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FAP – FEDERAZIONE ANZIANI E PENSIONATI ACLI DEL TRENTINO * 2.851 SOCI SPARSI IN TUTTO IL TERRITORIO PROVINCIALE, 55 I DELEGATI

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11.27 - venerdì 18 maggio 2018

2851 soci sparsi in tutto il territorio provinciale, 55 delegati. Sono questi i numeri del quarto congresso provinciale della Fap, la Federazione degli Anziani e dei Pensionati delle Acli.

La Fap si considera un vero e proprio sindacato di categoria che incentiva un ruolo attivo dei Pensionati nella società e lotta per la tutela degli Anziani.

La prima preoccupazione, sottolineata nell’intervento del segretario provinciale Claudio Barbacovi, riguarda la società italiana che risulta purtroppo attanagliata dal dramma della denatalità e dell’invecchiamento progressivo della popolazione.

Oggi, ha ribadito Barbacovi, gli over 65 anni sono oltre il 22,3% della popolazione complessiva. Le nascite calano al ritmo di -2,4% ogni anno, trend al quale è allineata anche la nostra provincia, (ma non Bolzano, dove invece assistiamo ad un incremento del 3% nel 2016!).

Assistiamo anche al drammatico fenomeno della fuga dei cervelli all’estero (115.000 nel 2017).

L’invecchiamento della popolazione, prosegue Barbacovi, è un dato ineludibile, ma noi sosteniamo in tutti i contesti che non va letto come “un’emergenza” bensì un’opportunità ed una risorsa, perché gli anziani possono creare ricchezza, prima ancora di essere soggetti di spesa.

La Fap: un sindacato per gli anziani e i pensionati di oggi e domani, solidale, condiviso, e partecipativo

Da queste problematiche emerge l’esigenza di un sindacato nuovo dei Pensionati e degli Anziani che rafforzi la proposta europea di una società coesa e sostenibile attraverso alcuni obiettivi irrinunciabili:

portare il tasso di occupazione della popolazione 18-64 anni al 75% (Italia al 66%);
investire nella ricerca & sviluppo almeno il 3% del Pil dell’Ue (Italia al 0,8%);
ridurre il tasso di abbandono scolastico sotto il 10% (Italia anche al 60% alcune zone Sud);
portare almeno il 40% dei giovani 30/35 anni ad un diploma d’istruzione superiore;
ridurre il numero dei cittadini a rischio povertà o esclusione di almeno 20 milioni di unità;
ridurre le emissioni di gas serra del 20% e al pari aumentare efficienza energetica e fonti rinnovabili, dando la possibilità di creare un circuito virtuoso sul piano economico ed occupazionale.

Da qui l’esigenza di investire sui settori emergenti dell’economia.

Si può pensare di abbandonare, sostiene Barbacovi, settori attualmente in difficoltà, quali l’edilizia, per attivare invece percorsi formativi specializzati nel campo dell’assistenza alle persone anziane o in difficoltà.

Una grande sfida aperta riguarda poi i rapporti intergenerazionali.

Gli Anziani ed i Pensionati rappresentano un argine di civiltà contro l’egoismo e la solitudine. Si rende quanto mai necessario allora, creare reti informali fatte di relazioni interpersonali, che si intrecciano attorno alle persone, insieme di relazioni familiari, amicali, parentali, di vicinato e di mutuo aiuto come nel caso, sperimentato con successo in provincia di Trento, delle esperienze di cohousing e della residenzialità assistita.

Il congresso di Fap Acli si è concentrato poi sul problema della non autosufficienza denunciando come nel nostro Paese manchi ancora una seria politica strutturale.

Nella nostra Provincia invece, grazie ad una politica più lungimirante ed accorta, si può contare su una solida rete di servizi svolti da soggetti diversi: Azienda sanitaria, Comunità locali, Volontariato sociale, Cooperative sociali, nonché le stesse famiglie.

Possiamo contare anche su una rete diffusa di 57 Residenze Sanitarie Assistenziali (Rsa) con quasi 4.900 posti letto per l’assistenza delle persone non più autosufficienti. Ma, pur essendo una situazione di eccellenza, rispetto al resto del Paese, è tuttavia ancora inadeguata rispetto alle richieste.

Questo sistema così articolato qualche volta però può diventare anche fonte di disorientamento per l’utente e per la sua famiglia, obbligata a districarsi con difficoltà: succede che le famiglie, in attesa di accedere ai servizi, si vedono costrette a ricorrere alle risorse al di fuori del sistema, ovvero, al “badantato fai da te”, purtroppo frequentemente in nero.

La recentissima riforma del Welfare anziani, avviata dalla Provincia Autonoma di Trento con la legge n. 14 del novembre 2017, cerca di mettere un po’ d‘ordine in quel variegato mondo di soggetti erogatori di servizi, attraverso la creazione del cosiddetto “Spazio Argento”, collocato in ogni Comunità di valle, allo scopo di offrire alla persona anziana e alla sua famiglia un punto fisso di riferimento e di appoggio ai bisogni di assistenza.

Lo Spazio Argento prende in carico la persona e la sua famiglia e, attraverso un progetto personalizzato, li indirizza al servizio più adeguato. Senza entrare ulteriormente nei dettagli della legge, ritengo che pur con i limiti, che essa può presentare, è sicuramente un primo passo per una riforma dello stato sociale provinciale, che tiene conto della persona anziana e dei suoi reali bisogni di assistenza e di cura. Vedremo se, dopo l’adozione della normativa di attuazione della legge, questo obiettivo sarà realmente raggiunto.

Per sostenere la non autosufficienza, la Fab ritiene che non serva creare per gli anziani grosse strutture dedicate, ma mantenere e favorire le piccole realtà che sono meglio inserite e legate alle comunità, dove il clima interno è più familiare, i rapporti meno formali e dove il calore umano favorisce l’accoglienza.

Per questo la Fap proposte alcuni punti da attuare nel prossimo futuro:

prevedere la presenza al domicilio di figure professionali formate e specializzate in grado di assolvere bene al servizio di assistenza e cura delle persone;
creare una rete territoriale di medici geriatri;
incrementare i sistemi di telemedicina con il monitoraggio costante dello stato di salute delle persone;
ridefinire le indennità di accompagnamento con interventi (finanziari o non) mirati in funzione dei bisogni reali, evitando la dispersione e la frammentazione degli interventi;
in fase di attuazione della riforme avviata dalla LP 14/2017 confermare i punti di ascolto e di orientamento territoriali istituiti con gli “ Spazio Argento”, in modo che oltre ad offrire servizi mirati, possano servire per una migliore programmazione delle politiche assistenziali più eque e più efficaci.

Il tema finale del congresso ha riguardato il passaggio di Fab Acli dalla dimensione associativa alla rappresentanza sindacale per svolgere fino in fondo un compito sociale ed economico in favore della collettività nella piena consapevolezza che

l’anziano continua a svolgere una insostituibile funzione di “ammortizzatore e di coesione sociale”.

Per sviluppare ulteriormente la Fab e per rafforzare la propria identità e funzionalità, proposizione peraltro condivisa a livello nazionale, è indispensabile stringere legami sempre più solidi con le principali imprese sociali e di servizio delle Acli, a cominciare dal Patronato, dal Caf e dall’Enaip, credibili e realizzabili, da portare ai tavoli negoziali, con azioni congiunte con altri soggetti, vicini ai nostri percorsi, quali Senior Italia, Circoli Anziani, Pastorale dell’ Anziano, Ama, Agenzia della Famiglia, Apss di Trento, Fbk e competenti Uffici Provinciali.

Per questo la Fab trentina, per il prossimo quadriennio 2018-2022, intende continuare ad essere:

punto di riferimento per i propri soci per i problemi quotidiani;
stimolo alle istituzioni per quanto riguarda i servizi e l’assistenza alle persone anziane;
attenta alle problematiche nel campo sociale e della sanità provinciale;
attiva con iniziative sulla salute puntando sulla prevenzione, sulla cultura e sulla socializzazione;
promotore di eventi rivolti a dare soluzioni ai bisogni ed alla domanda di servizi alle persone anziane;
veramente un sindacato per rappresentare e tutelare le istanze ed i bisogni dei propri soci.
sempre più vicina e collaborativa con le Acli, per essere parte integrante di questo grande movimento dei lavoratori cristiani e delle loro famiglie, in modo, autenticamente, popolare e democratico.

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