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FENALT – TRENTINO * ENTI LOCALI: « CI SIAMO DIMENTICATI DEL PUBBLICO IMPIEGO? LE ASPETTATIVE DELUSE DEI 30 MILA LAVORATORI PUBBLICI »

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12.39 - venerdì 1 aprile 2022

Nel comparto Autonomie locali le relazioni sindacali sono allo stallo: fermo il rinnovo del contratto, ferma la riforma dell’ordinamento del personale, fermo il tavolo smart-working, bloccate le assunzioni in APSS, ferma la riforma del contratto delle Case di riposo. Il silenzio della politica e di Apran è sconcertante Il segretario generale Fenalt, Maurizio Valentinotti, richiama l’attenzione dei media su una situazione non tollerabile e minaccia la ripresa dello stato di agitazione.

Trento, 1 aprile 2022 – Così in basso non eravamo mai arrivati. Sindacati del pubblico impiego costretti ad elemosinare un minimo di attenzione. Su ogni fronte. Tutto è bloccato, come se le difficoltà ed i diritti di 30.000 lavoratori non esistessero. Non è bastato un triennio travagliato in cui si voleva farci dimenticare il diritto ad un rinnovo contrattuale dei lavoratori pubblici del solo pubblico impiego del Trentino, un triennio culminato in una manifestazione unitaria che ha messo in piazza tutto il malcontento, seguita dalla proclamazione di uno sciopero generale, sospeso all’ultimo ora, dopo un’estenuante trattativa con la Giunta provinciale per avere un impegno a darci quanto ci spettava. Ora, con i soldi in bilancio, ci sono voluti quasi 3 mesi per avere una delibera, per dare direttive sulla distribuzione, e non si sa ancora quanto ci vorrà per trovarsi e sottoscrivere un accordo che dia l’aumento contrattuale relativo al triennio 2019-21!
Nessuna fretta.
Non conta che migliaia di lavoratori (che ricordiamo sono tra i meno pagati d’Europa e messi male anche a livello della media nazionale) debbano fare i conti con un costo della vita, già più alto nella nostra provincia, che è schizzato alle stelle come ormai è evidente a tutti. E’ uno stallo umiliante, ma anche offensivo: ci sono davvero persone in difficoltà, basti pensare alle migliaia di lavoratrici part time.
Ma anche gli altri fronti sono inchiodati: prima di tutto il tavolo della modifica dell’ordinamento professionale delle Autonomie Locali, passaggio fondamentale per adeguare uno strumento di classificazione e di sviluppo delle carriere non più adeguato alla realtà. Così come è fermo ed ingessato il tavolo di contrattualizzazione dello smart working: uno strumento che si è meritato l’attenzione nel periodo della pandemia acuta e che ha ispirato addirittura un piano strategico della Giunta Provinciale, piano a cui evidentemente i rappresentanti degli Enti, Pat in testa, non credono, al punto di lasciare la trattativa su un binario morto. Per quel che riguarda la Provincia poi denunciamo l’enorme ritardo e il proseguo al rilento della riqualificazione degli operai, soprattutto operai stradali, che si trovano inquadrati in due livelli differenti pur svolgendo le stesse mansioni da molti anni. Ma non basta, per quel che riguarda l’APSS è bloccato anche il trend delle assunzioni, passaggio fondamentale per garantire assistenza sanitaria con carichi di lavoro accettabili, così come è bloccata la distribuzione del ” bonus covid” che avrebbe dovuto ristorare degli enormi sacrifici compiuti dal personale nel proseguo della pandemia. Non può mancare poi l’impaludamento della situazione contrattuale del personale delle APSP: non vuole avviarsi – nonostante sia riconosciuta da tutti la necessità di rendere più appetibile il contratto del personale che attualmente cerca di scappare verso altri Enti – un tavolo che prenda in mano i problemi. Persino con una sentenza in mano con cui i lavoratori assistiti da FENALT si sono visti riconoscere il diritto al tempo di vestizione, non ci giunge nessun segnale per estendere il riconoscimento a tutti. Chiediamo incontri con la politica trentina e non ci vien data risposta. Di calendari e di incontri con Apran nemmeno l’ombra… Insomma si fa prima a fare il riassunto di quello che sta procedendo perché con una parola ce la caviamo: nulla!
I lavoratori del pubblico impiego sono l’ultimo pensiero delle istituzioni trentine. Non è retorica sindacale è la pura e semplice verità. Ricordiamo che è ancora in atto lo stato di agitazione, è forse il caso di ricominciare a scendere in piazza?

 

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Maurizio Valentinotti

Segretario generale Fenalt

 

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