Essere presenti per Fausto Biloslavo, oggi, è un piacere per la profondità e importanza dei temi che tratta nonché per le sue esperienze che, rievocate in questa sede, sono un’occasione di accrescimento per tutta la cittadinanza.
Oltre che un piacere, però, esserci è un dovere per riaffermare quei principi di libera manifestazione del pensiero e agibilità sociale e politica- a dispetto di censure da qualunque parte provenienti- che sono stati negati a Fausto Biloslavo e all’associazione studentesca che ha promosso l’evento.
Non bisogna, altresì, nei processi mediatici confondere la vittima di un’azione di censura con l’attore che pietosamente prova a metterla in scena: l’Università, con tutte le componenti della comunità accademica, ha subito il vile gesto, così come gli studenti organizzatori e lo stesso Fausto Biloslavo, a cui va la mia solidarietà, anche come ex studente di questo Ateneo.
L’Università trova la sua più intima essenza in quanto luogo di libertà e di dialettico confronto e solo in siffatte condizioni può svolgere la sua funzione propulsiva di progresso sociale, grazie al fermento dirompente di idee e valori, anche contrastanti, ma che in un’ottica di rispetto dell’altro saranno occasione di miglioramento e crescita: questa è l’anima dell’Università, in cui gli studenti non sono fruitori di un servizio ma protagonisti di un processo educativo.
Nonostante la profonda delusione, non ha senso nemmeno perdere tempo a commentare l’azione di chi, debole nelle argomentazioni e, evidentemente, estraneo a ogni principio del vivere civile prova a impedire una conferenza, fondando le proprie pretese su tanto presunte quanto ridicole superiorità morali e politiche: ecco, pensando a queste persone non si può non riflettere sul fallimento educativo di cui loro stessi sono testimonianza vivente.
Un ringraziamento, infine, è dovuto alle Forze dell’ordine che hanno consentito il regolare svolgimento della conferenza e che quest’oggi hanno garantito che il vento di libertà ideale soffiasse nei corridoi e nelle aule del nostro Ateneo: una lezione di democrazia, da cui si spera che quel manipolo di facinorosi abbia imparato qualcosa.
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Francesco Barone
Esecutivo Regionale Fratelli d’Italia Trentino Alto Adige