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ENPA – ROMA * ORSO: LA PROVINCIA DI TRENTO FACCIA CHIAREZZA SU COSA È ACCADUTO REALMENTE E INIZI A SANZIONARE I COMPORTAMENTI SCORRETTI INVECE DI CERCARE “VENDETTA” »

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16.32 - mercoledì 24 giugno 2020

Riteniamo assurda, ingiustificabile e immotivata, anche sotto il profilo scientifico, la condanna a morte dell’orso X (perché non si sa neppure di quale animale si tratti!) decisa dalla Provincia Autonoma di Trento con l’ordinanza di ieri sera. Un atto che sa tanto di vendetta in risposta a dei fatti, decisamente poco chiari, su cui invece andrebbe fatta luce al più presto per stabilire le reali dinamiche dell’incidente. In base ai racconti, infatti, l’orso, essendosi trovato improvvisamente di fronte ad un rischio (i due cacciatori “esperti” si muovevano in modo furtivo) ha agito secondo natura.

Siamo sconvolti dalle politiche – se così si possono definire – messe in atto dalla Provincia Autonoma di Trento, una Provincia che fa degli orsi e del rapporto con la natura un punto di forza per il turismo ma che poi sceglie la violenza come risposta ai problemi e opta per la deportazione di massa degli orsi, presi a caso, colpevoli solo di esistere, senza alcuna giustificazione logica. Scelte davvero insensate e prive di qualsiasi fondamento, anche scientifico.

Orso che, ad una lettura “etologica” degli eventi, sembrerebbe essersi trovato quasi suo malgrado addosso al figlio che ha riportato ferite leggere, e aver solo cercato di difendersi da chi gli correva contro con atteggiamento minaccioso, un comportamento scellerato che i “cacciatori”, che si definiscono conoscitori della natura, dovrebbero conoscere bene: il padre che accorreva per aiutare il proprio figlio, altro non poteva apparire all’orso, che un aggressore intenzionato ad assalirlo, ferirlo, ucciderlo.

Decisioni impattanti, che minano il benessere e la vita di animali considerati dalla legge bene indisponibile dello Stato, oltre che esseri senzienti. La provincia autonoma di Trento tratta i cittadini italiani come bambini irresponsabili, incapaci di rapportarsi correttamente con la natura, ai quali si crede di poter nascondere la realtà delle cose. Chiediamo dunque che la Provincia, invece di fare proclami da processo alle streghe, faccia piuttosto chiarezza sui fatti accaduti, e sanzioni i comportamenti scorretti come avviene all’estero: quei comportamenti che sono alla base dei rapporti tra uomo e natura. Lo faccia subito, perché la Provincia Autonoma di Trento ha doveri precisi nei confronti dell’Italia e dell’Europa, grazie alla quale ha potuto beneficiare di finanziamenti per il progetto Life di reintroduzione degli orsi.

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