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FLP – FEDERAZIONE LAVORATORI PUBBLICI * UFFICI GIUDIZIARI TRENTO E BOLZANO: « EMERGENZA COVID, PRIMA IL DIRITTO ALLA SALUTE POI IL DIRITTO ALLA DIFESA »

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20.08 - domenica 25 ottobre 2020

Uffici Giudiziari di Trento e Bolzano. Prima il diritto alla salute, poi il diritto alla difesa.

Abbiamo appreso dalle pagine dei giornali della chiusura per Covid 19 di un Ufficio Giudiziario a Trento UNEP “Ufficio Notifiche Esecuzioni Penali”, sito in Via Acconcio. Il motivo della chiusura è quello della positività di un Ufficiale Giudiziario.

Naturalmente tutti i dipendenti (nove) sono stati sottoposti a tampone e, in attesa dei risultati, niente notifiche. Senza delle quali, purtroppo, nell’ambito giudiziario si blocca mezzo mondo e, aggiungiamo noi, non si sa ancora per quanto tempo. Visto che la situazione dei contagi peggiora di giorno in giorno.

La chiusura dell’UNEP e l’emanazione di una circolare a firma della presidente della Corte d’appello, Gloria Servetti e del procuratore generale Giovanni Ilarda, finalizzata a limitare gli accessi negli Uffici Giudiziari di Trento e di Bolzano, attraverso un sistema di prenotazioni telefoniche per fissare eventuali appuntamenti che, ci trova d’accordo laddove il predetto sistema si riscontri efficiente, ha fatto allertare immediatamente l’ordine degli avvocati penalisti che si è detto preoccupato e perplesso sia per i possibili rallentamenti nelle cancellerie, sia perché servono provvedimenti idonei a garantire il diritto alla difesa negli importanti prossimi processi.

La FLP si dichiara altrettanto preoccupata per eventuali rallentamenti della macchina giudiziaria nei tribunali di Trento, Rovereto e Bolzano ma è determinata, prima di tutto a garantire ai dipendenti ed ai privati cittadini che frequentano gli Uffici il sacrosanto diritto alla salute.

Denunciamo pubblicamente che il personale amministrativo degli Uffici Giudiziari della provincia di Trento e di Bolzano, oltre ad essere sottoposto ad enorme stress lavorativo per l’annosa carenza di organico di cui oramai ci siamo stancati di rendere pubblica, viene quotidianamente penalizzato e privato di una legge dello Stato che sancisce il diritto al lavoro agile/smart-working per almeno il 50% delle attività smartabili (DPCM del 18 ottobre 2020 e DM Funzione Pubblica del 19 ottobre 2020). Una cosa scandalosa che mai si sarebbe dovuta verificare proprio all’interno di quell’Amministrazione che è tenuta a far rispettare le leggi.

I dipendenti degli Uffici giudiziari, tranne qualche eccezione (smart-working forse intorno al 10%) hanno sempre effettuato il servizio in presenza, anche nelle giornate di sabato. Con rischi altissimi di contagio personale e familiare. Lo hanno fatto perché sono consci della delicatezza della loro attività professionale e perché conoscono le sofferenze delle persone che si trovano ad avere a che fare con la giustizia.

Però adesso basta! Constatata la gravità della situazione emergenziale è giunto il momento di ripensare i modelli organizzativi dei tribunali.

Qualcuno, deve farsi carico di trovare le soluzioni lavorative ed attivare tutte quelle procedure atte ad applicare il lavoro agile per il personale amministrativo giudiziario. Tra i pochi rimasti al palo nel pubblico impiego oltre al personale sanitario, scuola, forze di polizia… Non è più possibile continuare ad umiliare i dipendenti, obbligandoli alla presenza fisica negli Uffici (direttori amministrativi, funzionari giudiziari, cancellieri, assistenti, operatori), mentre in tutte le altre Pubbliche Amministrazioni viene garantito il ricorso al lavoro agile come una regola e non come una concessione. Oltretutto con ottime performance, sia per il raggiungimento degli obietti, sia per la soddisfazione dei cittadini. Il grave ritardo nella digitalizzazione, dematerializzazione documentale, nonché di un’approssimativa gestione organizzativa nei tribunali non può penalizzare ulteriormente il personale giudiziario.

Purtroppo in questa acuta fase di pandemia il sindacato continua ad essere ignorato, sia dalla Regione, sia dai responsabili degli Uffici Giudiziari. In pratica, per alcuni, non serviamo a nulla!

Nessuna informazione, confronto o contrattazione sugli argomenti che riguardano la sicurezza e la salute dei lavoratori e/o dei cittadini all’interno degli Uffici Giudiziari di Trento e Bolzano.

Cosa che avviene, invece, costantemente negli altri comparti della Pubblica Amministrazione.

Il personale è molto preoccupato per il rischio contagio ed ha paura di frequentare gli Uffici che, ribadiamo, sono occupati da un’alta percentuale di dipendenti (ci risulta che alcune stanze sono condivise da più persone).

Contro ogni logica e buon senso in una situazione di assoluta emergenza sanitaria.

Chiediamo di applicare immediatamente le norme in vigore “DPCM del 18 ottobre 2020 e DM Funzione Pubblica del 19 ottobre 2020” (lavoro agile per almeno il 50% delle attività smartabili), ricorrendo anche ad un’adeguata rotazione/turnazione del personale in presenza, in modo da salvaguardare e la continuità amministrativa degli Uffici Giudiziari e, il primario diritto alla salute delle persone che frequentano i tribunali regionali.

 

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