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FORZE LAVORO TRENTINO: ISTAT-ISPAT, 250 MILA ADDETTI / RISPETTO A 2016 + 1.100 UNITÀ

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17.31 - mercoledì 13 settembre 2017

(Fonte: Ispat, Istituto statistica Provincia autonoma di Trento) – Rilevazione sulle forze di lavoro 2° trimestre 2017. L’Istat ha diffuso oggi i dati sull’occupazione e sulla disoccupazione relativi al 2° trimestre 2017 (da aprile a giugno 2017). La rilevazione, in provincia di Trento, è coordinata dall’Ispat (Istituto di statistica della provincia di Trento).

I dati del trimestre confermano i segnali di ripresa che si stanno diffondendo e rafforzando nell’economia trentina e rilevano una crescita, su base annua, dell’occupazione dell’1,4%. Il 2° trimestre dell’anno si caratterizza per l’avvio della stagione turistica estiva e per la ripresa dell’attività nell’agricoltura e nelle costruzioni.

Nel primo ambito vi è una forte presenza femminile. Gli altri due ambiti, invece, caratterizzati maggiormente da lavori maschili vedono, su base congiunturale, un chiaro aumento dell’occupazione maschile.

Dettagliando i risultati del 2° trimestre 2017, si rileva che le forze di lavoro superano le 250mila unità e risultano in aumento, in confronto con lo stesso trimestre del 2016, di circa 1.100 unità, dovuto ad una crescita delle donne nel mercato del lavoro di circa 2.100 unità e una contrazione degli uomini di circa 1.000 unità.

L’occupazione ha superato le 236mila unità e, in tendenza, aumenta dell’1,4%, pari a circa 3.150 unità, con un incremento del 3,5% (circa 3.700 unità) delle donne e una sostanziale tenuta degli uomini (-0,4%).

Circa il 73% degli occupati è impiegato nei servizi che aumentano del 2,3% sullo stesso trimestre del 2016. A determinare questo buon andamento è il settore del “commercio, alberghi e ristoranti” che cresce di circa il 16%, per effetto degli ottimi riscontri della stagione turistica estiva.

L’altro settore in evidente crescita è quello delle costruzioni, mentre mostra una battuta d’arresto l’agricoltura, segnata da numerosi eventi negativi registrati nell’anno in corso, e l’industria in senso stretto.

Si rileva un calo dell’occupazione alle dipendenze più che controbilanciato dalla crescita marcata degli indipendenti (+10,7%). L’analisi per macrosettore economico non rileva differenze significative rispetto all’andamento dell’occupazione per posizione nella professione.

Si contrae la disoccupazione, registrando una diminuzione del 12,7%. I disoccupati si riducono di oltre 2.000 unità, scendendo sotto la soglia dei 14mila. Il risultato positivo è frutto, in particolare, della componente femminile (-22%) e, in minor misura, della componente maschile (-5%).

Il confronto con il 2° trimestre 2016 evidenzia che il calo, su base annua, dei disoccupati è imputabile ai disoccupati ex-occupati, che incidono per circa il 50% del complesso, mentre si osserva una crescita dei disoccupati ex-inattivi e, in misura contenuta, dei disoccupati in cerca di prima occupazione.

L’inattività registra una diminuzione dell’1,4%, anche in questo caso dovuta alla componente femminile.

I tassi rappresentativi del mercato del lavoro, su base annua, rilevano:

  • −  un tasso di attività pari al 71,5%, rispetto al 71,1% di un anno fa: in calo quello maschile (77,4% nel 2° trimestre 2017, 78,0% nel 2° trimestre 2016) e in chiaro aumento quello femminile (65,5% controun 63,4%);
  • −  un tasso di occupazione pari al 67,4% e in aumento rispetto ad unanno prima (66,5%), dovuto ad un miglioramento di oltre due punti percentuali per quello femminile (62,2% nel 2° trimestre 2017, 60,0% nel 2° trimestre 2016) e ad una contrazione contenuta di quello maschile (72,6% contro un 73,0%);

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  • −  un tasso di disoccupazione pari al 5,6%, in calo di 8 decimi di punto percentuale rispetto al 2° trimestre del 2016 (6,4%). Questo tasso è in miglioramento sia per gli uomini (6,0% nel 2° trimestre 2017, 6,3% nel 2° trimestre 2016) sia, in particolare, per le donne (5,0% nel 2° trimestre 2017, 6,6% nel 2° trimestre 2016);
  • −  un tasso di inattività in età lavorativa in calo di 4 decimi di punto percentuale (28,5%) dovuto alla crescita dell’inattività maschile (22,6% nel 2° trimestre 2017, 22% nel 2° trimestre 2016) e ad una marcata contrazione di quello femminile (34,5% contro un 35,7%).A livello nazionale cresce il tasso di occupazione (58,1%), cala il tasso di disoccupazione (10,9%) ed è stabile il tasso di inattività in età lavorativa (34,6%), con la tradizionale distanza dai valori provinciali.
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