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FEDERCOOP * LAVORO IN CAMPAGNA: « AL VIA IL PRIMO CONTRATTO DI RETE IN AGRICOLTURA, GRAZIE A CANTINA TOBLINO E MULTISERVIZI »

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15.15 - martedì 25 agosto 2020

Da oggi in Trentino c’è un nuovo modo di reperire manodopera specializzata per il lavoro in campagna, flessibile e dinamico. Si tratta del contratto di rete, per iniziativa dalle cooperative Multiservizi e Cantina Toblino e il coordinamento della Federazione, firmato davanti al notaio Paolo Piccoli dai primi 19 agricoltori aderenti, tutti soci della cantina di Toblino .

La denominazione data al contratto di rete, che ha personalità giuridica, è “Agricoltura Virtuosa Trentina”. Diffuso in altri ambiti e aree economiche, per la prima volta questa forma contrattuale è sbarcata in agricoltura, dopo un attento iter di analisi e studio giuslavoristico compiuto da tecnici ed esperti della Federazione e durato due anni.

«Un vero progetto di intercooperazione – spiega Germano Preghenella, presidente della cooperativa Multiservizi con sede a Mezzocorona – nato in seno alla Federazione, dialogando insieme al presidente della Cantina Toblino. Siamo partiti dai bisogni comuni. Noi ci occupiamo di produzione lavoro e gestiamo manodopera. In agricoltura da tempo quello della manodopera è un problema. Spesso non si trova. Dalla necessità di individuare, selezionare e gestire i lavoratori dell’agricoltura è nata l’idea di questo contratto di rete, una formula giuridica adeguata e già sperimentata e diffusa in altri campi».

«Il reclutamento e la gestione del personale – precisa il presidente della Cantina Toblino, Bruno Lutterotti – sono un passaggio delicato soprattutto per le aziende agricole medio-piccole.

Il contratto di rete permette, tramite Multiservizi, di reclutare lavoratori che magari nel resto dell’anno si occupano di verde o pulizie, o nuova forza lavoro. E risolve un problema tipico della vendemmia: la raccolta delle uve non è uniforme.

A differenza della raccolta frutta, più lineare e compressa in un unico periodo. Il contratto di rete ci permette, quindi, di far lavorare i dipendenti con continuità, perché vengono scambiati dalle varie aziende nostre socie, in diversi fondi, a diverse altitudini, in diversi periodi».

All’atto di costituzione si è costituito anche il primo comitato di gestione, che in questa prima fase sarà guidato da Germano Preghenella, vice Bruno Lutterotti. Consiglieri Leonardo Chemelli, agricoltore di Madruzzo e Loris Brena di Bleggio.

Per gestire i lavoratori, la logistica, la loro destinazione e coordinamento nelle diverse aziende agricole e nei diversi fondi per la vendemmia, è stata messa a punto una piattaforma digitale.

Anche questo lavoro è stato eseguito in ambito cooperativo, dalla MPA Solutions, con un sistema informatizzato che permette di avere il quadro degli impieghi di manodopera, di esigenze delle singole aziende, delle tempistiche.

«Il contratto di rete agricolo – prosegue Preghenella – riguarda anche l’acquisto di macchinari, di materiali, come concimi e agrofarmaci, l’innovazione e lo scambio di informazioni, il lavaggio di macchine agricole e atomizzatori».

Non solo manodopera, le potenzialità del nuovo contratto

Entra nel dettaglio tecnico Lutterotti: «Si mette in comune l’acquisto di macchinari specifici, come potatrici, sfogliatrici, costose e che un’azienda medio-piccola utilizzerebbe poco e che invece si può condividere e utilizzare per brevi periodi. Il contratto di rete apre davvero molte possibilità».

Prioritaria è, poi, la formazione del personale: la manodopera viene formata al lavoro agricolo, in campagna. L’obiettivo è formare dei capisquadra e delle piccole squadre in grado di operare tutto l’anno, in tutti i cicli vegetativi dei vigneti, non solo nella raccolta. La qualificazione professionale è fondamentale.

Per il futuro sono in programma 4 step: lanciare definitivamente la piattaforma informatica; dare adeguata formazione specifica al personale; stabilizzare il personale, in particolare i capisquadra, nei prossimi 18 mesi e tra due anni valutare e strutturare l’esperienza al di là della fase pilota e sperimentale, rendendola organica e stabile alle attività delle due cooperative coinvolte.

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