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ENPA – TRENTINO * STAGIONE VENATORIA: « ALCUNE NORME PER DIFENDERCI E PER DIFENDERE GLI ANIMALI E L’AMBIENTE »

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11.58 - lunedì 2 settembre 2019

Si è riaperta domenica 1 settembre la caccia. Si è aperta un’altra stagione venatoria, che ucciderà quel patrimonio indisponibile dello Stato e della comunità internazionale costituito dalla fauna selvatica.

Nella quasi totalità delle regioni si spara a specie di avifauna le cui popolazioni sono fortemente in declino. Si spara mentre i piccoli di alcune specie sono ancora immaturi o dipendenti dai genitori. Si spara nonostante la biodiversità sia sempre più provata dai cambiamenti climatici e la crisi ambientale sia sempre più profonda.

Si spara nonostante i morti e i feriti che questa crudele attività ogni anno causa, in totale incompatibilità con la sicurezza delle persone.

Infatti la sicurezza delle persone e degli animali domestici è messa gravemente a rischio, non da orsi e lupi, ma da individui che girano armati di fucili atti ad uccidere, perciò ENPA del Trentino vuole ricordare agli escursionisti, ai fungaioli, a tutti coloro che vorrebbero avere il diritto di frequentare la montagna senza il pericolo di venir proditoriamente impallinati, alcune norme di sicurezza.

Pare brutto doversi vestire come degli arlecchini, ma un abbigliamento sgargiante, magari un giubbotto giallo o arancione, potrebbe renderci meno confondibili con un cervo o un cinghiale.

Se prevediamo di attardarci in passeggiata, meglio che il giubbotto sia dotato di bande catarifrangenti: servono a renderci più visibili, perché i cacciatori possono sparare da un’ora prima del sorgere del sole, fino ad un’ora dopo il tramonto, quindi in condizioni di scarsissima illuminazione, specialmente nel folto dei boschi.

Sempre valido il consiglio di chiacchierare, specialmente se ci siamo inoltrati nel fitto della vegetazione: potremo evitare colpi sparati alla cieca, al solo rumore di foglie pestate o rami spezzati. Nell’esercizio della caccia, devono essere rispettate alcune norme, che è utile sapere.

Distanze dalle case: la caccia è vietata per una distanza di 100 metri da case, fabbriche, edifici adibiti a posto di lavoro; è vietato sparare in direzione di tali edifici da distanza inferiore di 150 metri.

Distanze da strade e ferrovie: la caccia è vietata per una distanza di 50 metri dalle strade (comprese quelle comunali non asfaltate) e dalle ferrovie; è vietato sparare in direzione delle strade e delle ferrovie da distanza inferiore a 150 metri.

Distanze da animali domestici: la caccia che avviene nei fondi con presenza di bestiame è consentita solo ad una distanza superiore a metri 100 dalla mandria, dal gregge o dal branco.

Mezzi vietati di caccia: è vietata la caccia con uso di reti, trappole, tagliole, vischio, esche e bocconi avvelenati, lacci, archetti, balestre, gabbie trappola. Giorni vietati: durante la settimana nei giorni di martedì e venerdì vi è l’obbligo di assoluto silenzio venatorio.

Spari nei pressi delle abitazioni: l’art. 703 del codice penale punisce penalmente chi in un luogo abitato, o nelle sue adiacenze, o lungo una pubblica via, o in direzione di essa spara con armi da fuoco.

Qualora si fosse testimoni di violazioni alle norme sopra citate, si potranno segnalare gli illeciti penali sia alle Forze dell’Ordine che alle guardie venatorie, guardie forestali e guardia caccia, affinché gli autori vengano denunciati alla Magistratura.

L’ambiente naturale è patrimonio comune, come la fauna selvatica e la biodiversità: difendiamoli e difendiamo il nostro diritto a goderne in pieno rispetto e in sicurezza.

 

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ENPA del Trentino

Presidente dr. Ivana Sandri

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