del congestionamento del traffico in giorni particolarmente critici come ad esempio dopo le festività o in seguito a divieti di circolazione in altre regioni o nei territori vicini;
  • monitoraggio del traffico: istituzione entro il 2020 di un sistema omogeneo tra tutti i territori interessati dal monitoraggio dell’evoluzione del traffico e dei suoi effetti e studio, sempre entro il 2020, di un’eventuale introduzione di un limite massimo per il transito dei mezzi pesanti;
  • sicurezza stradale: controlli mirati ai fini del rispetto degli standard sociali minimi per i conducenti di mezzi pesanti e dei riposi nei fine settimana;
  • trasporto merci su rotaia: il modal split, oggi di 71 a 29 per cento, dovrà andare in pareggio entro il 2027 per poi essere invertito rispetto ai valori attuali entro il 2035. Ciò sarà possibile, come scritto nel documento, con la realizzazione del tunnel del Brennero e contemporaneamente l’avvio di nuove politiche in materia di trasporti che incrementino l’utilizzo della rotaia. Di quest’ultimo gruppo fanno parte “l’autostrada viaggiante” (RoLa) e il trasporto combinato non accompagnato;
  • pedaggio di corridoio: allineare le tariffe di transito attraverso il Brennero con quelle previsti per gli altri valichi alpini al fine di contribuire a limitare l’attuale volume di traffico deviato dovuto al pedaggio più favorevole;
  • traffico deviato: ridimensionare il numero di mezzi pesanti che deviano attraverso il Brennero.

Tali strategie, come detto poc’anzi, sono state però criticate ancora nei mesi precedenti. Ad ottobre 2017, infatti, Claudio Comini (Associazione Artigiani), Giorgio Loner (Fai), Lucio Sandri (Confindustria Trento) e Piero Cavallaro (Cna-Fita) concordavano nel dire che il trasporto su rotaia non era al momento concorrenziale.

Dopo aver digerito (e male) il divieto di sorpasso notturno, questa volta pare vi sia una chiusura totale sull’aumento dei pedaggi perché ritenuta una misura errata fino a che non sarà presente un’alternativa valida e competitiva alla strada.

Come sottolineato in passato, le imprese di trasporto italiane sono soggette a continui aumenti di costi che le rendono meno competitive rispetto alle imprese dell’est Europa e la decisione di aumentare i pedaggi sarebbe un’ulteriore danno.

Inoltre, come dichiarato allora da Piero Cavallaro “Anche dove la rotaia è prevalente come mezzo di trasporto merci, ad esempio in Svizzera, si è visto come nel momento in cui aumenta il traffico, perché l’economia gira meglio, il trasporto su gomma cresce in misura proporzionalmente maggiore rispetto a quello su ferrovia, nonostante le tariffe autostradali siano molto elevate.”

Detto ciò, sarebbe opportuno, prima di fare determinate scelte, potenziare le infrastrutture stradali e ferroviarie già presenti e procedere gradualmente senza penalizzare nessuno.

Cosa invece non tenuta in considerazione e che ha ovviamente e nuovamente sollevato le proteste del settore dei trasporti il quale ha sottolineato anche come la gestione ed organizzazione del trasporto merci su rotaia non sia ora adatta a rispondere alle esigenze di mercato.  Di questo qualcuno se ne è occupato e preoccupato?

 

*

Tutto ciò premesso il sottoscritto consigliere interroga il Presidente della Regione per sapere:

 

  1. Considerato quanto deliberato dalla Giunta del Gect durante la seduta del 15.01.2018, per quale motivo le Istituzioni non hanno tenuto conto delle problematiche e richieste presentate mesi fa dal settore dell’autotrasporto proprio su tali temi;
  2. Se, prima di stabilire quanto contenuto nella deliberazione della Giunta del Gect, fosse stato opportuno potenziare le infrastrutture stradali e ferroviarie già presenti e rivedere la gestione ed organizzazione del trasporto merci su rotaia che soffre di alti costi e tempistiche inadeguate per le esigenze di mercato;
  3. Per quale motivo aumentare i pedaggi considerato che tale decisione graverà sulla già difficile tenuta del comparto;
  4. Quanti mezzi stranieri vengono controllati lungo l’asse del Brennero e quali azioni sono in atto per contrastare il collettame abusivo;
  5. Preso atto delle dichiarazioni di Piero Cavallaro “Anche dove la rotaia è prevalente come mezzo di trasporto merci, ad esempio in Svizzera, si è visto come nel momento in cui aumenta il traffico, perché l’economia gira meglio, il trasporto su gomma cresce in misura proporzionalmente maggiore rispetto a quello su ferrovia, nonostante le tariffe autostradali siano molto elevate.”, se il Gect abbia intenzione di rivedere le decisioni assunte sul tema dei pedaggi.

 

A norma di Regolamento, si chiede risposta scritta.

 

Cons. Maurizio Fugatti

Lega Nord Trentino

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