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ECONOMIA: FUGATTI, IL PIL DEL TRENTINO È FANALINO DI CODA DEL NORD EST

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09.01 - sabato 2 settembre 2017

(Fonte: Maurizio Fugatti) – Trentino fanalino di coda del nord est!. Il Pil Trentino non nasconde i dati macroeconomici negativi del 2016.

Il Presidente della Provincia Ugo Rossi si entusiasma per i risultati del Pil del 2016 che è cresciuto dell’1,1% in Trentino, superiore alla media italiana dello 0,9%, ma dimentica i tanti altri numeri macroeconomici purtroppo negativi relativi all’anno 2016 che pongono il Trentino come fanalino di coda rispetto a tutte le regioni del nord e in qualche caso anche all’Italia.

Prendiamo per esempio il tasso di disoccupazione giovanile che tra il 2015 e il 2016 in Trentino è aumentato dal 23,4% al 24,2%, in Sudtirolo è calato dall’11,8% all’8,7%, in Veneto è calato dal 24,6% al 18,8%, in Lombardia è calato dal 32,3% al 29,9% e in Italia è calato dal 40,3% al 37,8%.

In pratica nel 2016 il tasso di disoccupazione giovanile è cresciuto solo in Trentino, esso è il triplo di quello bolzanino e per la prima volta è maggiore in Trentino rispetto al Veneto.

Prendiamo poi il tasso di disoccupazione generale che tra il 2015 e il 2016 in Trentino è rimasto stabile al 6,8%, mentre in Sudtirolo è calato dal 3,8% al 3,7%, in Veneto è calato dal 7,1% al 6,8%, in Lombardia è calato dal 7,9% al 7,4%, e in Italia è calato dall’11,9% all’11,7%.

Nel 2016 il tasso di disoccupazione in Trentino è stato uguale a quello Veneto e del Nord-Est (6,8%) ed è la prima volta che accade negli ultimi quindici anni in quanto dall’anno 2000 al 2015 il Trentino ha sempre fatto meglio del Veneto e del Nord-Est.

I cosiddetti Neet (giovani tra i 15-29 anni che non lavorano e non studiano) tra il 2015 e il 2016 in Trentino sono rimasti stabili al 15,9%, mentre in Sudtirolo sono calati dal 10,2% al 9,5%, in Veneto sono calati dal 17,0% al 15,5%, in Lombardia sono calati dal 18,6% al 16,9%, in Italia sono calati dal 25,7% al 24,3%.

Inoltre il tasso di occupazione tra il 2015 e il 2016 in Trentino è rimasto stabile al 66,1%, mentre in Sudtirolo è cresciuto dal 71,4% al 72,7%, in Veneto è cresciuto dal 63,6% al 64,7%, in Lombardia è cresciuto dal 65,1% al 66,2% e in Italia è cresciuto dal 56,3% al 57,2%.

Per non parlare poi dell’andamento dell’export nell’anno 2016 rispetto al 2015. Esso è calato in Trentino del -1,5%, mentre in Sudtirolo è salito del +1,5%, in Veneto è salito del +1,3%, in Lombardia è salito del +0,8% e in Italia è salito del +1,2%.

Questi sono purtroppo dati impietosi che pongono il Trentino nel 2016 alle spalle non solo della Provincia di Bolzano, che ormai pare essere irraggiungibile in termini di numeri economici, ma anche di regioni a statuto ordinario a noi vicine che non hanno la nostra autonomia, le nostre competenze e le nostre risorse.

Il Trentino sta quindi arrancando e la ricetta economica di Rossi sta purtroppo fallendo.

 

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