Nel 2012 Serenissima – Alisei vinse l’appalto del servizio di ristorazione indetto dall’Azienda sanitaria dal valore di oltre 52 mln di Euro. In un articolo comparso allora, si evidenziavano le novità derivanti dalla gara ovvero il passaggio da “Cook & Chill” (raffreddamento veloce delle pietanze appena cotte che poi vengono trasportate e rigenerate) alla cottura direttamente nella mensa del S.Chiara di alcune pietanze quali pasta, riso e carne ai ferri.
Oltre a ciò almeno il 40% dei prodotti agricoli, secondo l’appalto, avrebbero dovuto essere: a filiera corta, e/o certificati da dop, Igp e Stg, e/o provenienti da agricoltura biologica, e/o prodotti alimentari derivanti da materie prime provenienti da terreni sequestrati o confiscati alle mafie o provenienti dal mercato equo e solidale.
La percentuale di prodotto lattiero-caseari di qualità non avrebbe dovuto essere inferiore al 60%. Inoltre la stessa Azienda sanitaria si sarebbe resa disponibile, assieme ad associazioni rappresentati i pazienti, a compiere sondaggi di gradimento del cibo.
Passati alcuni anni dall’affidamento del servizio, questa attenzione da parte dell’Azienda pare essere rimasta più una promessa. Le lamentele circa la scarsa qualità del cibo e i dubbi sulla sua provenienza sembrano infatti essere stati tenuti in scarsa considerazione.
Da alcune parti poi si sostiene che il servizio di ristorazione dia il meglio di sé solamente durante i controlli della Joint Commission (sistema di controllo qualità per il settore medico-sanitario) la quale rilascia l’accredito solamente dal momento in cui si sono soddisfatti circa 400 standard.
A fronte di ciò, considerato quanto sopra esposto, riteniamo doveroso intervenire per comprendere se i contenuti dell’appalto vengano rispettati e soprattutto se ai pazienti e al personale medico operante al S.Chiara che si serve della mensa vengano serviti prodotti certificati e di qualità.
si interroga il Presidente della Provincia per sapere:
1. Se l’Azienda, o soggetto da essa incaricato, si occupi del controllo dei prodotti (provenienza, scadenza ecc…);
2. Da quali aziende si rifornisce Serenissima – Alisei;
3. Dove viene cucinato il cibo e quanto personale sia presente in cucina;
4. Se corrisponde al vero che diversi pazienti e anche il personale sanitario si sarebbero lamentati della poca qualità del cibo e se a seguito delle segnalazioni l’Azienda sia intervenuta;
5. Se vengono effettuati controlli periodici da parte dell’Azienda e con quali scadenza;
6. Quanti e quali controlli sono avvenuti da parte di Joint Commission, quali gli esiti degli
stessi e se avvengano previa comunicazione.
A norma di Regolamento, si chiede risposta scritta.
Lega Nord Trentino
Cons. Maurizio Fugatti
