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FORZA ITALIA – TRENTINO * CONFERENZA BILOSLAVO: PEREGO, « PRINCÌPI DEMOCRATICI PALESEMENTE VIOLATI DA SQUADRISTI VIOLENTI E DA ISTITUZIONI PAVIDE »

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16.20 - sabato 2 novembre 2019

Quanto accaduto mercoledì sera all’Universita’ di Trento merita, a mio avviso, una riflessione pacata ma assolutamente ferma nella difesa dei princìpi democratici che sono stati palesemente violati da squadristi violenti e da Istituzioni pavide.

Ho letto interventi di chi non era presente ma io ero lì e credo di poter dire una parola di verità su quanto accaduto.

All’Università di Trento quella sera erano in gioco fondamentali diritti, costituzionalmente garantiti : il diritto alla libertà di parola, il diritto alla libertà di riunione, il diritto alla libera informazione, il diritto alla conoscenza e anche il diritto al dissenso e alla libera manifestazione.

Diritti tutti violati, vilipesi e lasciati colpevolmente violare e vilipendere da chi aveva il dovere di tutelarli, soprattutto in un Ateneo che dovrebbe essere il tempio di quei diritti e della libero confronto.

Già entrare in Università richiedeva un atto di coraggio in quanto gli ingressi erano occupati da sedicenti studenti antifascisti che formavano una autentica barriera destinata a scoraggiare chiunque avesse voluto entrare per ascoltare il giornalista Biloslavo : nessuno è intervenuto per aprire un varco e garantire il diritto di accesso, tanto che molti, per non affrontare quel “muro umano”, hanno preferito allontanarsi. Il tutto avveniva ovviamente sulle scale dell’Università e quindi le Forze dell’Ordine attendevano dagli organi competenti dell’Università la richiesta di intervenire, richiesta mai arrivata …

Una volta entrati facendoci largo tra i manifestanti ci siamo accomodati in sala Kessler e subito è iniziata, alle porte della sala conferenze, una gazzarra indegna che è continuata per tutta la durata della conferenza. Il Rettore si fa vanto che il fatto di avere tenuto comunque l’incontro abbia rappresentato la vittoria della democrazia sulla violenza, ma omette di dire che ( come ha invece scritto il giornalista Biloslavo ) la conferenza stessa non si è potuta sentire dalla sala e che il clima di paura e di tensione ha snaturato totalmente la serata.

Come era possibile ascoltare i relatori quando decine di persone battevano contro le porte ( rompendone una ), fischiavano e lanciavano cori da stadio minacciando in ogni momento di fare irruzione nell’aula ? Si perché la sicurezza all’interno dell’Università era stata demandata a una decina di ragazzi di una agenzia di sicurezza privata che nulla avrebbero potuto fare (anche giuridicamente) per fronteggiare i facinorosi.

Quindi la relazione del giornalista in realtà non si è potuta ascoltare e la serata si è svolta in un clima di paura e di tensione continua, tale da obbligare chi lasciava la sala a farlo da una uscita laterale …

In campo non c’erano quindi due diritti contrapposti, perché manifestare con violenza, danneggiare beni pubblici e impedire con violenza squadrista la altrui manifestazione di parola non è un diritto tutelato dalla Costituzione o dalle vigenti leggi.

Ho personalmente chiesto al rettore di far intervenire la Polizia per sgomberare il corridoio antistante la sala Kessler e fare svolgere regolarmente il confronto ( sarebbero bastati pochi agenti per far defluire i contestatori all’esterno dell’Ateneo ) : mi è stato risposto un “no” secco e scocciato !

Si è preferito non urtare la suscettibilità dei gruppi anarchici e dei collettivi comunisti ai quali da sempre il mondo universitario, e quello trentino in particolare, riserva un occhio di riguardo e una complice accondiscendenza.

Il Rettore, rifiutando di fare intervenire le Forze dell’Ordine, ha calpestato i nostri diritti costituzionali mentre ha tollerato l’azione violenta di squadristi che oltretutto nulla avevano a che fare con la vita dell’Ateneo Trentino.

Perché si è consentita una azione violenta e squadrista a fronte di chi civilmente aveva solo voglia di ascoltare un dibattito ? Perché ancora una volta ci si è arresi alla violenza ? Perché si continua a tollerare la presenza di gruppi violenti in città e nell’Ateneo ?

Mercoledì non ha vinto la fermezza e la democrazia : no. Hanno vinto i violenti e lo Stato e l’Università, si sono arresi ad essi con colpevole vigliaccheria.

In conclusione una domanda agli organi di informazione e al Rettore : cosa sarebbe successo a parti invertite ?

Se un incontro di qualche associazione di sinistra fosse stato violentemente contestato da estremisti di destra, la Polizia sarebbe stata chiamata ad intervenire ? I giornali avrebbero minimizzato gli accadimenti o non avrebbero forse chiamato i cittadini alla Resistenza contro i nuovi fascisti ? La società civile e persino la Curia non avrebbero levata alta la loro libera voce contro i fantasmi del passato che ritornano e contro la violenza delle destre ?

Io credo proprio che tutto questo sarebbe successo e che oggi assisteremo a cortei e manifestazioni partigiane ed antifasciste …

Ma i violenti non erano fascisti, erano i figli di quella cultura che ormai da troppo tempo permea la nostra città e governa le Istituzioni del sapere e gli strumenti di comunicazione …. Speriamo ancora per poco.

 

 

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Maurizio Perego

Forza Italia

 

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