(Fonte: Filippo Degasperi) – Il Consiglio di Stato nel 2015, confermando una precedente pronuncia del Tar, stabiliva come il complesso ex Ingros di Transacqua fosse “totalmente viziato ab origine” tra l’altro per la mancanza di parcheggi e l’impossibilità di realizzarli.
Nella recente discussione estiva sull’urbanistica, interveniva in soccorso (si sa che le leggi se serve si possono modificare) un emendamento (mirato?) che avrebbe permesso (a tutti) di realizzare parcheggi interrati nella fascia di rispetto stradale, aprendo però uno spiraglio soprattutto per l’abuso di Transacqua.
Dalle foto in nostro possesso, – se la vista non ci inganna -, sembra però ipotizzabile che vi sia stato un repentino stravolgimento nella lingua italiana.
La parola “interrato” pare aver assunto il suo significato opposto e contrario, appurato che i parcheggi realizzati paiono tutto fuorchè interrati.
Il Movimento 5 Stelle chiede con un’interrogazione se ciò corrisponda a verità e, in ultima analisi, perchè la planimetria preveda anche l’installazione di locali tecnici laddove le fasce di rispetto stradale vietano la costruzione di alcunché.
La prima sensazione percepibile è che il tentativo di sanatoria non sia andato a buon fine, nonostante l’impegno profuso da qualche manina particolarmente zelante.
In allegato l’interrogazione contenuta nel comunicato stampa:
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